10 registi che erano consapevoli di girare un film ridicolo
Emil Cargalli
JOHN MCTIERNAN - DIE HARD - Il terzo film del franchise di Die Hard vede il ritorno dello storico regista del capostipite, il re dell'action John McTiernan. La trama del film vede il John McClane di Bruce Willis alle prese con un grande complotto, che assumerà i toni di una vendetta personale. I legami con il primo capitolo presentavano un bello spunto, tuttavia il regista arrivò a definire la trama ridicola, pur all'interno di un film molto ben realizzato. McTiernan dichiarò «La trama era fragile e oltraggiosa. Spero che la gente se la goda in tutta la sua ridicolaggine».
STEVEN SPIELBERG - INDIANA JONES E IL REGNO DEL TESCHIO DI CRISTALLO - Stephen Spielberg è senza dubbio uno dei più grandi registi di sempre, eppure anche lui può 'vantare' un progetto che non ha decisamente rispettato le sue aspettative. Stiamo parlando del quarto film della saga di Indiana Jones. Spielberg ha ammesso di non aver mai amato troppo alcuni aspetti della trama, tuttavia non è nella narrazione che il film presenta il suo aspetto più ridicolo. In una scena, l'eroico archeologo si ritrova bloccato in una città fittizia che serve per studiare gli effetti delle esplosioni nucleari. Per salvarsi la pelle, Indy si chiude in un frigorifero per sfruttare il suo rivestimento in piombo. L'esplosione seguente lo sbalza a kilometri di distanza, per poi aprirsi e mostrare Indy completamente illeso. Spielberg ammise poi che si è trattato di un'idea piuttosto stupida.
JOSH TRANK - FANTASTIC 4 - I FANTASTICI QUATTRO - Il tentato reboot de I Fantastici Quattro della 20th Century Fox, diretto da Josh Trank, è sicuramente uno dei progetti più fallimentari della storia del cinema. Il film è stato realizzato unicamente per poterlo sfruttare prima che i diritti tornassero ai Marvel Studios e i risultati sono stati decisamente terribili. Le perdite per lo studio ammontarono a circa 100 milioni di dollari, i dirigenti e il regista iniziarono a incolparsi a vicenda, con quest'ultimo che ha sempre lamentato le grandi ingerenze dello studio, che non si fidava fino in fondo di un regista così giovane. Ne è risultato un film montato in modo ridicolo, incoerente e noioso. Josh Trank non ha mai fatto mistero del suo disprezzo verso questa pellicola.
DENNIS HOPPER - ORE CONTATE - Il film diretto da Dennis Hopper poteva vantare un cast di un certo livello che presentava, oltre a sé stesso, anche Jodie Foster, Fred Ward, Vincent Price, Charlie Sheen, Joe Pesci e Catherine Keener. Certo, un cast stellare non garantisce un film di qualità, tuttavia il vero problema di questo film è che non è stato visto praticamente da nessuno. Nel 1988, anno di produzione della pellicola, ci fu lo sciopero degli sceneggiatori e questo finì per influenzare la realizzazione del film. Hopper si scontrò continuamente con lo studio e il suo girato di ben 210 minuti fu ridotto a soli 98 minuti. Hopper era così infuriato dai danni che lo studio aveva causato al suo film da decidere di rimuoversi dalla produzione e di essere accreditato sotto lo pseudonimo di Alan Smithee. Il film fu poi rimontato dallo studio e intitolato Backtrack, rendendo di fatto il film di Hopper un'opera mai vista sullo schermo.
STEVEN SODERBERGH - TORBIDE OSSESSIONI - Dopo il suo trionfo al Festival di Cannes nel 1989, Steven Soderbergh si è ritrovato alla guida di Torbide ossessioni, un film noir costato allo studio 6.5 milioni di dollari di budget che ha poi incassato solo 536.023 dollari. Il film è stato decisamente un fiasco e, se il regista in seguito ha dato prova di poter garantire delle produzioni di qualità ai grandi studios, non si può dire lo stesso di quello che fu il suo grande esordio in una produzione ad alto budget. Il film è stato definito come noioso e sonnolento dal regista stesso, che non ha esitato a definirlo 'morto all'arrivo'. Forse non ha definito il film ridicolo, ma di sicuro non lo avrebbe raccomandato mai a nessuno.
DAVID LYNCH - DUNE - L'adattamento cinematografico di Dune diretto da David Lynch nei primi anni '80 è ben noto per essere stato problematico, per non dire altro. La produzione è diventata famosa per il conflitto tra il regista, i produttori dello studio e i finanziatori. Il regista David Lynch ha odiato così tanto lavorare al film che si rifiuta di parlarne ancora oggi. Adattare Dune sul grande schermo è già di per sé un'impresa, e Lynch in mezzo a tutti quei problemi ha capito in fretta che la pellicola non sarebbe stata all'altezza delle aspettative, fino a desiderare di non esserne accreditato. Le ingerenze dello studio e dei finanziatori avrebbero impedito a Lynch di realizzare la sua visione sul grande schermo e visse come un affronto la decisione dello studio di non concedergli la gestione del montaggio.
Il risultato è stato un film dal ritmo molto lento e completamente distante dal materiale letterario che avrebbe dovuto adattare.
MICHAEL BAY - TRANSFORMERS: LA VENDETTA DEL CADUTO - A parte il primo capitolo e lo spin-off di Bumblebee, la saga di Transformers ha presentato nei singoli film una qualità decisamente discutibile, proponendo un turbinio di azione ed effetti visivi sotto steroidi che stordivano lo spettatore. In particolare, il secondo capitolo è stato così ridicolo da essere odiato persino dallo stesso Bay, uno che di solito non si prende troppo sul serio. Il regista ha infatti ammesso di aver avuto problemi con la produzione: «Abbiamo commesso alcuni errori. [...] Lo sciopero degli sceneggiatori era dietro l'angolo. È stato terribile fare un film in cui devi avere una storia fatta e finita in tre settimane. Per mesi ho preparato un film avendo solo 14 pagine di storia e qualche idea di cosa dovesse essere».
KEVIN REYNOLDS - WATERWORLD - Quando Waterworld arrivò nel 1995 fece scalpore per l'astronomico budget di 200 milioni di dollari [Ad oggi ammonterebbe a circa 340 milioni di dollari, ndr.]. affermandosi come il film più costoso mai girato fino a quel momento e finendo inevitabilmente per essere analizzato sotto ogni aspetto. Oltre ai costi clamorosi dei set galleggianti e delle difficoltà delle riprese in mare, il regista e la star Kevin Costner hanno avuto un rapporto molto conflittuale lungo la produzione, che culminò con l'abbandono del regista quando Costner prese il controllo del montaggio finale. Al cinema gli spettatori video quindi la 'Costner Cut' del film, anche se il nome di Reynolds rimase accreditato per aver girato più del 50% delle scene del film.
ROCKY MORTON - SUPER MARIO BROS. - I videogiochi sono sempre stati storicamente difficili da portare sul grande schermo e questa consapevolezza nacque di fatto con il tentativo nel 1993 di portare Super Mario - la leggendaria icona della Nintendo - sul grande schermo. La necessità di adattare un franchise come Super Mario Bros. per il grande schermo in un film live-action ha portato giocoforza ad una grande distanza dal materiale originale, mostrando inoltre una clamorosa quantità di personaggi ridicoli e scene grottesche. Il regista è sempre stato consapevole delle difficoltà che stava affrontando ma, con una scrittura desolante e i continui litigi col cast, non era pensabile fare molto di più. Morton dichiarò in seguito: «È un film disordinato. È un gran casino». Ad oggi Super Mario Bros. è universalmente riconosciuto come uno dei film più disastrosi di sempre.
JOEL SCHUMACHER - BATMAN & ROBIN - Batman & Robin è noto per essere diventato il film che ha affossato il franchise DC prima che questi si risollevasse grazie a Christopher Nolan. Diretto da Joel Schumacher nel 1997, soffre di diversi problemi che vanno dal casting, al design fino al copione decisamente scadente ed alla trama. Il film ha mantenuto uno stile volutamente camp e colorato, sotto richiesta specifica della Warner Bros., che vedeva nel film un importante veicolo di vendita per i giocattoli. Ne è quindi uscita una pellicola che sembra più indirizzata ai bambini e che richiama fortemente i toni della serie TV con Adam West. Col senno di poi, George Clooney non era assolutamente adatto per il ruolo e, nonostante qualunque regista avrebbe dato le colpe allo studio, il compianto Joel Schumacher si prese la responsabilità in toto, scusandosi sinceramente con i fan negli anni seguenti: «Se ho deluso i fan in qualche modo, allora voglio davvero scusarmi, perché non era mia intenzione. Volevo solo farli divertire».
Come sappiamo, nella produzione di un film, a partire dal soggetto e alla fase di scrittura, passando poi per le riprese e la post-produzione, vengono coinvolte centinaia se non migliaia di persone.
Dagli attori agli sceneggiatori e ai registi, fino agli operatori della seconda unità, ci sono valanghe di posizioni da riempire e da supervisionare. Ma, a conti fatti, ogni scelta ricade sempre unicamente sulle spalle del regista, la figura alla quale spetta sempre l’ultima parola.
Il regista è infatti la figura che dirige tutto ciò che avviene sul set di una produzione e, in quanto leader sul campo del team di produzione, rimane in ultima analisi il responsabile del prodotto finale che arriverà sullo schermo. E come è ormai usanza consolidata, quando una pellicola diventa controversa o delude ampiamente le aspettative dei fan, le critiche e le obiezioni vengono sempre rivolte in primis a questa figura.
Ad ogni modo, a parte i casi in cui i registi hanno la possibilità di finanziare da soli i propri film, questi devono sempre rispondere allo studio e quindi agli investitori, situazione che spesso può portare conflitti a causa delle diverse visioni creative. Quando uno studio e un regista non vanno d’accordo, la qualità del film può soffrirne e, alla fine, spesso ne nascono prodotti che si possono definire in alcuni casi decisamente ridicoli.
Non capita spesso, ma ci sono casi di registi che, viste le premesse, sembrano essere consapevoli della situazione difficile che dovranno gestire e che cercano di salvare il salvabile. Nella gallery di oggi vi presentiamo quindi la nostra accurata selezione di “10 registi che erano consapevoli di girare un film ridicolo”.
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