Il primato cinematografico più assurdo? È di Psyco. E non lo indovinereste mai
telegram

Il primato cinematografico più assurdo? È di Psyco. E non lo indovinereste mai

La "prima volta" più improbabile è contenuta proprio nel capolavoro di Hitchcock del 1960

Il primato cinematografico più assurdo? È di Psyco. E non lo indovinereste mai

La "prima volta" più improbabile è contenuta proprio nel capolavoro di Hitchcock del 1960

Psyco di Alfred Hitchcock

Psyco è uno dei più celebri film di Alfred Hitchcock e uno dei capisaldi della storia del cinema, tanto da posizionarsi al quattordicesimo posto della lista dei migliori film statunitensi di tutti i tempi secondo l’American Film Institute. È stato inoltre un grande successo commerciale, che ha generato un franchise con tre sequel, uno spin-off, una serie televisiva, un remake e tanti altri prodotti derivati, e ancora oggi è probabilmente l’horror che ha maggiormente influenzato il genere.

Sono tantissimi i primati detenuti da quest’opera, che ha rivoluzionato il mondo del cinema sotto molteplici aspetti. Particolarmente curioso, però, è un aneddoto non tanto noto al grande pubblico: Psyco è stato il primo film a mostrare un personaggio… mentre tira lo sciacquone del bagno! La scena in questione, lo ricorderete sicuramente, è quella in cui Marion Crane (Janet Leigh) getta il foglio di carta nel water prima di andare incontro al suo cruento destino nella doccia. Tra tutte le scene scioccanti del capolavoro di Hitchcock, paradossalmente questa fu una di quelle che colpirono di più gli spettatori americani, che non erano affatto abituati alla vista di un oggetto così volgare sul grande schermo. 

All’epoca, infatti, ciò che poteva o non poteva comparire nei film di Hollywood era strettamente regolato dal cosiddetto Motion Picture Production Code, detto anche Hays Code in quanto firmato da William H Hays, presidente della Motion Picture Producers and Distributors of America. Questo codice sanciva delle regole piuttosto rigide che si traducevano in censura: ad esempio, non si potevano rappresentare personaggi moralmente ambigui, i cattivi dovevano essere sempre puniti nel finale, oppure non si poteva indugiare troppo in scene o immagini che rimandassero alla volgarità o al sesso. 

Di conseguenza, non era davvero comune vedere scene ambientate in bagno. C’è da specificare che Psyco non è il primo film in cui viene mostrato un gabinetto: il record spetta invece alla commedia del 1930 Going Wild, in cui si vede e si sente un idraulico che, appunto, tira lo sciacquone del bagno. Tuttavia, questo gesto avviene distrattamente e non ha un vero e proprio scopo nel contesto della trama del film. Nell’opera di Hitchcock, al contrario, l’azione di Marion ha un obiettivo preciso e la telecamera indugia sull’acqua che scorre, concentrando l’attenzione dello spettatore sul suo contenuto, ovvero il foglio di carta.

Oggi, probabilmente, non ci faremmo molto caso, ma all’epoca fu una visione del tutto inconsueta e quasi scioccante. Si tratta, chiaramente, di una scelta intenzionale da parte del grande cineasta che, frustrato dalle maglie della censura, decise di sfidarle apertamente, sia “in grande”, attraverso scene violente, nudità e riferimenti al sesso tra persone non sposate, che “in piccolo”, con dettagli come quello del bagno. Non una provocazione verso il pubblico conservatore degli anni Sessanta, dunque, piuttosto una dichiarazione d’intenti contro le istituzioni che opprimevano l’arte cinematografica con i loro divieti.

Fonte: Collider

© RIPRODUZIONE RISERVATA