2001 Odissea nello spazio colonna sonora: è uno degli aspetti più interessanti del colossal di Stanley Kubrick. La musica che accompagna il film ha infatti contribuito al suo immane e intramontabile successo.
2001 Odissea nello spazio colonna sonora: una scelta turbolenta
La scelta della colonna sonora fu non poco tormentata. Prima di optare per l’unione dei celebri brani di mostri sacri della musica del XIX e XX secolo, Kubrick rifiutò quelli scritti appositamente da Alex North. Il noto compositore, scelto dalla casa di produzione, aveva già lavorato con Kubrick nel suo film Spartacus. Il regista fece capire, fin da subito, di voler impiegare la musica classica per la colonna sonora di 2001: Odissea nello spazio, in particolar modo “Così parlò Zaratustra” di Richard Strauss, già scelto come brano provvisorio.
North cercò quindi di comporre dei brani che rispecchiassero l’atmosfera desiderata dal regista, da inserire nella prima parte del film. Successivamente, gli fu comunicato di sospendere la lavorazione sui brani della seconda parte della pellicola. L’amara sorpresa arrivò durante la premiere a Londra.
Invitato a partecipare all’evento, e quindi convinto di essere parte integrante del cast, scoprì che la sua musica era stata tagliata fuori anche dalla prima parte del film. Kubrick, in sostanza, aveva portato avanti i suoi intenti iniziali, scegliendo per il suo film un mix di musica classica.
2001: Odissea nello spazio colonna sonora, Strauss e gli altri
La colonna sonora di 2001: Odissea nello spazio è il risultato di celebri nomi della musica classica. Troviamo “Così parlò Zarathustra” di Richard Strauss; “Atmosfere (Atmospheres)”, “Avventure (Adventures)”, “Luce eterna (Lux Aeterna)”, e “Kyrie” di György Ligeti; “Sul bel Danubio blu” di Johann Strauss jr; “Gayane” di Aram Kachaturian.
Tra tutti, a lasciare il segno anche a distanza di ben 50 anni, fu “Così parlò Zarathustra”. Il brano accompagna alcune memorabili scene: quando i primi ominidi iniziano a mettere a frutto gli insegnamenti del Monolito, comprendendo di avere tra le mani un’arma utilizzabile per procurarsi il cibo e avere la meglio sui nemici.
Un mix sublime, caratterizzato da estrema grazia e infinita bellezza. Una scelta all’apparenza azzardata, considerabile assai lontana dallo spazio e dalla fantascienza. In realtà, si rivelerà una mossa vincente, che contribuì alla grandezza del film.
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