«Non è più misogina della vita vera»: George R.R. Martin risponde alle critiche su House of the Dragon
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«Non è più misogina della vita vera»: George R.R. Martin risponde alle critiche su House of the Dragon

L'autore de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco ha spiegato da dove arriva tanta "ostilità" nei confronti delle donne

«Non è più misogina della vita vera»: George R.R. Martin risponde alle critiche su House of the Dragon

L'autore de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco ha spiegato da dove arriva tanta "ostilità" nei confronti delle donne

george martin house of the dragon

Nelle ultime settimane George R.R. Martin è tornato al centro dell’attenzione: merito dell’imminente uscita della serie prequel de Il Trono di Spade, pronta al debutto dal 21 agosto 2022. Nei trailer di House of the Dragon visti in questa settimana, è emerso chiaramente un tema: la difficoltà del potere costituito di consegnarsi nelle mani di figure femminili forti.

Un tema, questo, che ha già fatto da sfondo nella serie principale alle vicende di Daenerys Targaryen, Sansa Stark e in parte anche di Cersei Lannister e che ora sembra riguardare da vicino anche la principessa Rhaenyra Targaryen interpretata da Emily D’Arcy. Questo rende Game of Thrones e House of the Dragon storie ad alto tasso di misoginia

Alla domanda ha risposto l’autore stesso durante il panel al San Diego Comic-Con dello scorso weekend. Quando gli è stato chiesto perché a Westeros hanno così tanti problemi a consegnare il Trono di Spade ad una donna, Martin si è appellato alla storia: «Prendo ispirazione dalla storia, prendo alcuni elementi e li amplifico. Come molti hanno notato, Game of Thrones è liberamente ispirato alla Guerra delle Due Rose. House of the Dragon invece è basato su un periodo precedente noto come Anarchia».

Nello specifico, Martin ha citato la storia di Enrico I: rimasto solo con una figlia illegittima, la nominò sua erede ma la sua pretesa al trono fu contestata dal cugino, che diede così vita ad una guerra civile. Esattamente la trama alla base della nuova serie prequel. Per questo, aggiunge Martin: «Non penso che Westeros sia particolarmente contro le donne o più misogino della vita reale e di ciò che chiamiamo storia».

La serie, ricordiamo, adatterà il volume di George R.R. Martin intitolato Fire & Blood, portando così su schermo la cosiddetta Danza dei Draghi, la nota guerra fratricida Targaryen combattuta tra i due fratelli Aegon II e Rhaenyra in seguito alla morte del padre per la conquista del trono. La guerra avrà come conseguenza lo schieramento delle grandi casate – tra cui i Lannister e gli Stark – nelle due fazioni.

Nel cast, oltre alla già citata Emily D’Arcy, vedremo Matt Smith come Aegon II, Rhys Ifans nei panni di Otto Hightower e Olivia Cooke in quelli di Alicent Hightower. Steve Toussaint sarà Lord Corlys Velaryon, detto Il serpente marino, mentre Paddy Considine interpreterà il potente Re Viserys I. A completare il cast ci sono Eve Best nel ruolo della principessa Rhaenys Velaryon, Fabien Frankel nel ruolo di Criston Cole e Sonoya Mizuno in quello di Mysaria.

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Foto: C Flanigan/Getty Images

Fonte: EW

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