Da I Liceali a Una vita spericolata, passando per Marco Polo, la serie Netflix che l’ha fatto conoscere al grande pubblico internazionale. Lorenzo Richelmy non punta alla celebrità ma al riconoscimento del suo lavoro. Non si definisce un artista e non sopporta i suoi colleghi che si etichettano in tal modo.
Lorenzo Richelmy biografia
Nato a La Spezia nel 1990, proviene da una famiglia piemontese che pare aver cambiato il proprio cognome – aggiungendo la “Y” finale – per essere ammessa più facilmente all corte di Napoleone. Figlio di due attori, si trasferisce a Roma nel 1994 dove concluderà gli studi diplomandosi presso il Liceo Classico Giovanni Paolo II. Nel 2002 debutta al cinema con “Il pranzo della domenica” di Carlo Vanzina, in cui interpreta il figlio di Elena Sofia Ricci e Rocco Papaleo.
Ma sarà la fiction I Liceali, dove veste i panni di Cesare Schifani, a regalargli la fama e le orde di fan giovanissime, a soli 17 anni. Lorenzo Richelmy, nonostante l’età, non si fa travolgere dalla notorietà e, su consiglio di Claudia Pandolfi e Giorgio Tirabassi, decide di studiare recitazione. Tenta l’ammissione al Centro sperimentale di cinematografia di Cinecittà e riesce nel suo intento.
Al termine del triennio di formazione, durante il quale prende parte a vari lavori teatrali e lungometraggi, recita ne “Il terzo tempo” (2013), “La terra e il vento” (2013), “Sotto una buona stella” (2014).
È proprio nel 2014 che arriva la consacrazione. Lorenzo Richelmy ottiene la parte di Marco Polo nell’omonima serie televisiva targata Netflix. Un’occasione lavorativa che, oltre ad averlo portato in giro per il mondo e rappresentare una tappa importante della sua carriera, gli ha permesso di conoscere lo star system americano. Un mondo che, come rivelato a Rolling Stone, non si è rivelato particolarmente attraente ai suoi occhi.
Ha conosciuto i divi di Hollywood, le loro vite, il seguito di fan, la sua faccia a Times Square, e ha capito che non è ciò che sta cercando.
Tornato in Italia, prende parte a tre film molto diversi tra loro: Una questione privata (di Paolo e Vittorio Taviani), La ragazza nella nebbia (di Donato Carrisi), Una vita spericolata (di Marco Ponti). Il motivo? Tornare in Italia nel modo giusto.
Nel primo film, tratto dall’omonimo libro di Beppe Fenoglio, Richelmy è l’amico di Milton, il protagonista interpretato da Luca Marinelli. Siamo nelle Langhe durante la Resistenza partigiana contro il nazifascismo. Nel secondo, un thriller, è il detective Borghi alla ricerca di una giovane scomparsa. Al suo fianco, attori del calibro di Toni Servillo e Alessio Boni. Il terzo film è una commedia che lo vede protagonista insieme ad altri due giovani e talentuosi attori: Matilda De Angelis ed Eugenio Franceschini.
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