L’attesa per L’amica geniale da parte del pubblico italiano è stata altissima, sia perché i primi due episodi sono stati visti per la prima volta a inizio settembre alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, sia perché nelle settimane successive la data di inizio su Rai 1 è stata poco chiara. Ebbene, arrivati a tre quarti del suoi svolgimento stagionale, possiamo dire con certezza che l’attesa è stata ampiamente ripagata, che la posta in palio è valsa il sacrificio.
La scorsa coppia di episodi aveva confermato anche al pubblico italiano tutto il bene che la critica americana (avendo visto quasi tutti gli episodi in anticipo) diceva della serie, concludendosi con una sequenza altamente suggestiva e che evidentemente faceva da fondamentale spartiacque per quanto riguarda non solo lo svolgimento della stagione, ma anche l’evoluzione dei personaggi. Questa settimana le scelte degli autori sono molto particolari, perché per introdurre il finale di stagione realizzano due episodi molto differenti l’uno dall’altro sia per lo stile sia per il focus narrativo.
Il quinto è quasi completamente incentrato sulle conseguenze della notte di Capodanno e in particolare si concentra sulla trasformazione di Rino, che agli occhi della sorella Lila è ormai totalmente cambiato. La serata nel centro di Napoli è il mezzo attraverso cui la serie mostra i due Cerullo (assieme agli altri ragazzi) alle prese con un mondo che non capiscono, da cui si sentono attaccati e che disprezzano. La lite iniziata nella galleria Umberto e conclusasi in piazza del Plebiscito arriva al termine di una tensione perfettamente costruita è messa in scena con precisione e termina nel modo peggiore possibile per Lila.
Il fatto che siano i Solara a salvare Rino spalanca le porte di casa Cerullo a Marcello, che le prova tutte per conquistare Lila, convincendo tutta la famiglia dell’inevitabilità del loro matrimonio (e degli eventuali vantaggi). Non ha però fatto i conti con la forza di volontà della ragazza, che sfida tutti a testa alta ed è disposta ad essere picchiata e disprezzata pur di non concedersi a Marcello.
Il sesto episodio invece è tutto dedicato a Lenù e mostra la sua immensa voglia di conoscenza e tutte le potenzialità che all’interno del rione non potevano che rimanere nascoste. I giorni passati a Ischia presentano una giovane donna che inizia a conoscere il proprio corpo, facendo i conti con insicurezze grandi e piccole (conosciute e sconosciute) e aprendo notevolmente i propri orizzonti. Al contempo però la lontananza dalla sua città testa anche la tenuta del suo rapporto con Lina, che si dimostra ancora una volta solidissimo da entrambe le parti, sebbene espresso in maniere molto diverse.
L’episodio ischitano è anche quello in cui gli spettatori fanno un’approfondita conoscenza della famiglia Sarratore. Il ritratto è pienissimo di sfumature, con Nino (sogno sentimentale di Lila) che sta crescendo in modo sempre più saccente, come un ribelle capace di criticare tutto e tutti tranne che se stesso. Quello che più desta impressione è Donato, che grazie anche a un attore eccezionale è insieme a Lenù protagonista di una scena finale di grande violenza.
L’amica geniale arriva all’ultima coppia di episodi come uno show sempre più interessante, scritto in maniera raffinatissima e interpretato con grande intensità dagli attori, le cui performance sono merito anche dell’ottima direzione di Saverio Costanzo.
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