Ultima esibizione Freddie Mercury: quando è stata? “Bohemian Rhapsody”, il film dedicato ai Queen, cinque volte candidato all’Oscar e vincitore del Golden Globe, ha suscitato una nuova ondata di interesse sulla celebre band britannica.
Dalle differenze tra ciò che viene narrato nel film alle parti mancanti, come l’ultima esibizione di Freddie Mercury. Non tutto, infatti, è entrato a far parte della pellicola, con conseguenti accese polemiche, che però non ne hanno ostacolato il successo, anzi.
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Ultima esibizione Freddie Mercury: il Magic Tour
Chi ha visto “Bohemina Rhapsody” e non conosce nel dettaglio la storia dei Queen e del suo leader potrebbe pensare che l’ultima esibizione sia stata quella al Live Aid, nel 1985. In realtà, non è così.
L’ultima esibizione di Freddie Mercury e dei Queen è stata quella del 9 agosto 1986 al Parco di Knebworth, tappa finale del Magic Tour, la tournée promozionale dell’album “A Kind of Magic”.
25 concerti con due date nello stadio di Wembley; da quella del 12 luglio nacque il “Live at Wembley ’86”.
Al Parco di Knebworth accorsero oltre 120 mila persone.
L’anno seguente, Mercury comunicò ai suoi compagni di avere l’AIDS. Nel 1988 salì sul palco per l’ultima volta, accanto al soprano Montserrat Caballé. Dopo questa ultima esibizione, si ritirò dalla vita pubblica, non rinunciando però alla sua musica, alla quale rimase legato fino a quando la malattia non ebbe la meglio. Nonostante fosse debilitato e faticasse a stare in piedi, volle continuare a registrare i brani dell’album “Innuendo”.
Il video di “These Are the Days of Our Lives”, pubblicato nel dicembre del 1991, dopo la sua morte (come lui richiese), ci mostra un Freddie Mercury reso quasi irriconoscibile dalla malattia. L’ultima canzone fu “Mother Love”, incisa a maggio del 1991, sei mesi prima della sua morte, avvenuta il 24 novembre 1991.
Risale a un anno prima l’ultima apparizione in pubblico del cantante. Freddie Mercury, il 18 Febbraio del 1990 si presentò con la sua band ai BRIT Awards per ritirare un premio. Apparve estremamente debilitato, magro, stanco e di poche parole, completamente diverso.
“Thank you, goodnight”: queste le uniche parole che riuscì a pronunciare quella sera.
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