Stando ad un’indagine dall’associazione Truth Initiative, lo show televisivo Stranger Things avrebbe un serio problema con il fumo. Sommando infatti tutte le scene che mostrano delle sigarette nelle prime due stagioni, si arriva ad un totale di ben 444 momenti in cui la serie di Netflix avrebbe “normalizzato” un vizio deleterio, in notevole aumento tra i più giovani anche a causa della loro maggiore esposizione ai prodotti mediatici.
Il problema sarebbe allarmante: secondo i dati pubblicati dall’Ufficio del Surgeon General, gli adolescenti abituati a guardare show che contengono immagini di fumatori, avrebbero circa il doppio delle probabilità di iniziare a fumare rispetto agli altri.
Per questo motivo, Netflix ha fatto sapere che si impegnerà attivamente per eliminare dai suoi prodotti destinati ai più giovani – ovvero di età inferiore ai 17 anni – ogni riferimento alle sigarette normali ed elettroniche. Una drastica riduzione, inoltre, avverrà anche negli show rivolti ad un pubblico adulto, fatta eccezione per quei prodotti in cui il riferimento al fumo risulti essenziale ai fini della trama o del realismo. Un’iniziativa decisamente ammirevole per il colosso dello streaming.
Spiega il CEO e Presidente di Truth Initiative, Robin Koval:
«Certi contenuti sono diventati i nuovi spot televisivi del tabacco. Assistiamo ad un pervasivo ritorno di immagini del fumo, che stanno rendendo glamour e normalizzando nuovamente una dipendenza mortale che mette i giovani direttamente nel mirino dell’industria del tabacco.»
Comunque, ad essere incriminati non sono solo i contenuti di Netflix. Tra le altre serie TV citate, in cui comparirebbero maggiori riferimenti al fumo, figurano anche The Marvelous Mrs. Maisel di Amazon, Gap Year di Hulu, Once Upon a Time e Modern Family di ABC e American Horror Story di FX.
Fonte: Variety
© RIPRODUZIONE RISERVATA