Batman & Robin: 5 retroscena sul film che “distrusse” il franchise per quasi dieci anni

Scenari alternativi – È ben noto l’intento di Schumacher di voler realizzare all’epoca un quinto film, dove l’antagonista sarebbe stato lo Spaventapasseri. Tra i suoi piani c’era anche quello di un possibile lungometraggio interamente dedicato ad Arkham Asylum, il manicomio criminale visto brevemente in Batman Forever e Batman & Robin. In particolare, nel secondo film c’è una sequenza dove Mr. Freeze evade da Arkham, e sono visibili i costumi di altri supercattivi che il regista avrebbe voluto usare in futuro.

Potere contrattuale – Nonostante il titolo del film, il vero protagonista è Arnold Schwarzenegger nei panni di Mr. Freeze, un ruolo che gli fruttò un compenso di 25 milioni di dollari e la prima posizione nei titoli di testa (come già accaduto con Jack Nicholson nel Batman di Tim Burton). George Clooney, all’epoca conosciuto solo per E.R., dovette accontentarsi del secondo posto nei credits e uno stipendio quasi irrisorio (non viene precisata la cifra esatta, ma chi lavorò al film sostiene che il divo in ascesa costò abbastanza poco).

Niente alternative – Per anni è circolata una voce su Patrick Stewart come candidato iniziale per la parte di Mr. Freeze, dettaglio compatibile con la caratterizzazione del personaggio in quegli anni. Schumacher ha smentito tale supposizione, affermando che Schwarzenegger era la scelta prioritaria sin dal principio. Un altro membro della troupe ha però una teoria sull’origine dell’equivoco: nella prima stesura del copione le battute di Freeze avevano un sapore quasi shakespeariano, prima di arrivare alla versione con giochi di parole sul giaccio.

Fino all’ultimo secondo – Schumacher ammette che, col senno di poi, accettare l’incarico non fu una decisione saggia, principalmente a causa di un calendario di produzione organizzato in funzione di una data d’uscita fissata prima ancora che iniziassero le riprese e il diritto di veto dei fabbricanti di giocattoli sul design di personaggi e veicoli. Nonostante questo il film fu comunque completato nei tempi stabiliti e senza spendere più del dovuto, fatto insolito quando si tratta di girare un blockbuster.

No Arnold, no problem – Per contratto, Schwarzenegger non poteva stare sul set per più di dodici ore al giorno, un problema di non poco conto considerando che ce ne volevano quattro solo per truccarlo e farlo entrare nel costume. La soluzione? Usarlo solo se strettamente necessario (per scene di dialogo e primi piani), facendo ricorso alle controfigure qualora non fosse indispensabile mostrare il volto dell’attore austriaco.