Bulle a scuola, ecco il corto che punta il dito contro il fenomeno
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Bulle a scuola, ecco il corto che punta il dito contro il fenomeno

Girato con un videofonino, il cortometraggio del giovane Daniele Santonicola, La migliore amica, fotografa il problema e accusa anche la tv trash targata Maria De Filippi

Bulle a scuola, ecco il corto che punta il dito contro il fenomeno

Girato con un videofonino, il cortometraggio del giovane Daniele Santonicola, La migliore amica, fotografa il problema e accusa anche la tv trash targata Maria De Filippi

Avere a disposizione un videofonino, pochi euro e un gruppo di attori alle prime armi; pescare dall’attualità un tema scottante e, in un paio di settimane, farne un film capace di vincere decine di premi e suscitare l’interesse di registi di fama. Un sogno? A quanto pare no. Almeno nel caso de La migliore amica, cortometraggio di 16 minuti girato dall’allora studente universitario (ora neo-laureato) , Daniele Santonicola che ha affondato il coltello, senza paura e senza retorica, nella piaga del bullismo femminile, ambientando la sua storia in un liceo del salernitano, dove lo stesso regista ha preso parte come docente a un laboratorio di cinema. Tra le cause del fenomeno il corto punta il dito contro la tv spazzatura di Maria De Filippi. Le bulle che tormentano la povera Sara (Francesca Romana Andretta – nella foto in primo piano), compagna di classe emarginata e soprannominata “cicciabomba”,  fanno i compiti guardando Uomini e donne e buttano il cibo nella spazzatura per rimanere in forma. Le aguzzine, capitanate da Valentina (Eliana D’Avino – nella foto sullo sfondo), per completare l’opera riprendono la compagna con il videofonino e caricano il filmati su YouTube: una vera e propria persecuzione che avrà risvolti tragici ed evidenzierà nel suo epilogo la gravità di questo fenomeno.

Qui potete vedere il cortometraggio diviso in due parti. Subito sotto l’intervista al regista.

La migliore amica

Parte 1

Parte 2

Intervista a Daniele Santonicola

Best Movie: L’argomento affrontato è di grande attualità: il bullismo nelle scuole. Un tema non facile da trattare in un modo che non sia superficiale e stereotipato. Il tuo corto sembra esserci riuscito. Hai ricevuto qualche riconoscimento?

Daniele Santonicola: Nonostante il budget quasi nullo, il corto ha ricevuto quasi trenta premi a livello internazionale, tra cui riconoscimenti in Turchia e in Inghilterra. Ha avuto, inoltre, apprezzamenti da registi quali Giuliano Montaldo e Maria Sole Tognazzi, è stato trasmesso sia su Coming Soon Television che su Rai Educational ed è stato fatto vedere, negli Stati Uniti, in alcune associazioni che si occupano di disagio giovanile.

Best Movie: La migliore amica è un progetto voluto e finanziato dalla scuola. Spiegaci com’è nata l’idea.

Daniele Santonicola: Il cortometraggio è stato girato a conclusione di un laboratorio di cinema, rientrante nel progetto regionale Scuole Aperte, da me tenuto in qualità di operatore esterno presso il Liceo Don Carlo La Mura di Angri nel 2008, in collaborazione con la responsabile del laboratorio, la professoressa Cristina Ferrigno e del professore Pasquale Pannone. Al termine del progetto, durante il quale ho tenuto delle piccole lezioni tematiche riguardanti la storia e le tecniche del cinema, ho realizzato il corto con i ragazzi.

Best Movie: Come ti sei approcciato all’argomento? Hai studiato dei casi di cronaca o fatto interviste o ricerche nell’attualità?

Daniele Santonicola: Ci siamo largamente documentati con l’ausilio di articoli di cronaca: in primis, sul fenomeno del bullismo in generale; poi, su quello femminile, analizzandolo anche da un punto di vista psicologico. Ricordo che, in quel periodo, era ancora forte l’eco suscitata dalla vicenda di un adolescente sardo che, a causa delle vessazioni subite dai compagni di classe, aveva deciso di togliersi la vita.

Best Movie: Nel corto le “bulle” che tormentano Sara guardano Uomini e donne di Maria De Filippi. Una denuncia alla tv spazzatura dei nostri giorni? Cosa pensi di questi programmi?

Daniele Santonicola: Ho fortemente voluto l’accenno alla tv della De Filippi (che, secondo me, rappresenta il coagulo da cui, poi, è partita tanta altra tv spazzatura degli ultimi dieci anni) per mostrare una delle tante cause del fenomeno descritto nel corto. Quando prendo l’autobus affollato di ragazzi che stanno andando a scuola, quasi sempre, dai discorsi delle ragazze, appuro che più della metà di ogni pomeriggio è trascorsa a vedere, in successione, Uomini e donne, Amici e la striscia quotidiana del Grande Fratello e gli argomenti di più frequente discussione, anche tra i banchi di scuola, sono incentrati su quale ragazza il tronista si sia portato al letto durante “l’esterna”, su chi delle due litiganti avesse ragione nel litigio, su quanto siano stronzi quei professori che hanno osato “giudicare male” il balletto di un concorrente, etc….

Best Movie: Hai avuto il supporto economico e logistico della scuola per realizzarlo?

Daniele Santonicola: Visto che il corto era praticamente no- budget, ho ricevuto soprattutto il supporto logistico: il corto è stato quasi interamente girato nelle location del liceo La Mura, con grande collaborazione dei docenti coinvolti e dei ragazzi.

Best Movie: Il corto è girato con un video-fonino. Qual è la difficoltà tecnica che si incontra?

Daniele Santonicola: Nessuna in particolare. Registicamente, l’accorgimento è stato quella di girare quel tipo di scene in lunghi pianisequenza che, però, simulassero l’ “amatorialità” dei video solitamente messi in rete.

Best Movie: Hai dimostrato che anche al cinema si può fare tanto con poco.

Daniele Santonicola: In produzioni così piccole, in cui i mezzi a disposizione erano solo una telecamera e un telefonino, bisogna adeguarsi! Ma è anche molto più divertente…

Best Movie: Qual è stato il budget complessivo?

Daniele Santonicola: Venti euro.

Best Movie: Quanto tempo ha richiesto?

Daniele Santonicola: Quattro pomeriggi e una mattina di riprese più una settimana per il montaggio.

Best Movie: Era la tua prima opera o avevi già realizzato altri lavori?

Daniele Santonicola: Volendo escludere un corto girato per la festa delle matricole, ai tempi del liceo, avevo girato, nel 2007, Rewind, un corto di un minuto prodotto da Coming Soon Television (vincitore del premio Miglior Regia al Capri Art Film Festival) e Come tuo fratello, incentrato sulla delinquenza minorile napoletana, anch’esso girato in luoghi “reali” in seguito a un laboratorio che avevo tenuto in un centro di aggregazione giovanile.

Best Movie: Hai altri progetti in corso?

Daniele Santonicola: L’estate scorsa ho girato Buon compleanno, mamma!, corto sulle morti bianche patrocinato dalla Regione Campania e interpretato dall’attrice Anna Rita Del Piano. Al momento, sto collaborando ancora con il liceo La Mura per un progetto di cinema. Ma l’obiettivo è quello di trasferirmi presto a Roma.

Best Movie: Vuoi intraprendere una carriera da regista?

Daniele Santonicola: Sì, è la mia ambizione fin da piccolo.

Best Movie: Quale tipo di cinema ti piace? A cosa ti ispiri?

Daniele Santonicola: Il regista contemporaneo che ammiro e che mi ispira di più fin dall’età di dodici anni è Gabriele Muccino, (a sei anni ero incollato tutti i sabati sera su Ultimo minuto senza sapere che fosse proprio lui uno dei registi degli episodi rappresentati). Cerco di rendergli dei piccoli “omaggi” in ogni mio corto. Ma ho una venerazione per tutto il cinema neorealista e adoro Giordana, Amelio, Sorrentino e Tornatore. La stessa adorazione che ho, a livello internazionale, per Hitchcock, Scorsese, Kubrick, Coppola, Polanski… ma l’elenco sarebbe lungo e, per evitare di banalizzarlo, mi fermo qui.

Best Movie: Cosa pensi del cinema italiano e delle occasioni che offre ai giovani talenti?

Daniele Santonicola: Viviamo un momento drammatico, di scarsissima possibilità di emersione per i registi giovani. E’ avvilente pensare di vivere in un paese in cui l’età media per esordire alla regia è compresa tra i quaranta e i sessant’anni (ogni riferimento a Giuseppe Capotondi, Marco Pontecorvo e Gianni Di Gregorio è puramente casuale…). La politica dei sostegni è completamente sbagliata: i finanziamenti scarseggiano o sono nulli e, purtroppo, quando i nostri film fanno incassi è perché dietro ci sono, quasi sempre, Medusa o Filmauro. Quando così non è, bisogna ringraziare quei piccoli distributori coraggiosi se il proprio film riesce a rimanere almeno una settimana in qualche sala. Qualitativamente parlando, invece, il problema più grande, in Italia, è la mancanza assoluta degli sceneggiatori. Risultato? Film che, in molti casi, si confondono sempre più con certi canoni proposti dalla tv commerciale.


Il regista Daniele Santonicola, sul set del film

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