Dopo aver perso il lavoro e dopo averne, invano, cercato un altro, Pietro Mereu prende coraggio e decide di improvvisarsi uomo sandwich. Così indossa un cartello con su scritto “disoccupato in affitto” e comincia a girare l’Italia alla ricerca di un lavoro qualsiasi.
Questa è la trama del documentario sociale Disoccupato in affitto, scritto e interpretato da Pietro Mereu e diretto da Luca Merloni, presentato ieri e distribuito grazie al circuito di Distribuizione Indipendente.
Il film, realizzato con una telecamera a mano, è una selezione di circa 100 “interviste” e chiacchierate sul tema della disoccupazione fatte da Mereu con la gente comune in giro tra 9 città: da Roma a Milano passando per Genova, Firenze, Napoli, Verona e Lecce. Quello che emerge è un ritratto sconcertante a tratti drammatico della situazione lavorativa italiana: «Abbiamo intervistato circa 500 persone – ha rivelato il regista – alcune delle quali hanno dichiarato che in realtà in Italia il problema della disoccupazione non esiste, ma sono veramente poche. La maggior parte della gente che abbiamo incontrato per caso, si è voluta sfogare di una situazione ormai giunta al limite. Realizzando questo documentario ci siamo resi conto che molte delle persone che vediamo passeggiare in giacca e cravatta nei centri cittadini e che pensiamo stiano passando da un appuntamento di lavoro all’altro, in realtà sono in giro per fare colloqui nella speranza di un lavoro».
L’amara e toccante realtà viene descritta nel documentario utilizzando un linguaggio leggero, a tratti umoristico che riesce a coinvolgere ancora di più lo spettatore, questo è stato possibile anche grazie al protagonista. «Pietro è un po’ attore e un po’ giornalista – precisa il regista – questo ci ha consentito di realizzare un qualcosa che sta nel mezzo, senza realizzare una vera e propria inchiesta, che sarebbe stata troppo distaccata, ma anche senza risultare poco credibili alla gente». Disoccupato in affitto è stato realizzato con un budget ridottissimo, le città sono state scelte anche in base agli appoggi e a gli aiuti che amici e parenti hanno potuto dare agli autori, «Volevamo arrivare a 10 città ma purtroppo sono finiti i soldi e non siamo riusciti ad arrivare in Sicilia» confida Mereu, che dichiara anche di non aver programmato nulla e di non aver scritto alcun testo, e di aver realizzato tutto girando giorno per giorno e scoprendo solo alla fine il risultato degli incontri.
È proprio grazie alla semplicità degli autori e nel loro essere gente comune che Disoccupato in affitto trova la sua forza che lo rende un quanto mai reale e attuale affresco del mondo del “non lavoro” che oggi affligge il paese.
Il film sarà nelle sale appartenenti al circuito Distribuzione Indipendente dall’11 maggio, sarà inoltre possibile visionarlo sulla piattaforma on demand OwnAir.
Ecco il trailer