Tra gli ospiti delle lezioni di cinema al Bif&st anche Checco Zalone, che insieme al regista e sceneggiatore Gennaro Nunziante, e il produttore Pietro Valsecchi della Tao Due, ha ritirato in questi giorni il Premio Numero Uno, riconoscimento istituito dalla direzione artistica del Festival e dall’Apulia Film Commission, per il successo ottenuto con Che bella giornata e per il legame con il territorio.
Luca Medici si dimostra umile quanto il personaggio Checco Zalone nel parlare del grande successo ai botteghini con la pellicola che, uscita il 5 gennaio al cinema, continua a far divertire il pubblico: «Sono imbarazzato nel ricevere questo premio, perché so benissimo che il film che abbiamo prodotto non è un capolavoro e molto spesso l’incasso non è indice del valore di un film, però questo lavoro lo abbiamo fatto con il cuore e mostrato la nostra Puglia». L’incontro con il pubblico assume da subito i toni di una chiacchierata tra amici: si parla dei difetti del cinema italiano senza la pretesa di lanciare un messaggio al pubblico, l’intento è solo divertire. «Non pretendo di cambiare l’Italia, non ne siamo capaci», spiega il comico, e ancora «Quali sono i difetti del cinema italiano? Io sono il difetto».
L’ironia tout court dell’attore non risparmia neanche il regista Gennaro Nunziante, rispetto al quale «io sono più pratico, lui ci mette il sottotesto, e io glielo affosso… Io di cinema non so niente. Una volta ho parlato mezz’ora con Matteo Garrone pensando fosse Stefano Accorsi. Sono uguali».
Il racconto prosegue con la sua vita prima di diventare famoso: «Facevo pianobar con un trio di amici, e ingannavo il tempo a Giurisprudenza che qui a Bari è piena di belle ragazze…».
Se il film calca la mano sui (mal)costumi meridionali scivolando talvolta in generalizzazioni caricaturali, è anche vero che traccia benissimo la figura del pugliese medio che al nord mantiene vive le proprie origini con la fierezza di chi ama la terra natìa, e quando torna al sud ostenta una improbabile cadenza settentrionale con effetti esilaranti. È il caso di Rocco Papaleo, che presta la voce a un militare di ritorno da una missione di pace (la pace di andare lontano dalla moglie): «Mi danno settemila euro al mese, non faccio niente, per me è l’ideale». «A questa battuta hanno riso da nord a sud», spiega Luca Medici, «l’idea che ci siamo prefissi è di abbandonare la distinzione tra nord e sud ma non ci siamo riusciti. Volevo rappresentare l’italiano, la famiglia integrata al nord da trent’anni. Il meridionale non era al centro del film, ma in montaggio ci siamo resi conto che la parte girata in Puglia sono i 7 minuti migliori del film».
Dopo la prima proiezione, avvenuta a Milano e riservata agli addetti ai lavori, occasione nella quale il film non ha ottenuto il riscontro sperato, nelle sale di Firenze e Bologna il pubblico invece ha riso divertito, confermando il successo del comico pugliese che ha superato l’iniziale sconforto grazie alla telefonata di Gigi D’Alessio: «Mi ha fatto una seduta psicanalitica di 40 minuti al telefono… Per fortuna però non mi ha cantato una sua canzone, avrei attaccato subito». L’attore ha dichiarato che si allontanerà dalla scena televisiva per un anno: «Ho già preso casa vicino a Mina e credo che faremo un album insieme».
Noi aspetteremo il suo ritorno, nel frattempo possiamo gustarci il video che già sta spopolando sul web, della performance di Checco Zalone durante la consegna del premio da parte del Presidente della regione Puglia Nichi Vendola.
Checco Zalone insieme a Pietro Valsecchi e Gennaro Nunziante premiati al Bif&st
Il comico pugliese mentre “chiacchiera” con il pubblico del festival
L’esilarante video della premiazione di Zalone da parte del Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola