I fan di lunga data stavano aspettando ormai da mesi il debutto su Netflix di Neon Genesis Evangelion, anime del 1995 di Hideaki Anno divenuto col tempo un vero e proprio cult per gli amanti dell’animazione giapponese di tutto il mondo.
Ma perché tanto fermento per l’arrivo di un prodotto di 24 anni fa su Netflix? In particolare, perchè l’opera presenta un nuovo doppiaggio italiano – con un cast vocale quasi completamente rinnovato – e perchè è stata riadattata da Gualtiero Cannarsi, che all’epoca aveva lavorato anche alla prima versione per il nostro mercato.
Sembra però che in molti non abbiano affatto gradito il risultato finale, tanto che a poche ore dal debutto di Evangelion, numerosi fan hanno pesantemente attaccato non tanto il doppiaggio, quanto il lavoro di adattamento e traduzione, che ha stravolto molti dei dettagli presenti nella prima versione.
Uno degli esempi più lampanti è quello del nome delle creature contro cui i protagonisti combattono, gli Angeli, che ora vengono invece chiamate Apostoli. Una traduzione certamente più accurata del termine giapponese originale, ma non in linea con il precedente adattamento italiano – a cui il pubblico era abituato – né con quello del mercato internazionale, che tutt’ora continua a definire le creature “Angels”. Ma non solo, le variazioni hanno colpito anche i nomi dei mecha utilizzati negli scontri con gli Angeli/Apostoli, come ad esempio quello del protagonista Shinji Ikari, che da Unità-01 si è trasformato in Unità Primaria.
Dettagli a parte, i fan hanno sbuffato anche per il registro linguistico utilizzato nel lavoro di traduzione – tipico dello stile di Cannarsi – che è passato da un linguaggio perlopiù formale, alla costante presenza di proposizioni considerate ostiche, dal sapore aulico e in alcuni casi persino scorrette dal punto di vista sintattico. E la polemica, per il momento, non accenna a fermarsi.
Voi cosa ne pensate? Approvate la nuova versione di Netflix?
Fonte: DistopiaEvangelion
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