10 registi che si sono licenziati durante le riprese di un film
Claudia Anania
Foto: Warner Bros./Walt Disney Pictures/Universal
DAVID O. RUSSELL/ACCIDENTAL LOVE: Le riprese erano iniziate nel 2008 ma, dopo ben 14 interruzioni a causa di problemi con il cast e la troupe (Jessica Biel e Jake Gyllenhaal hanno anche scioperato per il mancato pagamento degli stipendi), il regista si è rifiutati procedere con nuove riprese. Il film è stato ultimato ma è stato un vero flop.
Foto: Voltage Pictures
ZACK SNYDER/JUSTICE LEAGUE: Una vera odissea quella del film targato DC. Durante la post-produzione al cineasta è stato chiesto di fare riprese aggiuntive, ma quest’ultimo si è tirato indietro a causa di gravissimi problemi personali. La regia a quel punto è stata affidata a Joss Whedon, ma con risultati che non hanno affatto soddisfatto il pubblico.
Foto: Warner Bros.
WALTER HILL/SUPERNOVA: Si stima che il progetto sia costato 90 milioni di dollari a causa delle divergenze creative tra l’autore e la casa di produzione. Quando alla fine gli studios non hanno voluto concedere ulteriori soldi per le nuove riprese, Hill si è licenziato. Alla fine è stato Francis Ford Coppola a montarlo (al costo di 1 milione di dollari) e la regia attribuita al primo, sotto lo pseudonimo di Thomas Lee.
Foto: MGM
ROBERT MANDEL/THE RAGE: CARRIE 2: Ancora una volta sono state le “divergenze creative” a mettere i bastoni tra le ruote della produzione. Al posto di Mandel è stato chiamato Katt Shea, che tuttavia è stato decisamente stroncato dalla critica.
Foto: United Artists
JOHN LASSETER/TOY STORY 4: Ufficialmente l’allora capo della Pixar aveva abbandonato il progetto a causa dei troppi impegni combinati tra i vari studios, ma le accuse di “cattiva condotta sessuale” arrivate poco dopo per alcuni avrebbero avuto un ruolo decisivo nella scelta. Fortunatamente il film in questo caso è stato un enorme successo.
Foto: Walt Disney Pictures
VICTOR FLEMING/VIA COL VENTO: Una storia leggendaria quella legata alla produzione del celebre lungometraggio del 1939. Sono stati infatti ben tre i registi che vi hanno messo mano. Prima George Cukor, licenziato per le solite “divergenze creative”, poi Fleming – che ha dovuto lasciare a causa dell’eccessiva mole di lavoro (girava contemporaneamente anche Il Mago di Oz). Il progetto è stato infine ultimato da Sam Wood, anche se il collega è tornato sul set in alcune occasioni, facendo sì che fosse accreditato come regista.
Foto: MGM
KEVIN YAGHER/HELLRAISER: BLOODLINE: Anche in questo caso si sono avvicendati diversi autori. Dopo l’abbandono di Stuart Gordon in fase di pre-produzione, è intervenuto l’esordiente Yagher, che aveva la reputazione di riuscire a realizzare buoni lavori a basso budget. Quando però gli Studios, non soddisfatti del lavoro, hanno chiesto al regista riprese aggiuntive, quest’ultimo (piuttosto stanco) si è licenziato. Alla fine è stato girato quasi da capo da Joe Chappelle, stroncato a suo tempo dalla critica.
Foto: Miramax
CAROL REED/GLI AMMUTINATI DEL BOUNTY: Sebbene il cineasta ufficialmente si sia licenziato per una malattia non meglio specificata, da sempre circola voce che semplicemente non ne poteva più dei modi (da sempre ritenuti difficili) di Marlon Brando e delle interferenze da parte degli studios. Problemi in parte riscontrati anche dal collega Oscar Lewis Milestone, che ha ultimato il film.
Foto: MGM
JUSTIN LIN/FAST X: Pochi giorni fa è arrivata la notizia che l’autore, dopo anni a curare la saga di Fast and Furious, ha deciso di abbandonare il progetto per il decimo capitolo. Mentre ufficialmente si parla, al solito, di differenze creative, alcuni report parlano di un rapporto arrivato alla frutta con Vin Diesel. Al suo posto è stato scelto Louis Leterrier.
Foto: Universal
JONATHAN LAWRENCE/EMPIRES OF THE DEEP: Molti registi di alto profilo hanno abbandonato il progetto (tra cui Irvin Kershner) e alla fine, gli studios hanno optato per Lawrence. Quest’ultimo però ha vissuto una vera e propria epopea tra problemi meteorologici, liti a causa dello script e stipendi non pagati. Alla fine si è licenziato e, benché le riprese siano state finite da Scott Miller nel 2010, i produttori non hanno raccolto abbastanza fondi per la postproduzione.
Foto: Jon Jiang
Di recente i fan di Fast and Furious hanno letto con stupore che il suo regista, Justin Lin, ha abbandonato il progetto nel bel mezzo delle riprese del decimo capitolo a causa di “divergenze creative“. Un tormentone che i cinefili più incalliti avranno sentito senz’altro un milione di volte e che in alcuni casi sarà sicuramente la vera motivazione, ma non si può ignorare che in moltissimi altri casi i cineasti si sono licenziati per motivi assolutamente diversi.
Tra chi non riusciva più a sostenere i ritmi di lavoro (perché impegnato su più set) a chi invece proprio non ne poteva più delle interferenze degli studios nel suo lavoro o della star protagonista e dei suoi modi, la storia del cinema è davvero piena di autori che hanno “mollato” proprio durante la produzione.
Nella gallery di oggi vogliamo dunque proporvi 10 esempi tra i più assurdi o celebri e i relativi motivi per cui non avrebbero ultimato il film a cui stavano lavorando. Nella maggior parte dei casi si tratta di progetti che sono stati affossati proprio dalle loro dimissioni, ma ci sono almeno un paio di lungometraggi – come l’amatissimo Via col Vento – che per fortuna non hanno risentito dei problemi in fase di produzione e altri due che ancora non hanno visto la luce (come per l’appunto Fast).
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