Dopo tante discussioni, critiche preventive e supposizioni, House of Cards è finalmente tornata e se pensiamo che avremmo potuto non rivederla più, questa non può che essere una buona notizia.
Indipendentemente dalla qualità di questa ultima stagione, infatti, il solo fatto che la prima delle serie originali Netflix sia potuta arrivare alla sua conclusione naturale rappresenta un ottimo segnale. Lo show infatti lo scorso anno ha rischiato la cancellazione e per alcuni giorni è stato effettivamente messo in stan by dalla produzione. Il motivo erano le accuse di molestie sessuali a Kevin Spacey, immediatamente confermate anche dall’interprete.
In quella situazione Netflix si è trovata nella posizione scomodissima di non poter in alcun modo andare avanti con un protagonista reo confesso, ma ha reagito rispettando il lavoro di tutti gli altri membri della produzione, degli interpreti e degli autori. Dopo la messa in stand by quasi preventiva, è stata annunciata una stagione conclusiva senza Kevin Spacey, affidando a Robin Wright il compito di portare a compimento lo show con la sua Claire Underwood.
L’attesissimo primo episodio della sesta e conclusiva stagione non può che mostrare in maniera più o meno esplicita il vuoto lasciato da Kevin Spacey e al contempo dare una nuova centralità a Robin Wright. Siamo al termine dei primi 100 giorni del mandato presidenziale di Claire, Frank è morto e Doug è in una sempre più profonda crisi per via di una vita passata a eseguire ordini controvoglia. Intanto Claire si mette di traverso nei confronti di un potentissimo investitore, cambiando rotta rispetto ad alcune promesse di Frank.
La premiere dell’ultima annata di House of Cards è il primo episodio post-MeToo della serie e la sensazione di voler ripulire sotto questo punto di vista l’immagine dello show è molto forte. Non si tratta di ipocrisia (o almeno non solo), ma della volontà di ridefinire i contorni – anche valoriali – della serie a partire dalla sua nuova protagonista. Anche per questo nei dialoghi emerge un femminismo spiccato, Claire cova un certo rancore nei confronti del marito defunto, oltre a esplicitare la voglia di gestire le cose a modo proprio, ovvero in maniera antitetica rispetto al passato.
Il primo episodio ha dato senza dubbio una ventata di novità a una serie che sembrava non avere più nulla da dire, ma è tutto da vedere che gli autori riescano a risollevare il livello di House of Cards in maniera continuativa e darle una conclusione ottimale. Ne parleremo a breve nella recensione di fine stagione.
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