Matteo Garrone film: da i primi cortometraggi a Pinocchio
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Matteo Garrone filmografia: dai primi cortometraggi a Pinocchio

Matteo Garrone filmografia: dai primi cortometraggi a Pinocchio

Matteo Garrone film

Matteo Garrone film: il regista italiano sarà presto nelle sale con un nuovo adattamento cinematografico di Pinocchio, che vedrà Roberto Benigni nel ruolo di Geppetto.

Ripercorriamo la sua carriera, dai primi cortometraggi al grande successo di Dogman.

Matteo Garrone film

Nato a Roma il 15 ottobre 1968, dopo il diploma al liceo artistico lavora prima come aiuto-operatore, poi si dedica alla pittura. Nel 1996 realizza il cortometraggio Silhouette, con il quale vince il Sacher d’Oro al Festival organizzato da Nanni Moretti. L’anno dopo, il corto diventa uno dei tre episodi del suo primo lungometraggio, intitolato Terra di mezzo, incentrato su tre storie di immigrazione a Roma. Sempre nel 1997 gira, insieme a Carlo Cresto-Dina, un documentario a New York sul movimento pentecostale: Bienvenido espirito santo. Carlo Cresto-Dina lo affianca anche nelle riprese del documentario Oreste Pipolo, girato a Napoli nel 1998.

Nello stesso anno, con Massimo Gaudioso e Fabio Nunziata, gira Il caso di forza maggiore, tratto da un racconto di Massimo Bontempelli. In questo periodo realizza anche il suo secondo lungometraggio, Ospiti, un’altra storia di emigrazione, su due giovani albanesi che vivono a Roma.

Nel 2000 Garrone omaggia i teatri underground degli anni ’70 e la Città Eterna in fermento per il Giubileo con Estate romana. Ma è con L’imbalsamatore, nel 2002, che Garrone ottiene il primo grande successo, soprattutto di critica. Film che gli vale un David di Donatello per la migliore sceneggiatura. Successivamente, il regista porta sul grande schermo un’altra pellicola ispirata a fatti realmente accaduti, Primo amore (2004): la storia di un uomo ossessionato dalla magrezza femminile.

Matteo Garrone film: Gomorra, Dogman e Pinocchio

Due anni dopo fa un cameo nel film Il caimano di Nanni Moretti, prima di dedicarsi a Gomorra, trasposizione cinematografica del libro di Roberto Saviano. Il film viene premiato al Festival di Cannes con il Grand Prix Speciale della Giuria. A cui si aggiungono due Nastri d’argento, sette David di Donatello e una nomination ai Golden Globe.

Nel 2012 viene nuovamente premiato a Cannes per Reality, con il quale si aggiudica anche tre Ciak d’oro e altrettanti Nastri d’argento e David di Donatello.

Tre anni dopo dirige Il racconto dei racconti – Tale of Tales, con Salma Hayek, Vincent Cassel, John C. Reilly e Toby Jones, presentato in concorso al Festival di Cannes. Il 2018 è l’anno di Dogman, interpretato da Marcello Fonte, Edoardo Pesce e Francesco Acquaroli. Presentato al Festival di Cannes, ottiene numerosi premi, tra cui otto Nastri d’argento e nove David di Donatello.

Il 19 dicembre Matteo Garrone tornerà nelle sale con Pinocchio.

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Matteo Garrone | Foto: Getty Images

Matteo Garrone: lo stile

Lo stile del regista romano inizia a delinearsi in maniera evidente fin dai primi cortometraggi. Caratterizzato da una troupe ridotta all’essenziale, ambientazioni reali, uso della cinepresa a spalla e predilezione per attori non particolarmente famosi. Un cinema in cui ci sia spazio per l’improvvisazione e l’approccio realistico – ispirandosi spesso a fatti di cronaca -, a discapito della spettacolarità fine a se stessa.

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