Deadline, quando il thriller si fa corto
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Deadline, quando il thriller si fa corto

Una strada di montagna, un misterioso e tetro hotel, un uomo dallo sguardo inquietante. Sono gli ingredienti del cortometraggio del regista messinese Massimo Coglitore

Deadline, quando il thriller si fa corto

Una strada di montagna, un misterioso e tetro hotel, un uomo dallo sguardo inquietante. Sono gli ingredienti del cortometraggio del regista messinese Massimo Coglitore

Una bambina lotta tra la vita e la morte in una sala operatoria. Dopo l’intervento il chirurgo che l’ha operata, Alex (Guido Caprino), parte con sua moglie Laura (Karina Arutyunyan), per un breve viaggio. Durante il tragitto la loro macchina si ferma e i due si trovano bloccati senza telefono su una strada di montagna. In loro soccorso si ferma un uomo dall’aria distinta (Maurizio Puglisi), ma inquietante che gli offre un passaggio per raggiungere un telefono. I tre arrivano in un vecchio e decadente hotel completamente disabitato, o almeno così pare… E’ lo spunto di Deadline, cortometraggio thriller horror girato nel 2002 dal regista siciliano Massimo Coglitore che ha girato festival di tutto il mondo e raccolto oltre 60 premi, aprendogli dei varchi nel difficile mondo di cinema e televisione. Dopo un tv movie per Rai Fiction il regista infatti è ora impegnato con il progetto del suo primo lungometraggio, Countdown, ancora un thriller per il quale hanno dimostrato il loro interesse attori come Pierfrancesco Favino e Anita Caprioli, come ci ha raccontato nell’ intervista che potete leggere qui, subito sotto il video di Deadline.

Intervista a Massimo Coglitore

Best Movie: Un corto che ricorda atmosfere di pellicole come The Others e Il sesto senso. Sono state queste le tue fonti d’ispirazione?

Massimo Coglitore: Sono due film che amo, anche se Deadine è stato scritto prima di The Others. E’ un argomento a me molto caro che mi ispira forti suggestioni e stati d’animo. Ma ci sono tanti altri esempi di cinema simile sia prima che dopo i due film citati.

Best Movie: Il punto di partenza di Deadline è una riflessione sulla vita e la morte e sulla sottile linea che le separa. Giusto?

Massimo Coglitore: Esatto! Quel confine che nessuno conosce, quella sorta di “limbo”, che forse esiste, prima di lasciare la vita così come la conosciamo e che ognuno vivrà in modo autentico ed assolutamente unico.

Best Movie: Un tema ricorrente nella tua opera. Era al centro anche di un tuo corto precedente Uomo di carta. Come nascono i soggetti dei tuoi film?

Massimo Coglitore: Mi piace raccontare storie estreme che in qualche modo siano al limite tra la realtà e il surreale. Mondi paralleli che si incrociano. Mi faccio molte domande, che cerco di convogliare in quello che racconto.

Best Movie: Nel film si nota una cura particolare di tanti aspetti: la fotografia, la musica, la scenografia. Quanto conta questo secondo te in un cortometraggio?

Massimo Coglitore: Tutti questi aspetti, così come la recitazione, sono fondamentali per la riuscita di un film sia corto che lungo. Io seguo tutte le fasi in maniera maniacale. Purtroppo in Italia c’è poca attenzione alla tecnica in senso puro, nonostante abbiamo artisti e tecnici formidabili che spesso però non sono messi nelle condizioni di operare al massimo.


L’hotel nel quale Alex e Laura vengono accompagnati dall’uomo misterioso

Best Movie: Deadline è stato auto-prodotto, come quasi sempre accade per i corti, qual è stato il budget? E quale il tempo di lavorazione?

Massimo Coglitore: L’ho prodotto insieme ad Anna Mazzalia tramite Entra’cte una piccola società messinese. E’ costato circa trentamila euro. La gestazione è durata quasi due anni, tra scrittura, trovare i finanziamenti e finirlo.

Best Movie: Il film ha partecipato a tantissimi concorsi e festival e vinto oltre 60 premi. E’ un lavoro vero e proprio anche quello di far circolare così largamente un’opera. Ma alla fine ti ha portato qualcosa?

Massimo Coglitore: Curare la distribuzione è un super lavoro non retribuito, che anzi ti costa tempo e denaro. Ho impiegato due anni per promuovere Deadline: è stato in concorso in 142 festival (nazionali e internazionali) ed ha vinto 63 premi. Non ha senso fare un film se poi non lo distribuisci come si deve. Deadline è stato anche in alcune sale, trasmesso su diversi canali satellitari e in una raccolta Blockbuster. Tramite questo corto ho girato un film per Rai Fiction, la love story Noi due, e ho in sviluppo il mio film per il cinema. Deadline mi ha dato e continua a darmi tanto!

Best Movie: Girando tutti questi festival che idea ti sei fatto del mondo dei corti? Che livello c’è in giro da noi e all’estero?

Massimo Coglitore: All’estero vengono prodotti corti davvero molto belli, non a caso noi italiani siamo poco presenti nei festival internazionali. Il problema è che da noi chiunque abbia una telecamera ed un computer pensa di poter fare il regista in maniera presuntuosa.

Best Movie: Dal 2002 non hai più girato corti. Come mai?

Massimo Coglitore: I corti per me erano un punto di partenza. Ho girato un film per la Rai, ho scritto il mio film per il cinema e nel frattempo ho girato videoclip e spot pubblicitari.

Best Movie: Di cosa ti occupi con la società Entra’cte?

Massimo Coglitore: Vivendo a Roma non sono più attivo nella società, adesso il presidente è Anna Mazzaglia, che sta cercando da diversi anni di rilanciare il cinema a Messina tramite la “Mostra del Cinema dello Stretto”.


Il regista Massimo Coglitore sul set di Deadline

Best Movie: Ora stai sviluppando un lungometraggio per il cinema dal titolo Countdown, ancora un thriller scritto da te. Di cosa parla? C’è già un cast ipotetico o reale? Chi lo finanzia? Hai già accordi con i distributori?

Massimo Coglitore: E’ un thriller psicologico che narra di un poliziotto che di colpo si ritrova in una strana clinica, dove fanno esperimenti sui pazienti. Il film sarà prodotto dalla LUPIN FILM di Riccardo Neri, un giovane producer come ce ne sono pochi in Italia, in coproduzione con l’estero. In Italia c’è poca attenzione ai film di genere e a tutto ciò che non è commedia, film giovanilistici o pseudo film d’autore. Abbiamo dei contatti di distribuzione ma ancora non è nulla di definitivo. Al momento ci hanno dimostrato il loro interesse Pierfrancesco Favino ed Anita Caprioli, due dei migliori attori del nostro panorama.

Best Movie: In generale cosa pensi del nostro cinema? Cosa guardi e cosa ti piace? Cosa invece non ti piace e vorresti cambiare?

Massimo Coglitore: Guardo tutto, tranne i film spazzatura, ma soprattutto i film stranieri. Alcuni sono delle lezioni di cinema. Del nostro cinema penso che è in mano a vecchi cinematografari, politicizzati, e che se non ci sarà un ricambio generazionale cambierà poco. Vorrei cambiare tante cose, ma soprattutto vorrei che i produttori prendessero sul serio i giovani. Se scrivi ad una società di produzione statunitense o inglese ti rispondono entro pochi giorni, in Italia a volte neanche dopo la quarta email ricevi una risposta. Questa è educazione e serietà, la base della civiltà, dopo viene tutto il resto.

Best Movie: Ci sono varchi reali per i nuovi registi?

Massimo Coglitore: Se non fai parte della casta, del solito clientelismo e punti solo sulle tue forze, sulle tue qualità ci impieghi dieci volte di più per fare un film. Ma una cosa è sicura, quel film, unico, nel bene e nel male, sarà tuo per sempre!

Per maggiori info sui lavori di Massimo Coglitore: www.massimocoglitore.it

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