Shazam! Billy Batson e gli dei dell'Olimpo. La recensione del nuovo film DC
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Shazam! Billy Batson e gli dei dell’Olimpo. La recensione del nuovo film DC

Zachary Levi torna nei panni dell'eroe più imbranato che ci sia, questa volta per affrontare un trio di divinità composto da Helen Mirren, Lucy Liu e Rachel Zegler

Shazam! Billy Batson e gli dei dell’Olimpo. La recensione del nuovo film DC

Zachary Levi torna nei panni dell'eroe più imbranato che ci sia, questa volta per affrontare un trio di divinità composto da Helen Mirren, Lucy Liu e Rachel Zegler

shazam recensione
PANORAMICA
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Fotografia
Montaggio
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Effetti speciali

Abra, kadabra e ala-Shazam! Il supereroe più imbranato dell’universo DC torna nelle sale con una nuova avventura, a quattro anni di distanza dalla prima volta: a impersonarlo è ancora una volta Zachary Levi, perfettamente a suo agio in un ruolo libero da obblighi e interamente votato al divertimento.

Shazam! Furia degli dei riparte da dove avevamo lasciato il giovane Billy Batson e la sua famiglia: dopo aver condiviso con i fratelli addottivi gli enormi poteri ottenuti dal mago Shazam, il ragazzo adesso fatica a tenere insieme il gruppo. È un leader inesperto, patisce la sindrome dell’impostore e soprattutto ha paura di poter perdere quel fragile equilibrio e amore che è riuscito a trovare dopo anni di servizi sociali. 

A complicare le cose, arrivano le Figlie di Atlante, due divinità del pantheon greco che, per colpa di Billy e della sua ignoranza in materia, sono riuscite a fuggire dal reame nel quale Shazam le aveva imprigionate. Il loro scopo è semplice: vogliono rimpossessarsi dei poteri del padre e degli altri dei – tra cui la saggezza di Salomone, la forza di Hercules, il coraggio di Achille, il potere di Zeus, la resistenza di Atlante e la velocità di Mercurio – per ridare linfa all’Albero della Vita. Tocca di nuovo alla “Shazamiglia” fermarle, prima che distruggano il mondo intero.

Una prospettiva che può sembrare particolarmente catastrofica e drammatica, ma il regista David F. Sandberg e gli sceneggiatori Henry Gayden e Chris Morgan partono con un vantaggio non indifferente rispetto a molti altri cinecomic: non hanno alcun bisogno di prendersi sul serio. Ancor più del primo capitolo, Shazam! Furia degli dei è un film lontano da logiche di franchise che obbligano a incastrarsi in dinamiche produttive e narrative seriali, non ha bisogno di darsi un tono più serio per innalzarsi e sfuggire alle critiche sulla presunta natura de-legittimante dei cinecomic. Al contrario, abbraccia invece la stessa immaturità propria del suo protagonista (un ragazzino coi poteri di Superman, stringi stringi) e si lascia andare.

Il risultato è un teen movie molto classico, con pregi e difetti messi in mostra in egual misura, ma una libertà comica refrigerante rispetto ai recenti soffocanti (e poi soffocati) tentativi di proporre storie di supereroi con estrema e insistita serietà drammaturgica. Shazam doveva essere l’antitesi di Black Adam, prima dell’avvento di James Gunn e la tabula rasa, e a conti fatti ha vinto lo scontro: invece di ricavare situazioni comiche da un personaggio serio, ha fatto il contrario ed ha lasciato spazio ad adolescenziali ironie e sfrontatezze. Un sistema che funziona soprattutto perché tutto il peso drammatico ricade sulle spalle delle villain, due attrici come Helen Mirren e Lucy Liu, fuori posto per tono e intensità ma proprio per queste necessarie per aggiustare la miscela.

Shazam! Furia degli dei rischia a più riprese di passare dalla semplicità alla banalità (nella narrazione soprattutto), ma grazie ad una scrittura spigliata e a momenti esilaranti, si tiene sempre sopra la linea di galleggiamento: è un teen movie solido sulla scia di film come Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo o altri con ancora meno pretese come Sky High – Scuola di superpoteri. È un riuscito rifiuto a farsi aggrovigliare nella querelle tra cinecomic e cinefilia, sorprendentemente efficace.

Non è ancora chiaro quale sarà il suo futuro, ma questo sequel conferma una cosa: un personaggio come Shazam è sicuramente adatto a restare nel pantheon di James Gunn, uno dei campioni della comicità applicata a questo genere. Il rischio (e la preoccupazione dei detrattori del regista e nuovo capo della DC Studios) però è che si ritrovi ad essere uno dei tanti, invece che la mosca bianca.

Foto: MovieStills

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