Mentre nelle sale è in programmazione Jurassic World – Il regno distrutto, quinto o secondo (a seconda del punto di vista) della saga giurassica, è uscito Jurassic World Evolution. Il gestionale a tema dinosauri targato Frontier Development, autori di Planet Coaster.
Jurassic World Evolution: caratteristiche
Con Jurassic World Evolution avrete l’opportunità di costruire il vostro parco dei dinosauri, compresa la possibilità di clonare un essere preistorico. Tra pregi e difetti, vediamo come è strutturato.
Si parte con un budget limitato e un intero arcipelago a nostra disposizione. Ovvero l’arcipelago Las Cinco Muertes: Isla Muerta, Isla Matanceros, Isla Sorna, Isla Pena e Isla Tacaño. Ogni isola presenta proprie caratteristiche e gradi di difficoltà differenti. C’è l’isola in cui è perennemente notte, quella flagellata dalle tempeste o quella in cui i dinosauri vivono allo stato brado. Ciascuna verrà progressivamente sbloccata raggiungendo un determinato punteggio. A differenza di Isla Nublar, esattamente quella del film, che è l’unica isola su cui si può costruire liberamente, senza limiti di budget. Ma in seguito vedremo che ci sono comunque delle limitazioni non di poco conto.
Non solo azione ma soprattutto diplomazia. Per creare il miglior parco possibile, sarà infatti necessario trovare il giusto equilibrio tra tre branche operative: intrattenimento, ricerca scientifica e sicurezza. Ognuna, infatti, cercherà di avere la meglio sulle altre, proponendoci costantemente contratti che, sottoscritti, ci permetteranno di sbloccare elementi del gioco e aumentare il budget. Di contro, però, scatenerà la reazione degli altri dipartimenti, che avvieranno azioni di sabotaggio contro il parco. La nostra abilità consisterà nel soddisfare tutte le parti, ma in maniera oculata e redditizia.
Jurassic World Evolution: pregi difetti
Avere a che fare con i dinosauri scatena sempre una certa meravglia. Superata tale fase, però, anche nei confronti di Jurassic World Evolution, parte la conta dei difetti. E ce ne sono parecchi.
Tra i vari, ciò che balza subito agli occhi e la risicata disponibilità di territorio edificabile. Di contro, cattura l’attenzione ed entusiasmo la cura dei dettagli, dai riflessi delle pozzanghere ai dinosauri, praticamente uguali a quelli visti nella versione cinematografica.
Ecco, i dinosauri, altra pecca. Se dal punto di vista estetico c’è ben poco di cui lamentarsi, non si può dire lo stesso per ciò che concerne la sfera comportamentale. Molto, troppo elementare. Le azioni sono scontate e piatte, tanto che è impossibile ricreare situazioni “vere” e complesse. L’intelligenza artificiale degli animali è ridotta ai minimi termini. Basta dare loro cibo, acqua e spazio in cui muoversi. Il massimo dell’interazione raggiungibile tra i dinosauri è l’attacco dei carnivori sugli erbivori. E ciò avviene sempre e comunque, pure quando i primi dovrebbero essere sazi. La perdita di dinosauri significa, ovviamente, perdita di soldi. La clonazione, infatti, risulta essere molto dispendiosa.
E veniamo ad un altra pecca. È possibile clonare fino a 42 specie, compreso l’ibrido Indominus Rex, a partire dalla percentuale minima di DNA estratto, cioè il 50%. Ma più il materiale genetico si avvicinerà al 100%, più possibilità avremo che la clonazione vada a buon fine. Fallire la clonazione significa perdere molti soldi. Una volta ottenuto il dinosauro, potremo rilasciarlo nel parco. Ma l’euforia, come abbiamo visto, ha vita breve.
In conclusione, Jurassic World Evolution può piacere se non avete molte pretese. È già disponibile per PC, mentre dovrete attendere il 3 luglio per acquistare la versione per PlayStation 4 e Xbox One.
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