Gomorra 4: Genny incontra l'alta finanza e le donne regnano nella nuova stagione
telegram

Gomorra 4: Genny incontra l’alta finanza e le donne regnano nella nuova stagione

Torna la serie originale Sky, con 12 nuovi episodi pronti a regalare più di una sorpresa. La quinta stagione, intanto, è già confermata

Gomorra 4: Genny incontra l’alta finanza e le donne regnano nella nuova stagione

Torna la serie originale Sky, con 12 nuovi episodi pronti a regalare più di una sorpresa. La quinta stagione, intanto, è già confermata

Gomorra 4: il cast

Dopo la clamorosa morte di Ciro Di Marzio avvenuta nel finale della terza stagione, si aprono nuovi scenari nelle lotte di potere tra i personaggi di Gomorra – La serie, di ritorno su Sky Atlantic (e Sky Cinema Uno) a partire dal prossimo 29 marzo, ogni venerdì alle 21.15 (Sky co-produce con Cattleya e Fandango e la collaborazione di Beta Film). Genny, interpretato da Salvatore Esposito, sopravvissuto a tutto e ultimo superstite della dinastia dei Savastano, dovrà cambiare vita per salvare la sua famiglia e si reinventerà uomo d’affari, lasciando il suo regno criminale nelle mani di Patrizia e affidandosi a un clan legato a Donna Imma. Il cast e i realizzatori hanno raccontato la nuova stagione stamattina a Roma, in una conferenza stampa in cui era assente per concomitanti impegni di lavoro la regista Francesca Comencini, dietro la macchina da presa per i primi quattro episodi e incaricata della supervisione artistica di tutto il progetto. 

«Il leitmotiv della stagione sarà il dualismo di Genny – dice Esposito -, Combatte contro i demoni che si porta dietro dalla prima stagione, ma compie una scelta importante che lo porterà a indossare una maschera che non mostra il suo vero volto. Il finale della terza stagione e la morte di Ciro hanno cambiato tutto, anche dentro di lui, ma se l’assenza dell’amico ha scatenato qualcosa di nuovo in Genny lo vedrete solo strada facendo, non voglio fare spoiler! Trovo che il male che torniamo a rappresentare sia un’ombra nera che esiste in tutte le città del mondo, tale da sommergere molto spesso la luce. Anche in Genny convivono le ombre del suo passato e qualcosa di nuovo, anche se accostare al mio personaggio la parola buono è quasi da denuncia». 

Gomorra - La serie

L’interprete di Ciro, Marco D’Amore, ha invece approfittato della dipartita del suo personaggio per passare dietro la macchina da presa dopo tre stagioni da protagonista e dirigere gli episodi 5 e 6. «Mi sento il prodotto di un vivaio e Gomorra è una meravigliosa “cantera”, come dicono in Spagna – dichiara D’Amore –  Con Salvatore c’è un grande legame affettivo, ma quando battevamo il ciak cercavamo di dimenticarci di tutto e ragionare solo in termini professionali. L’esperienza da regista teatrale resta la mia bussola, tanto che i produttori mi hanno concesso di fare delle prove a tavolino con gli attori che prendevano gli appunti sul copione. Mi premeva restituire la grammatica di questa serie, che a suo tempo avevo appreso anch’io. Dentro ci sono sempre molte emozioni, anche quando sottratte e trattenute». 

Roberto Saviano, da una cui idea è nata la serie, ispirata com’è noto al suo omonimo bestseller, ribadisce in un videomessaggio come al centro della quarta stagione ci sia la svolta dell’economia, della finanza e della politica. Nel proseguo del duo breve monologo pre-registrato e proiettato sul grande schermo, lo scrittore ha modo di approfondire il suo punto di vista: «Dalla quarta stagione di Gomorra emerge un’Italia che è il Venezuela d’Europa. L’economia sana non esiste, è tutto un compromesso tra mediazione e corruzione. Nella serie non c’è più la figura paterna di Pietro Savastano e le donne cominciano ad avere un ruolo fondamentale, a crescere militarmente e socialmente. Gli uomini sono invece dei bambini spersi e c’è una chiara differenza tra chi, come le paranze dei più giovani, vuole tutto e subito perché sente di non avere tempo, e chi sa che il potere si costruisce col tempo e la pazienza e che bisogna attendere in disparte per poi mangiare di più. Gomorra non ha paura di raccontare la ferità, la contraddizione, fissa in volto il puzzo dei soldi, perché non siamo certo il paese più bello del mondo. Darà fastidio? Che dia fastidio».

Se, come si è detto, Francesca Comencini ha fatto da showrunner per tutta la serie assicurandone la compattezza, Enrico Rosati e Ciro Visco, aiuto registi delle prime tre stagioni, sono stati promossi e valorizzati e hanno diretto gli episodi 7-8 e 9-10, mentre gli ultimi due sono stati affidati al “veterano” della serie Claudio Cupellini: «Ogni volta che ci troviamo sul set dobbiamo tornare a sorprenderci per imparare un linguaggio adeguato al racconto e adattarci a una realtà che dobbiamo costantemente imparare a conoscere. Nella quarta stagione ci muoviamo tra gli interpreti che avevamo visto nelle stagioni precedenti, che si evolvono e cambiano i propri modi di agire a cominciare da Genny Savastano, e dei nuovi personaggi che entrano in gioco e si avvicinano immediatamente a questo modo di tramare e di combattere. Forse in questa stagione sono cambiate alcune regole di base, ma in tante altre situazioni ho ritrovato l’anima di Gomorra». 

I registi di Gomorra 4

Nel cast, oltre a a Arturo Muselli (Enzo), Loris De Luna (Valerio) e Ivana Lotito (Azzurra, moglie di Genny), torna anche Patrizia, interpretata da Cristiana Dell’Anna, che dopo aver tradito e ucciso Scianel è entrata pienamente a far parte del clan dei Savastano. «Il mio personaggio è cresciuto tantissimo, si ritrova a ricoprire una posizione di potere enorme. Ciò che le donne devono capire è che non dev’esserci l’assimilazione del loro potere a quello degli uomini, bisogna smetterla di paragonare il maschile al femminile e concentrarsi sullo specifico femminile. Patrizia ha una grande sete di potere, ma secondo modalità totalmente femminili. Per lei c’è una scalata lunghissima da percorrere perché il vero potere è nelle mani di Genny. Il valore dell’intelligenza alla donne viene riconosciuto meno, ma Patrizia ha capito tutto di Secondigliano, a cominciare dal fatto che non è un quartiere ma una città nella città».

Per Riccardo Tozzi di Cattleya, che insieme agli altri produttori ha già in serbo delle novità non da poco e un’idea di base molto forte per la quinta stagione, la quarta è una stagione a sé: «Ogni stagione prende un carattere particolare molto forte, come se ogni serie avesse una vita propria e autonoma. Questa quarta serie è caratterizzata dallo spaesamento e i personaggi si ritrovano in una situazione in cui non si sono mai trovati. Anche gli attori hanno fornito delle performance particolarmente brillanti ritrovandosi fuori dai loro luoghi originari d’azione. Direi che, anche se può sembrare un paradosso rispetto a ciò che raccontiamo, è la stagione più sentimentale». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA