10 film che vale la pena vedere per una sola scena fantastica
Emil Cargalli
Foto: MovieStillsDB
X-MEN: APOCALYPSE - X-Men: Apocalypse si è sicuramente rivelato come uno dei capitoli più deludenti del franchise, tuttavia piuò vantare una scena diventata poi iconica, ovvero l'evacuazione della X-Mansion effettuata interamente da Quicksilver. Sulle note dell'immortale Sweet Dreams degli Eurythmics, il velocista sfreccia attraverso l'edificio che si appresta ad esplodere mettendo freneticamente in salvo gli studenti. Tra acrobazie davvero creative, carlini amanti della pizza, ed lo spendido design visivo, questa rimane a buon diritto una delle migliori scene del franchise e non solo.
LA MORTE PUÒ ATTENDERE - La morte può attendere è stato giustamente messo alla gogna dai fan di James Bond, essendo senza ombra di dubbio il peggior film dell'era Brosnan se non uno dei peggiori della serie. Decisamente un peccato, visto come la sequenza d'apertura promettesse ben altri risultati. Qui vediamo Bond infiltrarsi in una base militare nordcoreana, ma qualcosa va storto ed il nostro viene scoperto. Bond è quindi costretto ad uno scontro contro interi plotoni dell'esercito che termina con un emozionante inseguimento di hovercraft. Il nostro verrà poi catturato ed imprigionato per 14 mesi, un evento su cui il film sorvolerà tranquillamente, infliggendoci inoltre l'orripilante theme track di Madonna nei titoli di testa.
IL MONDO PERDUTO: JURASSIC PARK - Essere il sequel di uno dei film più leggendari di sempre è già di per sé una premessa ingenerosa e se ci mettiamo la mancanza d'ispirazione di Spielberg, qui tornato nuovamente alla regia, è facile spiegare come mai il film non sia risultato un capolavoro come la pellicola precedente. Eppure c'è una scena dove Spielberg si ricorda all'improvviso di essere un mago della suspense, e mette Ian Malcolm (Jeff Goldblum), Sarah Harding (Julianne Moore) e Nick Van Owen (Vince Vaughn) in una situazione davvero al limite. I personaggi si ritrovano infatti all'interno di un van sospeso sulla scogliera con un Tyrannosaurus rex intento a spingerli giù. La sequenza è decisamente brillante e raggiunge il suo climax quando Sarah Harding, sospesa ad almeno 40 metri sulla scogliera, si ritrova ad avere solo una sottile vetrata tra sé e le rocce.
SPIDER-MAN 3 - Spider-Man 3 è innegabilmente uno dei film di supereroi più deludenti mai realizzati, e anche se non è certamente un film terribile, è dolorosamente palese come Sam Raimi non l'abbia diretto a cuor leggero. Se tuttavia vi sentite in grado di soprassedere sul Peter Parker emo e la caratterizzazione stanca di Venom, il film nasconde una piccola perla. Ci riferiamo alla nascita di Sandman, che avviene quando Flint Marko (Thomas Hayden Church) cade in un acceleratore di particelle attivo, che finisce per fondere la sua materia organica con la sabbia ivi presente. Ad una prima occhiata sembra più una scena da body-horror in stile David Cronenberg, la scena è tuttavia eccellente non solo sul piano emozionale ma anche su quello degli effetti particellari. Alla luce di tutto questo, è un peccato come il personaggio non sia stato sfruttato a dovere e relegato in un ruolo quasi secondario.
VALERIAN E LA CITTÀ DEI MILLE PIANETI - Il flop fantascientifico da 200 milioni di dollari di Luc Besson è stato sicuramente ambizioso ma ha clamorosamente toppato nella scelta degli attori protagonisti, Dane DeHaan e Cara Delevingne. L'inizio della pellicola sembrava tuttavia promettente, proponendo una sequenza da pelle d'oca che mostra l'ipotetico sviluppo ed allargamento della Stazione Spaziale Internazionale nel corso dei secoli. La scena descrive con ottimismo e sentimento il progresso umano ed il contatto con altri viaggiatori provenienti da altri mondi, che porterà ad una vera e propria comunità di specie aliene. Peccato che il film si perda su su strade meno ispirate man mano che avanza, ma questa rimane senza dubbio una scena che vale il prezzo del biglietto.
ALITA: BATTLE ANGEL - Alita rappresenta sicuramente uno dei blockbuster più frustranti degli ultimi anni. Un trionfo di ottimi effetti visivi supportati da un design eccellente ed ispirato, ai quali fa da contraltare una sceneggiatura decisamente debole. Tuttavia non importa quanto deprimente possa essere la script, perché grazie alla sequenza di Motorball ci viene regalata una delle scene d'azione migliori degli ultimi anni. La protagonista cerca la qualificazione in una gara dello sport locale, il Motorball, innescando una sequenza delirante dove la vediamo correre intorno alla pista mentre i suoi concorrenti assetati di sangue tentano di smantellarla. Una delle scene migliori mai girate dal regista Robert Rodriguez, che rimane purtroppo un lampo di luce in un opera complessivamente un po' sottotono.
STAR TREK V: L'ULTIMA FRONTIERA - Il quinto film di Star Trek, diretto per l'occasione dallo stesso William Shatner, è quasi universalmente accettato come il peggiore della saga e quello che più rapidamente è caduto nell'oblio. La pellicola mostra tuttavia una scena davvero toccante e ispirata, dove vediamo il malvagio Sybok (Laurence Luckinbill) usare la fusione mentale per mettere a nudo il rimorso più profondo di Leonard 'Bones' McCoy (DeForestKelley). L'ufficiale medico dell'Enterprise rivive così il dolore dell'eutanasia del padre malato terminale, effettuata poco prima che gli venisse rivelata la scoperta di una cura per la malattia. Un rimorso profondo che non ha più abbandonato il personaggio. È una scena recitata meravigliosamente ed è uno dei punti più alti raggiunti da DeForest Kelley negli anni passati nel ruolo di Bones.
G.I. JOE - LA VENDETTA - Non possiamo biasimarvi se avete rimosso questo sequel del 2013 dalla vostra memoria cinematografica. In mezzo a questo giocattolone fantascientifico infarcito di azione non particolarmente ispirata riesce tuttavia ad emergere una singola scena che vi farà sopportare meglio tutto il resto. Qui vediamo Snake Eyes (Ray Park) e Jinx (Elodie Yung) allearsi per respingere un'armata apparentemente infinita di ninja armati fino ai denti mentre trasportano un Storm Shadow (Lee Byung-hun) gravemente ferito sul lato di una scogliera. Questa è l'unica sequenza a risaltare all'interno della pellicola per la sua qualità e la sua ingegnosa orchestrazione. Certo, a prima vista una scena dove eroi incuranti del pericolo corrono lungo una parete rocciosa intenti a falciare ninja a colpi di spada sembrerebbe un'idea ridicola, ma fortunatamente in questo caso il risultato è stato più che soddisfacente.
TENET - Una scelta forse controversa, se consideriamo che Tenet di Christopher Nolan può vantare molti estimatori, ma giustificata dallo status del film che, a differenza di altre pellicole precedenti del regista, non è riuscito ad elevarsi ad opera iconica. Questa tuttavia parte decisamente col botto in una scena ritenuta forse la migliore dell'intero film. Il Protagonista (John David Washington) prende parte a un'incursione in un auditorium di Kiev dove tenta di cogliere la parte di un algoritmo che potrebbe distruggere il mondo. Al pubblico vengono forniti pochissimi elementi per capire il contesto della scena, soprattutto a causa dei dialoghi difficilmente udibili per scelta del regista, ma contro ogni previsione questo disorientamento rende l'azione ancora più immersiva.
I MERCENARI - Il primo capitolo della saga action inaugurata da Sylvester Stallone riunisce per la prima volta tutti gli eroi del genere in una sola pellicola. Forse per essere un'opera ad alto tasso di testosterone e machismo esasperato si prende un po' troppo sul serio, ma questo ha permesso di includere un monologo drammatico di pregevole fattura impreziosito dalla sentito performance di Mickey Rourke nei panni di Tool. A metà del film, Barney Ross (Sylvester Stallone) fa visita a Tool per discutere di una donna che ha lasciato indietro nella sua precedente missione, spingendo Tool a raccontare la triste vicenda che ha vissuto durante una missione in Bosnia. La sua squadra era stata massacrata, ma il rimorso che lo accompagna davvero è quello di aver visto una donna suicidarsi saltando da un ponte e non aver fatto nulla per impedirglielo nonostante ne avesse la possibilità. Rourke riversa il suo cuore e la sua anima nella scena, trasmettendo l'angoscia esistenziale di Tool con ogni fibra del suo essere, coronata dalla saggia decisione di renderla un monologo e non un botta e risposta con Barney. Niente male per un film che aveva pretese ben diverse.
Quando un film molto atteso non viene particolarmente apprezzato da critica e pubblico – o si ritrova ad essere particolarmente divisivo – la sua effettiva qualità, e la percezione che se ne ha, finisce spesso per essere inesorabilmente intaccata dalle alte aspettative e dalla delusione che ne segue.
Tuttavia essere etichettato come un film mediocre o controverso, non è necessariamente sinonimo di disastro. Che non siano all’altezza delle aspettative iniziali o che siano semplicemente accettabili da guardare, vi sono ottimi esempi di film che pur non essendo delle debacle totali a tutti gli effetti, confermano di essere pieni di buone idee sfruttate male o che mancano del tutto di un’efficace scintilla creativa. Una scintilla artistica che si svela in tutta la sua potenza in almeno una scena memorabile all’interno di un’opera complessivamente non all’altezza.
In alcuni casi queste scene risaltano nettamente rispetto al resto del film, mentre in altre si presentano nelle battute iniziali della pellicola con un tempismo tale da far ben sperare il pubblico per le due ore successive. Speranza che si rivelerà purtroppo mal riposta.
Oggi vi proponiamo quindi la nostra lista dei film che contengono una scena che vale tutto il girato, una singola sequenza che potrebbe farvi rivalutare almeno in parte una determinata pellicola. Senza ulteriori indugi, ecco a voi la nostra gallery di oggi, intitolata “10 film che vale la pena vedere per una sola scena fantastica“.
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