Domani è il giorno dell’annuncio del film di apertura del Festival di Venezia 2018, quindi è il momento buono per mettere sul piatto qualche previsione, maturata sulla base dei commenti e delle precisazioni preziose di alcuni amici e colleghi a un post che ho pubblicato su Facebook ieri (un grazie a Daniele Marseglia, Max Borg ed Ettore Bocci in particolare).
Allora.
FILM DI APERTURA: puntavo su uno tra A STAR IS BORN, IL PRIMO UOMO, BOHEMIAN RAPSODY e AD ASTRA. Difficile però che venga selezionato un film di un regista coinvolto di recente negli scandali americani post-Weinstein (Bryan Singer, che ha diretto il film sui Queen). Allo stesso modo, è altrettanto difficile che si metta nuovamente in apertura Chazelle, a distanza di appena due anni da “La La Land”. Restano i film di Bradley Cooper e James Gray, o qualcosa di più “ortodosso” e festivaliero (Lanthimos, ad esempio).
Ma Barbera parla da giorni di “titolo sorprendente”. E cosa può esserlo più di un remake, ultra-pop, diretto da un attore alla sua opera prima e con una superstar della musica a fare da protagonista come Lady Gaga?
Io quindi dico A STAR IS BORN.
CONCORSO 1: innanzitutto, le quote rosa. Giustamente si cercherà di tutelare le autrici in un mercato, anche quello del cinema d’essai, ancora fortemente sbilanciato in senso maschile. Mi pare quindi inevitabile, quanto auspicabile, che siano in concorso grandissimi nomi con un film pronto come: VALERIA BRUNI TEDESCHI, CLAIRE DENIS, NAOMI KAWASE.
CONCORSO 2: alcuni autori molto importanti, che praticamente non hanno mai sbagliato un film (almeno secondo il consenso critico generale, che io li ami o meno personalmente), e si sa da tempo che hanno un film pronto, non dovrebbero proprio mancare, e mi paiono quasi certi. E allora ecco LANTHIMOS, LEIGH, REYGADAS, DIAZ, MARTONE, AUDIARD. Magari anche Assayas, ma qui non ho idea se il film sia completato o meno.
CONCORSO 3: qui si fa più difficile. Ma DAMIEN CHAZELLE rinnegherà Venezia che gli ha portato tanta (s)fortuna? E ALFONSO CUARóN, il cui film era già pronto per Cannes, ma poi è finito nel tritacarne della polemica con NETFLIX? Io scommetterei su entrambi, nonostante pochi minuti fa sia stato annunciato che “Roma” sarà il “centerpiece” del Festival di New York. In zona Netflix, facile anche vedere il film perduto di ORSON WELLES, ma certamente fuori concorso. Sempre per restare sul versante americano, gli ottimi rapporti di Venezia con la Fox Searchlight (vedi il successo nel 2017 di “Tre Manifesti a Ebbing” e “La forma dell’acqua”), mi spingono a credere che anche il nuovo film di DREW GODDARD, “Sette sconosciuti a El Royale”, possa debuttare al Lido.
CONCORSO 4: sul resto sono più prudente. Il gioco delle anteprime internazionali già annunciate (ad esempio a San Sebastian) e degli incastri con il potente Festival di Toronto fa pensare che non ci sarà a Venezia il nuovo film di Steve McQueen, “Widows”. Mi pare molto adatto a Toronto pure il dramma queer di Joel Edgerton, “Boy Erased”, e il nuovo film del Barry Jenkins di “Moonlight”. Sono in bilico, ma io pronostico Venezia invece per HARMONY KORINE, LASZLO NEMES, FLORIAN HENCKEL VON DONNERSMARK e FELIX VAN GROENINGEN.
CONCORSO 5: siamo a 16 nomi, manca ancora di sicuro qualche italiano. Qui i candidati sono tanti, per esempio Scaringi, Mezzapesa, Andò e De Angelis, che però secondo me finiranno in sezioni collaterali per lasciare spazio al “Suspiria” di GUADAGNINO e al film su Stefano Cucchi di CREMONINI. E con questi due titoli siamo a 18. Il resto è la quota imprevedibile di nuovi autori che si guadagnano l’insperato passaggio da Orizzonti alla vetrina principale. Tra gli eventi potrebbe esserci invece il passaggio fuori concorso del LORO tagliato e rimontato in un unico film di Sorrentino.
Piccola chiusa sulle serie tv, a cui Venezia ci ha abituato: cosa ci potrebbe essere meglio di un primo passaggio per il pilota di L’AMICA GENIALE?
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