Cosa ho imparato vedendo Virus letale
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Cosa ho imparato vedendo Virus letale

Spoiler: c'è contagio e Contagion

Cosa ho imparato vedendo Virus letale

Spoiler: c'è contagio e Contagion

Virus letale di Wolfgang Petersen

Come noto a chi segue questo blog, in questi giorni di reclusione sto conducendo un esperimento di sicuro valore scientifico: metto a confronto il Coronavirus con le epidemie raccontate nei film hollywoodiani.
Dopo Contagion (Steven Soderbergh, 2012) ieri sera ho affrontato un altro caposaldo del genere: Virus letale (Wolfgang Petersen, 1995).

Innanzitutto, Wolfgang Petersen è anch’esso un autore, come Soderbergh, ma di un tipo diverso, lo possiamo paragonare a Roland Emmerich. I due, entrambi tedeschi trapiantati a Hollywood, a cavallo tra gli anni ’90 e gli anni ’00 sono i protagonisti di un ping pong a suon di film catastrofici, un genere di cui diventano in fretta i due nomi di riferimento: da una parte Virus Letale, La tempesta perfetta e Poseidon; dall’altra Independence Day, Godzilla, L’alba del giorno dopo e 2012.
Ecco perché vedere Virus letale dopo Contagion, che ha un approccio realista e minimalista, è abbastanza sconcertante.

Il virus di Virus letale non è semplicemente letale: è il Godzilla dei virus. Inizia con qualche colpo di tosse ma poi ti si riempie la faccia di pustole, ti cola sangue dagli occhi, sei preda delle convulsioni e ti esplodono gli organi interni.
Il tutto mentre hai la diarrea.
Insomma, il virus di Virus Letale ha il 100% di mortalità e batte 10-0 qualsiasi altro virus, di finzione o meno, compresi il Sodervirus e il Coronavirus.

Tuttavia, come prevedibile trattandosi di un titolo catastrofico degli anni ’90, Virus letale è anche un film complottista: il virus è il frutto di un esperimento militare tenuto nascosto dall’esercito americano.
Tutto il terzo atto è incentrato sullo scontro tra un coraggioso virologo interpretato da Dustin Hoffman e un generale senza scrupoli interpretato da Donald Sutherland. Sutherland vuole bombardare la cittadina di Cedar Creek dove si sta diffondendo l’epidemia, mentre Hoffman vuole trovare la scimmia responsabile del contagio per ottenere un vaccino.
Alla fine Hoffman trova la scimmia e la affida al suo assistente, che in pochi minuti ottiene molti litri di un liquido giallo simile a una spremuta d’arancia, capace di guarire i contagiati in quattro e quattr’otto.
Purtroppo come la scimmia venga trasformata così in fretta in molti litri di vaccino nel film non è chiaro.

Virus letale ha una durata percepita pari all’intero periodo di isolamento causa coronavirus, tanto che quando è finito pensavo fosse il 3 aprile. È disponibile su Tim Vision, Chili, Rakuten TV, Apple TV, Google Play.
Curiosità: nel film ci sono un giovanissimo Patrick Dempsey in versione metallaro, Cuba Gooding Jr (“Coprimi di soldi!”) nel ruolo dell’assistente che si vomita nello scafandro e Kevin Spacey con i capelli rossi.

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