“È bella davvero?”, mi chiedono gli amici, dopo aver saputo del mio incontro con lei. A dispetto di un pessimo portamento e di un look che non sempre la valorizza, Kristen Stewart è bella davvero. Lo schermo non snatura il suo volto affilato, le gambe lunghissime e la carnagione chiara. Sulla terrazza del Five Hotel di Cannes la intravedo seduta a un tavolino a pochi metri di distanza, con indosso un paio di occhiali da sole neri e i capelli sciolti e un po’ selvaggi, come ama portarli. Poco più tardi Kristen si alza e si dirige verso di me con una bottiglietta in mano; apparentemente acqua, in realtà del succo o, forse, degli integratori (lo si vede dal colore). Shorts neri – gli stessi con cui è stata paparazzata  in compagnia del fidanzato Robert Pattinson mentre si dirigevano alla festa di Cosmopolis – T-shirt bianca con un disegno al centro, giacca di pelle rossa appoggiata sulla spalla e décolleté ai piedi, irrinunciabili.

Capisce che la sto osservando, così si gira verso di me e mi saluta. La sua voce è gentile. Ma è chiaro che non ha voglia di spendere qualche chiacchiera in più, che preferisce “mantenere una distanza di sicurezza”, non compromettersi, come aveva già fatto intendere in conferenza stampa. Se in quel caso il tono era quasi piccato, infastidito dalle domande scomode e provocatorie dei giornalisti, ora è la timidezza a parlare. E, certo, anche un po’ di stanchezza. Del resto, è il “day after” di Cannes. In un’edizione del Festival che aspettava solo loro, i divi di Twilight, amanti sullo schermo come nella vita. E che – come le logiche del sistema impongono – hanno saputo riempire le pagine dei giornali e infuocare gli obiettivi dei fotografi, tra red carpet percorsi l’uno lontano dall’altra, baci rubati e mani nelle mani che non sono sfuggiti ai paparazzi, e look decisamente osé, come quel vestito rosso fuoco dall’ampia scollatura che la Stewart ha indossato alla première di Cosmopolis.