John Landis ha segnato una generazione con i suoi film, negli anni Ottanta: The Blues Brothers e Animal House con il genio di John Belushi, Un lupo mannaro americano a Londra, il famosissimo video di Thriller di Michael Jackson, solo per citare alcuni dei suoi lavori più noti.
L’ovazione che il pubblico gli ha tributato ieri al suo ingresso in sala è la prova di quanto questi film siano entrati nel cuore della gente. Per quasi un’ora e mezza, Landis si è letterlamente regalato all’evento speciale del Festival del Cinema di Roma parlando di tutto, da come si deve intepretare un gorilla al motivo per cui oggi è così difficile per un regista come lui fare un film con una major americana, al suo ultimo film Burke & Hare, girato in Scozia e prodotto dai britannici Ealing Studios, in anteprima mondiale al festival. Sono stati proiettati spezzoni dei suoi film più celebri, che hanno ispirato le domande a cui Landis ha risposto con gran verve, inanellando aneddoti, citazioni, svelando trucchi del mestiere e curiosità, da vero intrattenitore, sempre alla ricerca della battuta ad effetto, entusiasta come un esordiente. Ecco i passi salienti della lezione di cinema di John Landis:
«Il motivo per cui la commedia è snobbata nei festival è perchè i critici sono arroganti, pretenziosi. Solo io e Annie è riuscito a vincere l’Oscar, ma è una questione ormai storica. A teatro le commedie sono tenute in grande considerazione».(…)
«John Belushi non improvvisava con me, ma era incredibilmente bravo a seguire le indicazioni che io gli davo durante la ripresa. Sembra improvvisato, ma è tutto provato e scritto, poi lui aveva quest’incredibile mimica facciale con cui riusciva a convogliare tantissime informazioni contemporaneamente. Avevo una grande intesa con lui, così come con Eddie Murphy. C’è quest’aneddoto che dovete sapere: la scena della mensa in Animal House, nella versione italiana del Dvd ha la colonna sonora completamente sbagliata. I diritti della colonna sonora sono scaduti e la Universal l’ha cambiata senza dirmi nulla, e quando gliel’ho chiesto ha persino negato. Per vedere la versione corretta dovreste avere un VHS degli anni ottanta. (…) La morte di John è stata terribile. John è era tossicodipendente, non c’è altro da dire. Era una persona buona e divertente, e non ce l’ha fatta, ma non ci sono complotti o misteri intorno alla sua morte. E’ come per JFK o per la religione. Le persone hanno bisogno di verità semplici, credono a tutto. Prendete JFK, il film. E’ fantastico, ma è una stupidaggine enorme, suggerisce una teoria completamente assurda. D’altra parte oggi a tutti è consentito scrivere qualunque cosa, su Internet, anche se non ne hanno alcuna conoscenza. Quella sera con John c’erano anche Robin Williams e Robert De Niro, ma a loro è andata bene». (…)
«Le scene musicali sono facili: il video è bello se il brano è bello. In più devi avere dei grandi artisti. Guardate i film di Fred Astaire, una sola ripresa, a figura intera, per diversi minuti. Prendete invece Chicago: Richard Gere non sa ballare! Allora è tutto un gioco di montaggio, e lo stesso vale per i videoclip moderni. Nel video di Thriller avevo due cineprese montate su dolly ad altezze diverse, e per tre isolati abbiamo fatto un’unica ripresa doppia che poi è stata montata. Ma te lo puoi permettere, se c’è Michael Jackson».(…)
«Paura e risata in comune hanno l’essere reazioni fisiche involontarie del corpo, che non puoi controllare. La differenza tra commedia e tragedia? Mel Brooks ha detto: “commedia è quando una signora che sta trasportando qualcosa cade e rovescia tutto, tragedia è quando mi taglio facendomi la barba”. »(…)
«E’ difficile oggi per me fare dei film, è tutto fatto a computer, non capisco, è da pazzi. Ad Edinburgo, per Burke & Hare, dovevamo girare una scena davanti alla facciata di un palazzo antico, ma c’era un condizionatore esterno che non poteva entrare nell’inquadratura. L’operatore mi ha detto “che importa, lo togliete dopo” al che io ho risposto “sì, ma mi costerà cinquemila dollari” e ho spostato di venti centimetri la macchina da presa risolvendo il problema. (…) Per un regista, vedere che un film come Jackass 3D, dove le persone si fanno male realmente, fa così successo è disarmante [mima un colpo di pistola alla testa]. E’ difficile oggi essere sorprendenti o shockanti, i tempi cambiano rapidamente. Oggi tutti sono in televisione, sono famosi per il solo fatto di esserci. Ricordo anni fa, ero in Italia, in hotel ed in televisione c’era Colpo Grosso. Sembrava un quiz, poi all’improvviso [Landis imita la colonna sonora di Colpo Grosso e fa come per slacciarsi il reggiseno]. Sono impazzito, ho chiamato mia moglie, abbiamo riso alle lacrime. Oggi, vedendo una cosa del genere ti chiederesti se la ragazza diventerà un ministro».
Nelle foto, John Landis si diverte sul red carpet (foto Guido Villa)