2001 Odissea nello spazio significato: fermandosi al titolo, il film di Stanley Kubrick potrebbe sembrare un semplice film di fantascienza e avventura. Ma così non è. A 50 anni di distanza, il suo significato appare ancora nebuloso.
2001 Odissea nello spazio significato: un viaggio nell’esistenza
2001: Odissea nello spazio si presta a svariate interpretazioni, ed era proprio questo l’intento del regista. Lasciare al telespettatore la libertà di interrogarsi su ciò che passa davanti ai suoi occhi. “Se qualcuno riuscirà a comprendere ‘2001: Odissea nello spazio’, sarà per noi un fallimento. Più che fornire risposte, volevamo porre domande”, disse Arthur C. Clarke, autore dell’omonimo romanzo e co-sceneggiatore del film.
Pur non negando che 2001: Odissea nello spazio sia un film dalla non immediata comprensione, è chiaro, guardandolo con (molta) attenzione, il riferimento all’esistenza e all’evoluzione dell’umanità.
In un film dove primeggiano le immagini e i suoni, più che i dialoghi, il telespettatore si ritrova attanagliato dagli interrogativi che da sempre accompagnano l’umanità. Chi siamo? Da dove veniamo? Esistono altre forme di vita? Il cosmo. La creazione. L’evoluzione. Gli alieni.
Kubrick mette in scena l’intero arco di vita dell’umanità nella sua evoluzione. Dagli ominidi al “bambino astrale” dell’ultima scena. Dal primo allo stadio finale dell’evoluzione umana.
Tra allegorie, simbolismo e rimandi, troviamo anche la ricerca di Dio. Un concetto centrale nel film ma senza sacralità. Kubrick, che si professa ateo, incita alla creazione di una definizione scientifica di Dio.
In 2001: Odissea nello spazio troviamo anche per la filosofia, in particolare con Nietzsche. Uno dei brani più rappresentativi, nonché il primo scelto da Kubrick per la colonna sonora, è “Così parlò Zaratustra”, titolo dell’omonimo trattato del filosofo tedesco. Il concetto dell’eterno ritorno, che dalla scimmia conduce all’Oltreuomo e poi ricomincia, con un nuovo grande inizio.
Un’esistenza già vissuta da una specie aliena, rappresentata da un monolito nero. Ed è proprio questo blocco di pietra, ignoto e potente, a simboleggiare, secondo alcuni, Dio. Qualunque sia la fase dell’evoluzione in cui arriva, sconvolge l’esistenza umana.
La spiegazione nel libro di Arthur C. Clarke
Se non volete perdervi nelle interpretazioni personali, potete affidarvi al romanzo di Clark, che sembra offrire una visione della storia decisamente meno criptica. Il monolito è un oggetto realizzato da una razza aliena che si è evoluta nel tempo e ora, viaggiando nel cosmo, aiuta le altre forme di vita a compiere i passi dell’evoluzione.
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