Il Trono di Spade 8x2. I voti al secondo episodio dell'ottava stagione
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Il Trono di Spade 8×2: pro e contro di Un cavaliere dei Sette Regni. I voti al secondo episodio dell’ottava stagione

Puntata di passaggio obbligatoria, poca azione e tante chiacchiere in attesa della prossima puntata...

Il Trono di Spade 8×2: pro e contro di Un cavaliere dei Sette Regni. I voti al secondo episodio dell’ottava stagione

Puntata di passaggio obbligatoria, poca azione e tante chiacchiere in attesa della prossima puntata...

Ah beh, chi l’avrebbe detto che abituati come siamo a festeggiare impalamenti e decapitazioni, ci saremmo emozionati per una puntata di gente che chiacchiera davanti al caminocon il plaid sulle ginocchia. Siamo onesti: un episodio come questo è una cartina tornasole, misura il vostro legame con i personaggi. Qui sotto pro e contro di Un cavaliere dei Sette Regni episodio di Il trono di spade 8×2.

Il trono di spade 8×2

Le tre N

Se siete tra quelli che amano il Trono di Spade per l’azione e le grandi battaglie, per la politica e il cinismo, se non scambiereste mai un omicidio con un bacio, e un tradimento con una riconciliazione, domenica notte avrete dormito. Non nel senso che non vi siete alzati per vedere la puntata alle 3 di mattina: nel senso che lo avete fatto ma poi vi siete addormentati davanti alla tv.

Se invece per voi le trame sentimentali, gli intrecci di vita, le parabole umane dei protagonisti sono diventate negli anni qualcosa di credibile e pulsante, il centro della storia, allora magari avrete versato pure qualche lacrima.

Di sicuro questa puntata soffre della mancanza delle tre N:

  1. Non c’è Bronn
  2. Non muore nessuno
  3. Non viene svelato alcun segreto sui personaggi

Anzi, la 8×2 è un po’ l’apoteosi delle puntate senza le tre N. Ma in fondo il bello di questo momento di quiete generale, per gli spettatori e per i personaggi, è proprio qui: se ad esempio vi siete assopiti mentre Sam regala uno spadone a Jorah, un momento di emotività paragonabile a un gatto che osserva una ragnatela, la vostra comprensione della serie non è minimamente compromessa.

La sofisticata sinossi della puntata può infatti essere riassunta in tre parole: Aspettando gli Estranei.

Gli estranei

A proposito degli Estranei, è interessante che anche questa stagione confermi che – nonostante siano creature che non soffrono, non hanno paura, non si stancano e, teoricamente, non si fermano – è comunque un popolo che viaggia lentissimo. Mentre infatti l’esercito dei morti copre lo spazio tra la Barriera e Winterfell, succede che: Tormund lo intercetta, lo supera e arriva da Jon; Theon raggiunge la sorella, libera la sorella, porta a casa la sorella, si accomiata dalla sorella, torna indietro a Grande Inverno.

La mia teoria è che gli Estranei siano un po’ i giapponesi di Westeros: fotografano tutto, facendo deviazioni completamente a cazzo. “Quando ci ripassiamo più da ‘ste parti?”.

Voto alla sensibilità degli Estranei per il paesaggio (anche perché hanno visto sempre e solo rocce e neve): 7.

Arya

Lo so, sto tergiversando, non so come affrontare il vero shock di questa puntata, voi già avete capito di che parlo. Scopriamo infatti due cose su Arya: è fortissima a freccette (tra l’altro è così che conquista Gendry) e, soprattutto, nutre delle curiosità.

Ora, gente più intelligente di me ha scritto su testate più prestigiose di questa perché una buona metà di noi si sia trasformata in SUO NONNO* quando ha capito cosa voleva fare la ragazza, e io sono perfettamente d’accordo: in queste sette stagioni Arya ha avuto un’evoluzione e un apprendistato da guerriera, ma nulla che facesse intendere stesse attraversando la pubertà, nulla che riguardasse la sua sessualità. Improvvisamente viene spalancata una dimensione del personaggio che non era mai stata nemmeno socchiusa ed è difficile non vederla più come una bambina infiltrata tra gli adulti, più ambiziosa e decisa di quel che l’età (e, perdonatemi, la statura) suggerirebbero.

Voto a Gendry uomo-oggetto di Westeros, come Melisandre insegna: 8.

Sansa vs Regina dei draghi

La modestia mi suggerisce di non sottolineare più di tanto che la scorsa settimana avevo previsto con un’approssimazione veramente ottima il dialogo tra Jon e Daenerys quando lui le rivela il suo albero genealogico, però potete controllare cliccando qui.

Mi interessa di più l’incontro con Sansa perché Daenerys, per me completamente a sorpresa, tenta di circuire la cognata giocandosi la carta del femminismo: mai visto la Regina dei Draghi così pacata e accondiscendente. Sansa invece non molla di un millimetro, facendo crescere la tensione oltre il limite di guardia e rischiando di farla sbroccare un’altra volta (Dany sta sempre per sbroccare).

Che carattere, ma anche che ragazza avventata.

Voto a Sansa tutta d’un pezzo: 9.

Primo cavaliere

Di passaggio. Voto a Jorah che convince Daenerys che Tyrion non è poi così male come Primo Cavaliere, un momento di intensità pari a un gatto che segue con lo sguardo un puntatore laser: 4.

Il trionfo di Brienne

Chiudo con il momento più alto dell’episodio e forse dell’intero Trono di Spade: non tanto la canzone di Florence + The Machine sui titoli di coda, quanto Tormund in versione seduttore che si versa del vino in testa e racconta una storia raccapricciante per far colpo su Brienne.

Nella contesa con Jaime per le attenzione della ragazza è quasi uno scacco matto, ma Jaime è cavaliere, Tormund no, quindi le regala la tessera del circolo e la chiude lì.

A questo punto voto alle probabilità di Brienne di sopravvivere alla battaglia che la aspetta: 3. Scarse.

*Rivestiti, svergognata 

Cliccate qui per il recap della prima puntata

Ps: Siete d’accordo con noi? Ricordatevi che potete sempre avviare un dibattito o commentare tutti gli sviluppi della serie sia sulla nostra pagina Facebook che su quella dedicata ai grandi fan della saga Game of Thrones Italy

Foto: © Helen Sloan/HBO

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