Le 10 morti cinematografiche più traumatiche di sempre secondo il pubblico
Emil Cargalli
Foto: MovieStillsDB
IL MIGLIO VERDE - JOHN COFFEY(1999) - La morte di John Coffey nel film tratto dal romanzo di Stephen King è tra le più commoventi di sempre. L'uomo è stato condannato a morte per un crimine che non ha commesso, ed è inoltre dotato di un dono divino che gli permette di estirpare il male dalle persone salvando loro la vita. Paul Edgecombe (Tom Hanks), supervisore del braccio della morte, è attanagliato dal dubbio morale. Non vuole mandare alla sedia elettrica quello che ritiene essere 'un vero e proprio miracolo vivente' mandato da Dio. John tuttavia lo rassicura spiegandogli come sia stanco di avvertire sulla sua pelle tutto il male del mondo, e di come la morte in realtà sia per lui una liberazione. L'esecuzione avrà quindi luogo, tra l'odio dei testimoni che lo ritengono colpevole e le lacrime degli agenti di servizio che hanno imparato a conoscere la bontà dell'uomo.
SALVATE IL SOLDATO RYAN - IRWIN WADE (1998) - Irwin Wade (Giovanni Ribisi) è l'ufficiale medico della squadra di soldati protagonista del film di Steven Spielberg. Anche se è addestrato a salvare vite, non è stato tuttavia in grado di salvare la sua, diventando una delle prime vittime del plotone. La morte di Wade, per la sua intensità e per il suo taglio decisamente poco epico e al tempo stesso molto terreno, rimane uno dei momenti più alti del film descrivendo in una sola scena tutta l'assurdità della morte su larga scala.
UN PONTE PER TERABITHIA - LESLIE BURKE (2007) - Il personaggio di Leslie Burke (AnnaSophia Robb) diventa la prima vera amica di Jesse (Josh Hutcherson), e i due iniziano a condividere il regno immaginario di Terabithia, al quale si può accedere solo oscillando da una corda su un fiume. Un giorno tuttavia Jesse apprende che Leslie è morta in seguito ad una caduta, causata dalla rottura della corda che usavano per attraversare il torrente, evento che lo segna profondamente e che lo porterà a colpevolizzarsi.
TITANIC - I PASSEGGERI DI TERZA CLASSE (1997) - Una delle sequenze più strazianti del kolossal e capolavoro di James Cameron è l'imminente morte dei passeggeri in terza classe. La scena non ci mostra la morte in sè, ma come i passeggeri decidono di spendere i momenti che la precedono. Qui vediamo due anziani coniugi abbracciati sul letto in attesa del loor destino, e la madre che mette a letto i suoi bambini sperando che si addormentino prima dell'inevitabile. La coppia in particolare, è basata sui coniugi Straus, una coppia realmente imbarcata sulla nave che perì in una cabina in terza classe.
HARRY POTTER E I DONI DELLA MORTE: PARTE 1 - DOBBY (2010) - Dobby è senza dubbio uno dei personaggi più amati di Harry Potter ma nel penultimo film della saga incontra una tragica fine. L'elfo viene infatti colpito allo stomaco da un coltello lanciato da Bellatrix Lestrange (Helena Bonham Carter), che lo porterà a morire tra le braccia di Harry in una scena davvero intensa e commovente.
CAST AWAY - WILSON (2000) - Ok Wilson non è una persona nè tantomeno un essere vivente, tuttavia è stato fondamentale per Chuck Noland, il protagonista del film interpretato da Tom Hanks che approda su un'isola deserta in seguito ad un disastro aereo. Wilson è un oggetto inanimato ma diventa presto essenziale al protagonista, permettendogli di avere un altro volto al quale rivolgersi. Purtroppo durante il tentato viaggio con la zattera di fortuna Wilson viene portato via dalla corrente provocando la più totale disperazione di Chuck.
IL SIGNORE DEGLI ANELLI: LA COMPAGNIA DELL'ANELLO - BOROMIR (2001) - Come i fan di Tolkien sanno bene, Boromir (Sean Bean) è animato da nobili intenzioni, tuttavia è molto suscettibile al fascino esercitato dall'anello, il ui potere lo induce a tentare di sottrarlo a Frodo. Tuttavia quando lui e la Compagnia vengono attaccati dagli Uruk-Hai ad Amon Hen, non esita a sacrificarsi valorosamente per proteggere i due hobbit Pipino e Merry. Una morte eroica che lo ravvede e ne testimonia la reale nobiltà.
IL BAMBINO CON IL PIGIAMA A RIGHE - BRUNO E SHMUEL (2008) - Il film tratto dall'omonimo romanzo racconta la storia parla di Bruno, figlio di un nazista interpretato da Asa Butterfield, che fa amicizia con un ragazzino ebreo di nome Shmuel - interpretato da Jack Scanlon - prigioniero in un campo di concentramento. Bruno si infiltrerà nel campo per poter giocare con Shmuel, venendo tuttavia scambiato per uno dei bambini detenuti e condotto in una camera a gas. Senza dubbio una delle morti più tragiche della storia del cinema.
THE MIST - BILLY, DAN, AMANDA E IRENE (2007) - Il film tratto dal racconto di Stephen King propone un finale diverso dal libro, tuttavia così tragico e inaspettato che il noto romanziere rimpiange ancora oggi di non averlo sfruttato nel libro. La storia racconta di un gruppo di sopravvissuti rimasti intrappolati all'interno di un supermercato quando una misteriosa nebbia piena di creature extra-dimensionali inghiotte la loro cittadina. Il protagonista David (Thomas Jane), insieme a suo figlio e altri tre sopravvissuti decidono di fuggire dal supermercato con l'auto di David, finendo tuttavia la benzina e rimanendo bloccati nella nebbia. Non vedendo altra via d'uscita e con l'intento di risparmiargli una morte orribile per mano delle creature, David spara agli altri passeggeri incluso suo figlio per poi dirigersi nella nebbia per incontrare il suo destino. Tuttavia appena pochi secondi dopo la nebbia si dirada mostrando l'intervento dei militari che stanno evacuando la popolazione. David si rende allora conto che se avesse aspettato solo qualche minuto in più avrebbe potuto salvare suo figlio e tutti gli altri.
LE ALI DELLA LIBERTÀ - BROOKS (1994) - L'anziano bibliotecario Brooks interpretato da James Whitmore viene rilasciato nel 1954 dopo essere entrato nel carcere di Shawshank nei primi anni del 1900, quando era appena un ragazzino. Alla sua età egli sente tuttavia di non potersi più adattare ad una vita fuori dal carcere, soprattutto in un mondo ormai totalmente alieno per lui. Brooks decide quindi di farla finita e di salvare quel che resta della sua dignità in una delle scene più toccanti del capolavoro tratto dal racconto di Stephen King.
La morte di uno dei personaggi principali è una delle insidie maggiori nella realizzazione di un film. Si tratta infatti di un momento che può cambiare – nel bene o nel male – la percezione del pubblico verso l’intero film e influenzarne spesso in maniera decisiva la direzione emozionale.
Una grande scena di morte può infatti mostrare un sacrificio atto a nobilitare i personaggi e di riflesso la storia. Tuttavia per esse apprezzata una tale scelta narrativa non deve necessariamente rappresentare un ineluttabile sacrificio. Il climax emotivo può infatti raggiungere il suo apice con scene di morte decisamente tragiche e intime, financo inaspettate, che lascino lo spettatore completamente spiazzato e sorpreso.
Queste sono il focus della selezione che vogliamo proporvi oggi con le voci raccolte nella nostra gallery intitolata per l’occasione Le 10 morti cinematografiche più traumatiche di sempre secondo il pubblico.
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