Cosa significa Checco Zalone? Ecco come è nato il nome d'arte
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Che cosa significa Checco Zalone? L’origine del nome d’arte

Che cosa significa Checco Zalone? L’origine del nome d’arte

Cosa significa Checco Zalone

Cosa significa Checco Zalone? No, non è il vero nome del comico e attore pugliese che dal primo gennaio ha debuttato alla regia.

Nelle sale con Tolo Tolo, quinto film della sua carriera, Checco Zalone è in realtà lo pseudonimo di Luca Pasquale Medici.

Cosa significa Checco Zalone e la storia del nome d’arte

Checco Zalone è il nome del personaggio che Luca Pasquale Medici ha presentato per la prima volta a Telenorba. Una sorta di cantante neomelodico compositore di brani sgrammaticati, spesso parodie di canzoni e cantanti famosi.

Giunto sul palco di Zelig, Checco Zalone si è guadagnato l’apprezzamento e l’affetto del pubblico. Ma cosa significa Checco Zalone? Il nome d’arte scelto da Luca Medici richiama l’espressione tipicamente pugliese “Che cozzalone!”. Si utilizza per indicare una persona rozza, “tamarra”. Un soggetto generalmente di bassa estrazione sociale e poco acculturato. Dai modi eccentrici e per nulla raffinati. Uno come Checco Zalone, appunto!

Il personaggio, dopo il successo televisivo, è approdato anche al cinema, riscuotendo un successo ancora più grande. Con l’uscita di Tolo Tolo, sono cinque le pellicole con protagonista Checco Zalone.

Cosa significa Checco Zalone

Checco Zalone e Gennaro Nunziante | Foto: Getty Images

Le prime quattro – Cado dalle nubi; Che bella giornata; Sole a catinelle; Quo vado? – sono state dirette da Gennaro Nunziante. Zalone vi ha preso parte in veste di interprete e sceneggiatore. L’ultima, Tolo Tolo, ora nelle sale, presenta un Zalone in triplice veste: sceneggiatore (insieme a Paolo Virzì), regista e attore. Si tratta del suo debutto assoluto alla regia.

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Un film sull’umanità

65 milioni di euro dopo – questo l’incasso di Quo Vado? – Zalone torna al cinema con una pellicola che lui ha definito “un atto di coraggio”. Realizzato in un anno e mezzo, girato in parte in Africa e in parte in Italia. Il caldo torrido, le tempeste improvvise, e poi gli scioperi, la paura di non riuscire a finire…

Raccontare altre storie sarebbe stato sicuramente più semplice ma la convinzione di voler fare un film di questo tipo era troppo forte per rinunciarvi. Non un film politico, come qualcuno ha tentato di incasellarlo. Un film sull’umanità.

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