Ci sarà una volta: Alice Rohrwacher dirigerà una serie tv sui cantastorie italiani degli anni '50
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Ci sarà una volta: Alice Rohrwacher dirigerà una serie tv sui cantastorie italiani degli anni ’50

La prima serie tv della regista de "Le meraviglie" e "Lazzaro felice" seguirà la grande tradizione della fiaba italiana

Ci sarà una volta: Alice Rohrwacher dirigerà una serie tv sui cantastorie italiani degli anni ’50

La prima serie tv della regista de "Le meraviglie" e "Lazzaro felice" seguirà la grande tradizione della fiaba italiana

Alice Rohrwacher Ci sarà una volta

Alice Rohrwacher, la regista di Lazzaro felice e Le meraviglie, dirigerà la sua prima serie tv dal titolo Ci sarà una volta, attualmente in fase di sviluppo con la Wildside, società del gruppo Fremantle, e Tempesta. La serie, nata da un progetto di Alice Rohrwacher, è scritta dalla regista insieme a Marco Pettenello. Le riprese sono previste per il 2022.

«Da molti anni raccolgo impressioni sul mondo dei cantastorie che fino alla seconda metà del Novecento hanno popolato le strade, le piazze e le feste d’Italia», ha dichiarato Alice Rohrwacher. «Repertori filmici, fotografie, cartelloni di storie, foglietti volanti con i testi delle canzoni, biglietti della fortuna: da tutto questo materiale è nato il desiderio di fare un’antologia del loro viaggio e del loro racconto, da una parte per esplorare il vasto mondo della fiaba italiana, dall’altra per rivivere la vita delle strade d’Italia alla fine degli anni ’50».

La sinossi della serie recita: La fiaba è per sua natura seriale: nasce nel racconto orale e si tramanda poi in antologie, raccolte, collezioni.

Seguendo le avventure di una famiglia di cantastorie che viaggiano per il nostro paese alla fine degli anni 50, ci immergeremo nel mondo della fiaba italiana. Lo faremo nelle piazze, nelle masserie, nei bordi delle città in crescita e per le strade di quell’Italia agli albori del boom economico.

La fiaba si riferisce ad un tempo immaginario: se oggi sembra normale ambientarle in un antico passato “medievalesco”, forse alla fine degli anni 50 il rifugio dell’immaginazione non era il passato, bensì l’avvenire, il tempo futuro. E così ogni volta che i nostri cantastorie arriveranno in una piazza e metteranno il loro cartellone, non inizieranno da “c’era una volta”, ma dalla frase “ci sarà una volta”…

Foto: Tempesta/Wildside

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