Mancano pochi giorni all’ottavo ed ultimo episodio de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere. La prima stagione ha diviso il pubblico e gli appassionati dell’universo di Tolkien, secondo alcuni perché si è discostata troppo dal materiale “originale”. Gli sceneggiatori della serie hanno risposto a 5 critiche specifiche sull’argomento.
Gli show-runner J.D. Payne e Patrick McKay hanno affrontato le criticità maggiori su The Rings of Power durante una chiacchierata con The Hollywood Reporter. Critiche che, sottolineano, erano state già anticipate prima del debutto della serie, lo scorso 2 settembre. Per questo, avevano la proverbiale risposta pronta da dare ai fan scontenti – tra cui figura anche Elon Musk.
Tra le critiche, c’è ovviamente quella relativa al personaggio di Galadriel, secondo alcuni ritenuta troppo battagliera e “mascolina”. Inoltre, l’elfa interpretata da Morfydd Clark non sarebbe mai stata sull’isola di Númenor. «Vorrei vedere il passaggio dove Tolkien ha detto che Galadriel non è mai stata a Númenor – non esiste» ha commentato Payne, che poi è entrato nel merito del nome del personaggio: «Uno dei suoi soprannomi è Nerwen, che significa “fanciulla-uomo”. E comunque non è mascolina».
Un punto contestato anche da McKay, che ha risposto così alla critica: «Il nome “Galadriel” è vagamente tradotto in elfico come una fanciulla con una corona di capelli dorati. Il motivo per cui aveva una corona di capelli dorati è perché quando combatteva e faceva ogni tipo di lotta con altri elfi si intrecciava i capelli e li metteva sopra alla testa. Quindi nell’etimologia stessa c’è l’idea che Galadriel sia una guerriera».
I due hanno risposto anche a chi contesta che le mogli nane, come quella di Durin, ne Gli Anelli del Potere siano senza barba. In realtà, hanno spiegato, ce l’hanno: «Abbiamo pensato a varie versioni di come i peli facciali su una donna nana potessero sembrare. Ci sono peli della barba applicati amorevolmente uno alla volta e ci sono delle basette sul lato». McKay, inoltre, ha sostenuto che persino Tolkien ha tenuto aperta la questione.
Non diversa la questione dei capelli degli elfi, secondo i detrattori della serie del Signore degli Anelli troppo corti in questa versione: «Se Tolkien avesse mai scritto una guida di stile completa alle acconciature nella Terra di Mezzo nel corso dei suoi millenni di storia, mi piacerebbe vederla» ha ironizzato Payne. Più “diplomaticamente”, McKay ha ribadito che lo show punta ad esplorare in lungo e in largo razze e culture della Terra di Mezzo e l’idea che gli elfi abbiano avuto gli stessi capelli per 9.000 anni non corrisponderebbe al vero.
E ancora: i costumi sembrano “troppo nuovi”? Per gli show-runner si parla sempre di ambientare le storie in mondi vissuti e quindi di dare agli abiti un aspetto spesso logoro, ma «Indovinate? A volte i vestiti possono essere davvero nuovi». Infine, la critica forse più diffusa assieme a quella sul personaggio di Galadriel: Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere è troppo lenta?
In questo caso, la risposta è affidata al futuro: «Spero che le persone possano partecipare al viaggio – ha detto Payne – Molti blockbuster hanno un ritmo vertiginoso in cui vieni spostato da un set all’altro finché tutto crolla sotto il suo stesso peso. Tolkien si prenderà il suo tempo e ti farà sprofondare nei personaggi, in un viaggio, e i viaggi possono essere difficili con lui. Spero che le persone avranno la pazienza di accontentarsi di un’epopea in stile Tolkien».
Cosa ne pensate? Siete d’accordo con le critiche o con le risposte fornite? Fatecelo sapere nei commenti.
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Foto: MovieStills
Fonte: THR
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