Pistol: la rivoluzione del punk rock nella miniserie sui Sex Pistols diretta da Danny Boyle. La recensione
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Pistol: la rivoluzione del punk rock nella miniserie sui Sex Pistols diretta da Danny Boyle. La recensione

I sei episodi della serie, creata e scritta da Craig Pearce, sono basati sul libro di memorie del chitarrista dei Sex Pistols Steve Jones intitolato “Lonely Boy: Tales from a Sex Pistol”. Il premio Oscar Danny Boyle è regista e produttore esecutivo

Pistol: la rivoluzione del punk rock nella miniserie sui Sex Pistols diretta da Danny Boyle. La recensione

I sei episodi della serie, creata e scritta da Craig Pearce, sono basati sul libro di memorie del chitarrista dei Sex Pistols Steve Jones intitolato “Lonely Boy: Tales from a Sex Pistol”. Il premio Oscar Danny Boyle è regista e produttore esecutivo

Pistol
PANORAMICA
Regia (2.5)
Interpretazioni (3.5)
Sceneggiatura (2.5)
Fotografia (3.5)
Montaggio (3)
Colonna sonora (3.5)

Basata sul libro di memorie del 2017 scritto da Steve Jones, Lonely Boy: Tales from a Sex Pistol, Pistol racconta in sei episodi la storia e la rivoluzione portata nella società britannica e nella storia del punk e del rock dai Sex Pistols, una delle band più influenti e decisive di tutti in tempi per il peso culturale connesso all’avvento della loro musica.

Focalizzandosi, com’era facile immaginare, soprattutto intorno alle vicende del fondatore e chitarrista della band (lo stesso Jones), Pistol, creata e scritta da Craig Pearce, che ne è anche il produttore esecutivo insieme al regista Danny Boyle, restituisce allo spettatore tre anni rocamboleschi e incendiari, narrando le gesta ruvide e destabilizzanti e il vissuto scalmanato, oltre che permeato da un profondo senso di apocalisse culturale, dei ragazzi proletari che composero il gruppo e che seppero profanare l’icona della Regina e minare alle fondamenta le certezze della società britannica (la serie è sbarcata su Disney+ lo scorso 7 settembre, anticipando di un giorno la morte di Elisabetta II in virtù di una macabra coincidenza). 

Al netto di tutte le edulcorazioni e l’ampio ricorso a proverbiali canovacci dei racconti musicali rock ’n’n roll, con tanto di critiche annesse arrivate dalla voce del gruppo John Lyndon, che l’ha definita “una fantasia borghese”, la serie trova slancio soprattutto in un marcato gusto kitsch e in una pastosa patina anni ’70, in grado di far transitare le gesta dei Pistol dal piano della leggenda iconoclasta a quello, non del tutto coerente con la filologia della band ma spesso gioiosamente apocrifo, dell’immaginario glamour postmoderno più cupo, ilare e violento (la mano di Pearce, sceneggiatore australiano e penna ricorrente di Baz Luhrmann da Romeo + Giulietta a Elvis, è evidentissima). Menzione speciale nel cast per il manager del gruppo Malcolm McLaren interpretato da Thomas Brodie-Sangster, senza il quale i Sex Pistols, come la serie ben ricorda, non sarebbero mai sopravvissuti. 

Pistol è stata creata e scritta da Craig Pearce, che è anche il produttore esecutivo insieme a Danny Boyle, Tracey Seaward, Gail Lyon, Anita Camarata, Steve Jones, Paul Lee, Hope Hartman e wiip. La serie è prodotta da FX Productions. Pistol vede Toby Wallace nei panni di Steve Jones, Jacob Slater in quelli di Paul Cook, Anson Boon nel ruolo di John Lydon; Christian Lees interpreta Glen Matlock, Louis Partridge veste i panni di Sid Vicious, Sydney Chandler è Chrissie Hynde, Talulah Riley è Vivienne Westwood, Maisie Williams veste i panni dell’icona punk Jordan, Emma Appleton è Nancy Spungen e Thomas Brodie-Sangster interpreta Malcolm McLaren.

Foto: FX/Hulu

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