10 grandi film rovinati da una performance disastrosa
Agnese Albertini
Marlon Brando, Bulli e pupe (1955) - Si tratta di un musical eccezionale che combina romanticismo, gangster movie e una serie di divertenti colpi di scena in uno spettacolo trascinante. Anche se la performance di Frank Sinatra nel ruolo del protagonista ha funzionato, Marlon Brando ha rischiato di distruggere il film a causa delle sue pessime doti canore. Sarà anche stato reduce dalla vittoria dell'Oscar come miglior attore per la sua interpretazione in Fronte del porto... ma era tutt'altro che un usignolo!
Sofia Coppola, Il Padrino - Parte III (1990) - L'ultima puntata dell'epica trilogia sui Corleone si è scontrata con aspettative incredibili, dato che i precedenti capitoli firmati da Francis Ford Coppola sono stati acclamati come alcuni dei più grandi film mai realizzati. Purtroppo, il regista premio Oscar ha commesso l'errore di affidare alla figlia Sofia il ruolo della protagonista Mary Corleone. Benché non rappresenti il problema principale del film, la decisione di focalizzarsi in maniera preponderante sul personaggio della figlia è stata fonte di confusione, soprattutto nel momento in cui viene introdotto l'irresistibile antieroe interpretato da Andy Garcia. Dopo la reazione disastrosa alla sua insolita prova ne Il Padrino - Parte III, Sofia Coppola ha essenzialmente abbandonato la recitazione dedicandosi alla regia di film come Lost in Translation - L'amore tradotto e Il giardino delle vergini suicide.
Keanu Reeves, Dracula di Bram Stoker (1992) - Conosciuto come una delle più grandi star dei film action, l'attore di Matrix si è dovuto confrontare con una prova del tutto differente nel cult movie di Francis Ford Coppola: recitare con un accento inglese.Mentre l'interpretazione di Gary Oldman nei panni del vampiro titolare e l'incredibile reparto di trucco e parrucco sono stati premiati a gran voce, Reeves è stato aspramente criticato non solo per l'accento improbabile, ma anche per la mancanza di chimica romantica con Winona Ryder, che ha reso praticamente impossibile entrare in connessione coi loro personaggi. Considerando che il Dracula di Bram Stoker si addentra nella sessualità esplicita del romanzo originale più di qualsiasi altra versione dell'opera, è ancora più deludente che Reeves non sia stato in grado di apportare la sensualità necessaria al ruolo.
Kate Capshaw, Indiana Jones e il tempio maledetto (1984) - La seconda avventura con protagonista l'archeologo di Harrison Ford è un film molto diverso da I Predatori dell'Arca Perduta, in quanto si tratta essenzialmente di un prequel ambientato un anno prima che l'avventuriero si mettesse sulle tracce dell'Arca dell'alleanza.In questo caso, ad accompagnare Indy nelle sue ricerche c'è un nuovo interesse amoroso: Willie Scott, una Kate Capshaw che, purtroppo, non riesce mai a instaurare la giusta chimica con l'attore protagonista. In effetti, il film ci ha regalato un personaggio di supporto molto più convincente con il Short Round di Ke Huy Quan, la vera spalla del temerario eroe. Quella di Capshaw (che avrebbe poi sposato il regista Steven Spielberg) è stata ritenuta una performance decisamente sottotono, soprattutto se paragonata all'incredibile prova Karen Allen come Marion Ravenwood ne I predatori dell'arca perduta.
Kim Darby, Il Grinta (1969) - Considerato un ottimo adattamento western del romanzo omonimo, il film di Henry Hathaway ha dato a John Wayne l'opportunità di regalare al pubblico quella che considera la sua migliore interpretazione in assoluto, per cui si è aggiudicato l'Oscar al miglior attore protagonista. Sfortunatamente, non si può dire lo stesso della prova di Kim Darby nei panni di Mattie Ross, ritenuto uno dei personaggi più irritanti della storia del western, che non fa altro che piagnucolare e lamentarsi per tutto il film. Lo stesso ruolo è stato poi affidato a Hailee Steinfeld nel remake del 2010 di Joel ed Ethan Coen... con risultati diametralmente opposti: la carriera della giovane attrice ha subito un'impennata clamorosa dopo questa prova attoriale, ottenendo anche una nomination agli Oscar 2011.
Kevin Costner, Robin Hood - Principe dei ladri (1991) - Praticamente il miglior film sull'eroe di Nottingham mai realizzato, non fosse per la tanto criticata performance di Kevin Costner, che non è riuscito a maneggiare l'accento britannico in modo convincente, rendendo ridicole sequenze che avrebbero dovuto essere epiche. Quest'interpretazione è stata oggetto di numerose parodie, in particolare da parte di Cary Elwes nella versione umoristica del personaggio nel film comico di Mel Brooks Robin Hood - Un uomo in calzamaglia. La prova di Costner è completamente oscurata da quella di Alan Rickman nel ruolo dello Sceriffo di Nottingham, un cattivo che si colloca tra i più malvagi della storia del cinema. L'attore ha persino improvvisato battute e apportato serie modifiche alla sceneggiatura perché non era soddisfatto della direzione creativa in cui Costner sembrava aver portato il film.
Daryl Hannah, Wall Street (1987) - L'unico film della storia ad aver vinto sia un Oscar che un Razzie Award. Michael Douglas si è aggiudicato la statuetta come miglior attore per la sua incredibile interpretazione del magnate di Wall Street Gordon Gekko. Sfortunatamente, non si può dire lo stesso della performance di Daryl Hannah nei panni di Darien, l'interesse amoroso del personaggio del Bud Fox di Charlie Sheen, un personaggio del tutto superfluo, che non traina minimamente la componente romantica del film e del tutto inefficace ai fini della satira che il regista Oliver Stone intendeva proporre sul mondo degli affari americano.
Katie Holmes, Batman Begins (2006) - Quello di Christopher Nolan è stato un fantastico reboot, che ha scelto di rivisitare molti dei personaggi più iconici di Bob Kane da una prospettiva più realistica. Tuttavia, il regista britannico ha deciso anche di apportare qualche modifica e introdurre il nuovo personaggio di Rachel Dawes, interpretato da Katie Holmes, amica d'infanzia e interesse amoroso di Bruce Wayne (Christian Bale). Purtroppo, l'attrice non è assolutamente credibile nel ruolo e non ha alcuna chimica con Bale: le scene romantiche di Batman Begins sono, infatti, la componente peggiore di un film che ha azzeccato la maggior parte degli aspetti della origin story del Crociato Incappucciato.Holmes è stata poi sostituita da Maggie Gyllenhaal nel ruolo di Rachel ne Il cavaliere oscuro, che ha catturato perfettamente la determinazione e l'intelligenza del personaggio.
Lee Pace, Guardiani della Galassia (2014) - Ormai è diventato un cliché affermare che il Marvel Cinematic Universe fatichi nel presentare dei villain interessanti. Sebbene Guardiani della Galassia sia certamente una delle punte di diamante del MCU, Lee Pace non riesce mai a consegnarci un incisivo e minaccioso Ronan l'Accusatore: in effetti, l'antagonista non sembra altro che una mera pedina del piano di Thanos (Josh Brolin) per conquistare l'universo. Inoltre, lo scarso coinvolgimento emotivo di Pace è in netto contrasto con quello dei Guardiani, caratterizzati da un grande senso dell'umorismo. L'attore ha ripreso il suo ruolo in Captain Marvel, altra occasione sprecata in cui non è riuscito ad apportare maggiore spessore al personaggio. Fortunatamente, il secondo e il terzo capitolo della trilogia di Guardiani della Galassia hanno introdotto antagonisti di gran lunga più interessanti.
Tom Hanks, Elvis (2022) - Per quanto tutti i film di Baz Luhrmann siano eccentrici e sopra le righe, l'interpretazione di Tom Hanks nel ruolo del colonnello Tom Parker assume i tratti di un villain cartoonesco, un cattivone nascosto sotto chili di trucco, eccessivi manierismi e un accento a dir poco improbabile.
La performance dell'attore è talmente bizzarra da privare il film di qualsiasi senso di realismo drammatico o sfumature emotive e impedisce l'approfondimento dell'interessante storia vera di Parker, il cui rapporto con Elvis è diventato oggetto di dibattito tra gli studiosi e storici dell'industria musicale. Elvis è un film senza dubbio affascinante sul re del rock, ma sarebbe risultato un progetto molto più incisivo se il ruolo cruciale di Parker fosse stato affidato a qualcun altro.
Uno dei requisiti fondamenti per la realizzazione di un buon film è scegliere gli attori giusti. In effetti, una sceneggiatura con ottimi dialoghi, svolte intriganti e un ritmo incisivo non raggiungerà mai il suo pieno potenziale senza interpreti in grado di sostenerla. Non è un caso che, purtroppo, un’interpretazione sbagliata possa minare la qualità di un intero progetto, scollandosi dalle sue vere intenzioni e allontanando il pubblico dai personaggi. Seguiteci alla scoperta di 10grandi film rovinati da performance disastrose, tra grandi cult e proposte più recenti, che hanno fatto discutere pubblico e critica nonostante si siano aggiudicati premi importanti.
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