Ciao “Giulianino”
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Ciao “Giulianino”

Il nostro Giuliano Nistri, l’ultimo dei grandi cartellonisti italiani, ci ha lasciati all’età di 93 anni. Ma non è un addio, semmai un arrivederci in attesa dei nuovi straordinari racconti che prima di volare via ha voluto lasciarci poco tempo fa

Ciao “Giulianino”

Il nostro Giuliano Nistri, l’ultimo dei grandi cartellonisti italiani, ci ha lasciati all’età di 93 anni. Ma non è un addio, semmai un arrivederci in attesa dei nuovi straordinari racconti che prima di volare via ha voluto lasciarci poco tempo fa

Era riuscito a disegnare su tela i sogni di ognuno di noi, cinefili e non, grazie a una buona dose di creatività, alle tempere e al suo celebre e inseparabile pennello che lo ha accompagnato lungo il corso della sua vita. Giuliano Nistri, scomparso all’età di 93 anni, era uno degli ultimi cartellonisti del cinema, ma era soprattutto un amico di Best Movie: di tanto in tanto faceva capolino su pagine per raccontarci, con garbo e un pizzico di ironia, il dietro le quinte dei suoi celebri manifesti cinematografici. Sulle orme del fratello Enzo, storico cartellonista scomparso nel 2008, Giuliano si era buttato a capofitto nel mondo del cinema, dopo un passato da illustratore di riviste.

Gli anni Sessanta fecero la sua fortuna: iniziò a collaborare con le major americane e con importanti case di queste produzioni italiane. Aveva firmato i manifesti di molti film di successo come La notte di Michelangelo Antonioni, My Fair Lady, Matrimonio all’italiana, Peter Pan della Disney, La conversa di Belfort, Il disprezzo di Godard, Rapina a mano armata di Stanley Kubrick. E ancora La strada e I vitelloni. Per questi due manifesti, Giuliano incontrò Fellini e, proprio in questa rubrica ci aveva raccontato: «Era come stare di fronte a un bambinone. Per I vitelloni Fellini disegnò degli schizzi a penna su un foglio di carta e mi disse: “Giulianino vorrei che tu mettessi in risalto Alberto e la sua faccia da schiaffi!”».

I volti di Hollywood avevano imparato ad apprezzare la sua arte: persino Bruce Lee, parlando con il produttore de Il furore della Cina colpisce ancora, vedendosi ritratto in azione mentre sferrava un calcio volante, commentò divertito: «Wow, so volare davvero così in alto?». Ma furono migliaia le locandine e i manifesti realizzati, dalla fine degli anni d’oro, dal maestro Nistri, con un unico obiettivo: far sognare a occhi aperti tutti, anche chi non sarebbe potuto andare al cinema, perché non poteva permetterselo e avrebbe gustato il sapore delle pellicole attraverso i suoi dipinti, sparsi per le vie delle città.

Le sue opere rimangono come patrimonio prezioso, ma anche le sue storie non svaniranno nel nulla: ogni tanto Giuliano tornerà a farci compagnia in questa rubrica con i suoi racconti che aveva voluto donarci poco tempo fa, prima di volar via. Come il suo Peter Pan.

 

© Giuliano Nistri

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