Dai remake di What Women Want e Paranormal Activity, ai noir coreani che fanno invidia all’Occidente. E poi l’horror di Park Chan Wook girato con l’IPhone 4, il cinema erotico giapponese e i gioielli sconosciuti di Thailandia e Singapore. Questo e molto altro in programma al Far East Film Festival (29 aprile – 7 maggio 2011). Scopriamo tutti i film in arrivo dall’Oriente con questo speciale viaggio nel cinema asiatico.
Thailandia: Mindfulness and murder by Tom Waller
Un omicidio, un traffico illecito di droga, relazioni sessuali segrete. Questi e molti sono i misteri che si nascondono dietro la calma e la pace apparente di un monastero di Bangkok. Travolti dagli spiacevoli eventi, i monaci si interrogano sul da farsi finché uno di loro, con un passato da poliziotto, si mette a indagare. Tra atmosfere che ricordano Il nome della rosa ma anche i più tradizionali thriller poliziaschi, Mindfulness and murder (nella foto) è un film che deve il proprio fascino non tanto all’enigma da risolvere (tutto sommato risolto in modo prevedibile) quanto alla descrizione controversa di un luogo sacro in cui gli scandali, che sono all’ordine del giorno, vengono seppelliti sotto il tappeto dell’apparenza piuttosto che infamare il nome della comunità. E compromettere così il vitale sistema delle donazioni. Ispirato all’omonimo libro di Nick Wilgus (primo episodio della Father Ananda mystery trilogy, che comprende anche Garden of Hell e Killer Karma, e infatti qualcuno pensa già a un sequel per il film), Mindfulness and murder è diretto da Tom Walker (già produttore di Soi Cowboy presentato a Cannes nel 2008), qui al suo debutto alla regia.
Taiwan: When Love comes by Tso-chi Chang
Freeze frame, ralenty, una fotografia accesa che illumina di poesia i lividi paesaggi urbani di una Tapei contemporanea. Una regia dalle tinte forti che ricorda per stile e ambientazione quella di Hsiao-hsien Hou in Millenium Mambo. Protagonista del film è una teenager un po’ ribelle che vive in una famiglia allargata dove nessuno sembra occuparsi troppo di lei. Almeno fino a quando lei non scopre di essere incinta… Il regista Chang Tso-chi (noto per Soul of a Demon) descrive con affetto e calore la metamorfosi di questa teenager, dalla ribellione spensierata alla responsabilità forzata che la gravidanza indesiderata le impone. Una storia che è resa ancora più credibile e intensa grazie all’interpretazione della giovane Lee Yi-chieh. Ma When Love Comes (uno dei film taiwanesi più popolari del 2010) non è solo una pellicola sulla sete di libertà tipica dell’adolescenza e il suo soffocamento per una maternità precoce: dall’osservatorio privilegiato di un ristorante della città (come già fece Wong Kar-wai in Hong Kong Express), i personaggi vedono e vivono le classiche contrapposizioni tra modernità e tradizione, cultura locale e cultura globale.
Singapore: Forever by Li Lin Wee
Alla seconda prova di regia, Li Lin Wee propone una commedia romantica dove, attraverso una patina visiva ai limiti del kitsch (si veda la cameretta della protagonista 27enne, tripudio di tulle bianchi e ninnoli azzurri), esercita un’ironia acida e decisa verso quella società singaporese che produce in serie “sogni di plastica”. Qui, in particolare, il sogno del matrimonio perfetto. Al centro della vicenda, un bizzarro triangolo amoroso composto da una filmmaker di video “pro matrimonio”, un cantante-insegnate taiwanese dall’animo di irriducibile sognatore e infine la di lui fidanzata, unico personaggio con del sano realismo in corpo. Tra surreali episodi di stalking al femminile e zuccherosi video di propaganda sfornati dall’agenzia governativa Wedding Education Department (WED), si consuma una fiaba moderna dove l’estremismo romantico conduce alla pazzia. Un film girato a Singapore ma in lingua mandarina (per dare più vendibilità al prodotto) che, oltre al vortice d’ilarità che innesca, trae forza dalla buona prova dell’attrice (nonché cantante) Joanna Dong e del giovane taiwanese Morning Mo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA