Undone, la nuova serie degli autori di BoJack Horseman – La recensione
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Undone, la nuova serie degli autori di BoJack Horseman – La recensione

Dal 13 settembre su Amazon Prime Video c'è una chicca che potrebbe entrare nel pantheon delle migliori serie animate di sempre

Undone, la nuova serie degli autori di BoJack Horseman – La recensione

Dal 13 settembre su Amazon Prime Video c'è una chicca che potrebbe entrare nel pantheon delle migliori serie animate di sempre

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Tra le tante novità di questo inizio di stagione spunta con personalità Undone, nuova produzione targata Amazon che si distingue per una tecnica animata originale e una storia intima e dagli sviluppi imprevedibili.

Le aspettative per questa serie erano decisamente alte, sia perché il panorama dell’animazione “adulta” è negli ultimi anni sempre più fitto e ricco qualitativamente (pensiamo solo a Rick and Morty e Big Mouth), sia perché gli autori vengono da BoJack Horseman, una delle serie più acclamate dalla critica negli ultimi anni.

A sviluppare lo show sono infatti Raphael Bob-Waksberg e Kate Purdy, il primo creatore di BoJack e la seconda autrice di alcuni degli episodi più efficaci della stessa serie. Undone non impiega tanto tempo a far emergere la firma dei due sceneggiatori, in particolare per la profondità con cui analizza l’animo della protagonista e per l’accuratezza con cui mette in scena sia la sua alienazione che le sue contraddizioni.

Al centro del racconto c’è Alma (interpretata in maniera intensa e coinvolgente da Rosa Salazar) una donna sui trent’anni che vaga tra depressione, traumi del passato e incertezza sul suo futuro. Nella vita fa la maestra d’asilo e da sempre è asfissiata dal confronto con la sorella, la quale è esattamente il suo opposto quanto a perfezionismo e indole caratteriale. Ha una madre costantemente preoccupata per lei e un fidanzato così tranquillo e rilassato da destare più di un sospetto.
Il rapporto più stretto però ce l’ha con una persona che in realtà non esiste più, suo padre (uno straordinario – come sempre – Bob Odenkirk), la cui morte non ha mai superato realmente, tanto da vederne nei sogni e non solo un’incarnazione con la quale parlare costantemente.

È quest’ultimo punto, legato al linguaggio con cui la serie è raccontata, il nucleo centrale di Undone: fin dal primo episodio il regime di realtà del racconto è costantemente messo in crisi dagli autori, i quali si narrano dalla prospettiva della protagonista passando dalla realtà al sogno senza soluzione di continuità, facendo dell’animazione il mezzo necessario per questo genere di storia.
Undone, inoltre, è realizzata con la tecnica del rotoscope (la stessa di A Scanner Darkly di Richard Linklater) che rende tutto estremamente realistico e al contempo manipolabile in modi che solo l’animazione può permettersi. La gran parte delle scene, infatti, è in un primo momento girata dal vero con interpreti in carne e ossa per poi essere ricalcata dal disegnatore e da una tecnologia computerizzata creando così un risultato finale molto particolare.

Gli autori della serie – in realtà prevalentemente autrici – riescono in questo modo a descrivere alla perfezione i turbamenti della psiche della protagonista, mettendosi al suo fianco e facendo percepire allo spettatore non solo la confusione rispetto a un mondo che Alma non comprende fino in fondo, ma anche gli effetti della malattia mentale di cui soffre.

Undone è una delle serie più interessanti di questa seconda parte di 2019 nonché una delle novità più originali dell’anno e si distingue sia per una storia che non presta il fianco a facili stereotipi sia – e forse soprattutto – per la capacità di mettere al servizio del proprio racconto uno stile atipico e ricco di potenzialità.

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