Alessandro Gassman: una carriera sotto il peso di un grande cognome
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Alessandro Gassman: una carriera sotto il peso di un grande cognome

Alessandro Gassman: una carriera sotto il peso di un grande cognome

Alessandro Gassman

Alessandro Gassman è la voce del Grinch nell’omonimo remake di Yarrow Cheney e Scott Mosier (nella versione originale, la voce è quella di Benedict Cumberbatch).

L’attore e regista italiano è recentemente apparso in tv con la seconda stagione della serie televisiva italiana “I bastardi di Pizzofalcone”, adattamento dei romanzi di Maurizio De Giovanni.

Alessandro Gassman biografia

Nato a Roma nel 1965, è il figlio del grande Vittorio Gassman, una pesante eredità che Alessandro ha sempre cercato di scrollarsi di dosso. Non riuscendoci, pur senza esserne sopraffatto. Oggi Alessandro Gassman è uno dei volti più noti e apprezzati del panorama cinematografico italiano, il che dimostra che il suo è un talento vero, al di là del cognome che porta. Non è stato facile – emblema della lama a doppio taglio dell’essere figlio d’arte – però è stato capace di attirare l’attenzione su di sé, su Alessandro, e non solo su Gassman.

Inizialmente – proprio per sfuggire all’inevitabile confronto – ha cercato di dedicarsi ad altro ma poi ha preso il sopravvento l’amore per la recitazione, dove si cimenta su più fronti.

Alessandro Gassman

Alessandro e Vittorio Gassman | Foto: Getty Images

Gli studi e i primi passi di Alessandro Gassman

Studia presso la Bottega Teatrale di Firenze e debutta, a soli 17 anni, in “Di padre in figlio”, una sorta di biografia della sua famiglia scritta, diretta e interpretata da suo padre. Il primo grande ruolo sul grande schermo arriva due anni dopo, nel 1987, con “La monaca di Monza” di Luciano Odorisio. Nello stesso anno recita nel seguito de “I soliti ignoti” e debutta in televisione in “Un bambino di nome Gesù” e “Il commissario Corso”.

Alessandro Gassman tra cinema, tv e teatro

Dagli inizi ad oggi, Gassman ha articolato la sua carriera su questi tre fronti. Negli anni ’90 prende parte a diversi progetti, tra cui possiamo citare: “Quando eravamo repressi” (1992); “Uova d’oro” (1993); “Sì, ma vogliamo un maschio” (1994); “Un mese al lago” (1995); “Uomini senza donne” (1996). In svariate pellicole, tra cui “Lovest” e “Facciamo fiesta”, recita con Gianmarco Tognazzi, un altro figlio d’arte, con il quale si crea un talentuoso sodalizio artistico.

In questi anni viene scoperto e lanciato da Ferzan Ozpetek, che lo vuole nel suo “Il bagno turco” del 1997, film che vale ad Alessandro il sincero apprezzamento della critica. Il suo talento è oramai fuori discussione.

Alessandro Gassman

Alessandro Gassman in “Beata Ignoranza” | Foto: Getty Images

Tra i suoi lavori più recenti possiamo citare: “Tutta colpa di Freud” di Paolo Genovese (2014); “Se Dio vuole” di Edoardo Falcone (2015); “Non c’è più religione” di Luca Miniero (2016); “Beata ignoranza” di Massimiliano Bruno; “Una storia senza nome” di Roberto Andò (2018). Nel 2017 ha diretto e interpretato “Il premio”, con Gigi Proietti.

Sul fronte televisivo, tra le serie tv recenti di maggior successo spiccano “Una grande famiglia” e “I bastardi di Pizzofalcone”.

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