J'accuse Polanski a Venezia 76: trama e trailer del film sull'affaire Dreyfus
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J’accuse – L’ufficiale e la spia: l’affaire Dreyfus a Venezia 76

J’accuse – L’ufficiale e la spia: l’affaire Dreyfus a Venezia 76

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Con J’accuse Polanski porta sul grande schermo l’affaire Dreyfus, il clamoroso caso politico-giudiziario che ebbe luogo nella Francia del diciannovesimo secolo.

Il film è in concorso per il Leone d’oro alla 76 edizione del Festival di Venezia, in programma dal 28 agosto al 7 settembre. Arriverà nelle sale italiane il 21 novembre, con il titolo L’ufficiale e la spia.

J’accuse Polanski trama

Il 5 gennaio 1895, Alfred Dreyfus, capitano ebreo dell’esercito francese, viene accusato di essere un informatore dei tedeschi. Il giovane e promettente ufficiale subisce l’umiliazione della degradazione e l’esilio nell’Isola del Diavolo, al largo della Guyana francese.

Georges Picquart, ufficiale dell’esercito francese, presenzia alla pubblica condanna e diventa capo della Sezione di statistica. Proprio l’unità di controspionaggio che aveva mosso le accuse contro Dreyfus. Tale posizione permette a Picquart di scoprire che il passaggio di informazioni ai tedeschi continua.

Il dubbio che la condanna di Dreyfus sia stata parte di un piano ben congegnato inizia a insinuarsi in lui. E mentre la presunta spia si trova confinata nell’Oceano Atlantico, l’ufficiale è ormai determinato a scoprire la verità. Anche a costo di diventare il nuovo bersaglio.

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Foto Instagram @01distribution

J’accuse Polanski

L’affaire Dreyfus è ricordato ancor oggi come un enorme scandalo giudiziario, dove antisemitismo e fallimento della giustizia si intrecciano. Un caso che divise la Francia per dodici anni, tra il 1895 e il 1906, coinvolgendo il mondo intero. Un argomento spinoso e quanto mai attuale. Emblema di ciò che sono disposte a fare le cosiddette autorità in nome di presunti interessi nazionali e personali.

Il titolo originale del film si rifà all’articolo scritto da Émile Zola in difesa di Alfred Dreyfus, con il quale denunciò il clima marcatamente antisemita della Terza Repubblica francese. Zola fu uno dei personaggi di spicco che sostenne apertamente l’innocenza di Dreyfus. L’opinione pubblica di allora si divise tra coloro che lo ritenevano colpevole e chi credeva fosse stato accusato ingiustamente.

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