Modern Love: una riflessione sull'amore che non risparmia lacrime e sorrisi – La recensione
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Modern Love: una riflessione sull’amore che non risparmia lacrime e sorrisi – La recensione

A partire da una rubrica del New York Times John Carney e Sharon Horgan realizzano una serie antologica dalla tante facce

Modern Love: una riflessione sull’amore che non risparmia lacrime e sorrisi – La recensione

A partire da una rubrica del New York Times John Carney e Sharon Horgan realizzano una serie antologica dalla tante facce

Che cos’è l’amore? Quest’ancestrale domanda sulla quale l’uomo da sempre si è interrogato torna dirompente anche nella serialità televisiva, perché in fin dei conti al più raccontato, contraddittorio e seducente dei nostri sentimenti non si può resistere.

Da questa settimana anche Amazon si lancia in questa interrogazione in forma seriale con l’uscita di Modern Love, progetto televisivo che a partire dal titolo intende esplorare le differenti facce dell’amore.

Lo show ha una natura plurale ed è costituito da otto episodi della durata di circa trenta minuti, che dialogano tra loro per associazione di idee e tematiche, senza però mai parlarsi in maniera diretta.
Si tratta infatti di una serie antologica, in cui ogni tassello è una storia autoconclusiva che mette in scena una o più visioni dell’amore in una cornice accuratamente definita, ovvero quella New York a sua volta multiforme e molto vicina a quella raccontata in tanto cinema di Woody Allen.

La forma antologica della serie ha origine dalla sua derivazione primaria, ovvero una rubrica ospitata dal New York Times col medesimo titolo, sulla quale diversi scrittori si sono avvicendati raccontando di volta in volta in maniera appassionata, brillante, seducente, sarcastica storie legate all’idea di amore.
La rubrica che da oltre quindici anni è ospitata dal prestigioso quotidiano newyorkese, poi diventata anche un podcast, oggi rinasce sotto forma di serie TV grazie alla guida di John Carney e Sharon Horgan, i quali hanno selezionato i racconti che meglio si adattavano alla costruzione di una storia dai molti volti ma anche organica.

Da ormai qualche anno Amazon ha cambiato strategia, abbandonando la pilot season che l’aveva contraddistinta sin dall’inizio per abbracciare progetti più studiati, quasi preconfezionati, affidati a personalità autoriali riconosciute e su cui investire in maniera convinta.
Anche Modern Love non fa eccezione e infatti oltre ai due autori e a una cura dei dettagli decisamente elevata (soprattutto per quanto riguarda le location della Grande Mela), spicca un cast di altissimo livello che in più di un’occasione ci dà la sensazione (o ci fa temere) di essere in una versione comedy di The Romanoffs. Nel corso degli otto episodi infatti si alternano star del calibro di Tina Fey, Andy Garcia, Dev Patel, Catherine Keenwr, Andrew Scott, John Slattery e Anne Hathaway.

Fortunatamente in questo caso il progetto sembra essere più organico e dotato di più sostanza rispetto alla citata serie di Matthew Weiner e nonostante non tutti gli episodi siano allo stesso livello, nei segmenti più ambiziosi la serie riesce a parlare in maniera efficace e acuta di malattia mentale e rapporti di coppia, dell’importanza che ha continuare ad ascoltarsi e rispettarsi in una storia d’amore duratura, di adozione per coppie omosessuali e della forma dell’amore tra due persone anziane.

Non tutto funziona alla perfezione e alcuni episodi rimangono un po’ troppo in superficie, ma Modern Love è un progetto riuscito che crede tanto nelle idee che vuole veicolare, indicando di volta in volta la parte giusta del mondo, fino a risultare una sorta di feel good show (in questo senso simile a This Is Us) al quale non si può che voler bene.

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