10 registi che amano confondere il pubblico con film incomprensibili
Claudia Anania
Foto: 01 Distribution/Warner Bros./Gaumont
SOLO DIO PERDONA: Senza dubbio Nicolas Winding Refn ama giocare con le aspettative del pubblico rompendo spesso le convenzioni narrative. Nel film con Ryan Gosling potrebbe aver dato il meglio di sé, offrendo diverse scene astratte e indecifrabili – tra cui quella in cui Julian apre lo stomaco della madre e mette le mani all’interno.
Foto: Gaumont
MULHOLLAND DRIVE: Quando si parla di registi difficili da comprendere ovviamente esce sempre fuori il nome di David Lynch, che predilige molto spesso scene surreali e di difficile lettura. Sebbene questo non sia il suo film più complesso, e negli anni qualcuno abbia anche avanzato qualche spiegazione ad oggi accettata come definitiva, la trama è sicuramente composta da una serie di suggestioni che non hanno necessariamente una soluzione.
Foto: 01 Distribution
VIZIO DI FORMA: Con questo film anche Paul Thomas Anderson ha cercato di creare un’atmosfera fortemente surreale e piena di fili narrativi contorti e a volte di difficile lettura. Non è un caso, infatti, se l’accoglienza all’uscita non è stata delle migliori.
Foto: Warner Bros.
CLOUD ATLAS: Non è facilissimo riuscire a rendere coerente un film quasi episodico, dove vengono presentati sei periodi temporali diversi unendoli grazie al tema dei legami tra vite passate, ma le Wachowski in qualche modo ci sono riuscite. Purtroppo, però, a volte a discapito della perfetta comprensione della trama.
Foto: Warner Bros.
PRIMER: Definita a più riprese un lavoro prolisso e impegnativo, questa storia di fantascienza - che ha come tema principali i viaggi nel tempo - è ancora oggi tra le più discusse proprio per la difficoltà riscontrata dal pubblico nel capire anche i dialoghi (che sono molto spesso arricchiti da un linguaggio troppo tecnico-scientifico). Le registrazioni di bassa qualità, inoltre, non hanno aiutato il pubblico e per questo il film è piuttosto criticato tra gli appassionati di cinema.
Foto: StudioCanal
RUBBER: Benché si tratti di una storia da non prendere troppo seriamente, essendo un horror satirico, il film di Quentin Dupieux resta uno dei più grandi interrogativi della storia del cinema contemporaneo. Perché, in effetti, scrivere una sceneggiatura con protagonista uno pneumatico di gomma? Secondo il film stesso «Perché la vita stessa è piena di “nessuna ragione”».
Foto: Canal+
STO PENSANDO DI FINIRLA QUI: Charlie Kaufman è senz’altro tra gli autori contemporanei più apprezzati, ma molto spesso ama complicare le sue storie con una narrativa che rompe gli schemi classici. Una situazione che ha voluto ovviamente riproporre nel film Netflix, che fino alla fine appare come un viaggio che sembrerebbe avere come obiettivo principale quello di confondere il pubblico.
Foto: Netflix
HOLY MOTORS: Una storia che senza dubbio punta tutto sul senso di estraneità e di distacco nei confronti del protagonista. D’altra parte il suo autore, Leos Carax, per tutta la durata del film non da mai una reale spiegazione del perché il pubblico si trovi a seguire la routine dell’uomo interpretato da Denis Lavant.
Foto: StudioCanal
TENET: Per i fan di Nolan il suo ultimo lavoro è stato in più punti decisamente frustrante, soprattutto per il montaggio che sembra prediligere negli ultimi tempi - con la musica imponente che spesso copre i dialoghi e li rende impossibili da ascoltare. Se ad un elemento già di per sé faticoso come questo si unisce una trama sicuramente intricata, che richiede attenzione, il risultato non è certo dei più semplici.
Foto: Warner Bros.
SYRIANA: Il thriller politico di Stephen Gaghan è stato a più riprese definito confuso dalla critica, dal momento che si sviluppa su quattro trame separate che a loro volta hanno una trama densa e di difficile lettura. Il regista però voleva esattamente questo, soprattutto per riuscire a rendere più profonda la riflessione sulla politica del Big Oil. Ci è riuscito, ma a che prezzo?
Foto: Warner Bros.
Sempre più spesso i registi, anche nel tentativo di rendere più personale possibile il proprio lavoro, si concedono momenti assolutamente bizzarri o che quantomeno possano rompere le regole classiche del cinema per regalare al pubblico un’esperienza davvero unica. Uno sforzo senza dubbio apprezzabile, ma che a volte si spinge troppo in là e tutto ciò che rimane alla fine del film è solo un senso di confusione che non riesce a trasformarsi in stupore.
Sono moltissimi i cineasti che prediligono questa modalità di scrittura, basti pensare a David Lynch o a Leos Carax (che con Holy Motors ha sicuramente spinto la pazienza del suo pubblico un bel po’ oltre il limite). Ovviamente si tratta quasi sempre di autori più che apprezzati, che hanno un pubblico piuttosto affezionato che cerca di capire il loro punto di vista, ma a volte capita anche che i fan possano rimanere delusi dalle scelte prese da questi registi e che il film riceva dunque un giudizio piuttosto severo.
Al solito gli esempi potrebbero essere infiniti, ma oggi ne abbiamo voluti scegliere per 10 tra gli esempi più significativi di cinema che sovverte completamente non solo le aspettative degli spettatori ma anche le convenzioni del cinema, regalando un’esperienza davvero bizzarra e fuori dagli schemi.
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