Ad Astra film 2019 con protagonista Brad Pitt. Diretto da James Gray, sarà nelle sale italiane dal 26 settembre.
È stato presentato in concorso alla 76a edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Ad Astra film trama
Roy McBride (Brad Pitt), solitario, con una leggera forma di autismo, felicemente sposato con Eve (Liv Tyler), è un ingegnere aerospaziale della NASA. Roy ha perso suo padre 20 anni fa durante una spedizione su Nettuno. L’obiettivo della missione era portare a compimento il progetto Lima, basato sulla ricerca di vita extraterrestre. Ora è Roy che dovrà compiere una missione nello spazio.
Un campo elettrico, situato da qualche parte nello spazio, scarica la sua forza alla velocità della luce causando incendi, incidenti aerei e guasti tecnologici. Mettendo così a repentaglio la vita stessa sulla Terra. Il Governo decide quindi di affidare a Roy un missione per bloccare questo processo.
A complicare il tutto ci penseranno i legami familiari. Dietro le scariche elettriche che colpiscono la Terra ci sembrerebbe essere Clifford McBride (Tomy Lee Jones), il padre di Roy. Secondo nuove prove, l’uomo potrebbe essere vivo e starebbe continuando a mettere in pratica i suoi esperimenti, pericolosi a tal punto da compromettere l’intero sistema solare e distruggere l’umanità.
La missione porterà Roy ben oltre la natura del suo incarico, scoprendo segreti inimmaginabili.
Ad Astra film curiosità
Il titolo del film – Ad Astra – è parte di una famosa frase latina: “Per aspera ad astra”. Il suo significato è: “attraverso le asperità [si giunge] alle stelle”. Si trova ampia testimonianza di tale frase nella tradizione letteraria di epoca romana, come negli scritti di Cicerone, Seneca, Virgilio e Orazio.
Il direttore della fotografia del film è Hoyte van Hoytema, che ha lavorato con Christopher Nolan nel film Interstellar. Questa pellicola – vincitrice di un Oscar per i migliori effetti speciali – è stata fonte di ispirazione per James Gray. Così come Gravity di Alfonso Cuarón, film vincitore di ben sette Oscar, tra cui Miglior regia e Miglior fotografia.
Gray ha preferito riprodurre i paesaggi “extraterrestri” nella maniera più realistica possibile. Per questo motivo si è spinto alla ricerca di location ideali, tra le quali figurano le Dune di Dumont, nel Deserto del Mojave, e un’ex stazione ferroviaria a Los Angeles. Tali posti sono stati utilizzati, rispettivamente, per rappresentare l’ambiente lunare e Nettuno.
Garrett Reisman, astronauta in pensione, ha messo a disposizione le sue preziose conoscenze, presenziando le riprese di alcune scene e affiancando il regista durante la scrittura del copione.
Leggi anche: Settembre è il mese di Brad Pitt: al cinema con due pellicole
© RIPRODUZIONE RISERVATA