11 film che gli esercenti non hanno assolutamente voluto proiettare nelle loro sale
Simona Carradori
Chiara Ferragni Unposted – All’annuncio del documentario dedicato alla vita della celebre influencer italiana, in molti criticarono aspramente il progetto in quanto legato a una figura fortemente divisiva nel nostro paese. Così, all’uscita nelle sale, diversi cinema decisero di cavalcare l’ondata di sdegno dichiarando pubblicamente di aver rifiutato il film per ragioni “ideologiche”.
L’ultima tentazione di Cristo – Considerato offensivo da diversi gruppi religiosi, il film venne accolto da parecchie campagne che invitavano i cinema a non proiettarlo nelle proprie sale. In molti decisero di accogliere la proposta, tuttavia a Parigi, un esercente che si rifiutò di accontentare i detrattori, venne attaccato da un gruppo di fondamentalisti che diedero alle fiamme il suo cinema proprio durante la proiezione.
The Interview – La commedia di Seth Rogen ed Evan Goldberg offre una rappresentazione satirica del dittatore Kim Jong-un, caratterizzato in maniera canzonatoria e grottesca. Così, all'uscita, il film venne preso di mira da un gruppo di hacker - probabilmente nordcoreani - che intimò i cinema a non proiettarlo. La pena per chi avesse osato farlo? Attentati in stile 11 settembre. Le minacce funzionarono, visto che il lungometraggio venne rifiutato da talmente tante sale da costringere la Sony a rinunciare alla distribuzione.
The Irishman – Lo streaming, si sa, non piace molto agli esercenti, che sempre più spesso vedono le piattaforme accaparrarsi grosse produzioni in grado di sottrarre una grossa fetta di pubblico alle sale. In particolare, l’opera di un grande regista come Scorsese è finita al centro del dibattito quando alcune compagnie - come Cineplex, Cinemark e Regal - si sono rifiutate di proiettarla, convinte che il pubblico avrebbe comunque preferito aspettare il lancio su Netflix, anziché pagare il biglietto.
Roma – Stessa sorte di The Irishman. Anche il film di Cuaron, distribuito da Netflix, venne boicottato da numerose sale in tutto il mondo nel mezzo della loro “battaglia contro lo streaming”.
La Bella e la Bestia – In Alabama, un cinema gestito da fondamentalisti cattolici si rifiutò di proiettare la versione live-action del classico Disney a causa del personaggio di Josh Gad, presentato come velatamente omosessuale. Gli esercenti, nel farlo, si appellarono alla “morale religiosa”.
Slender Man – Nel Winsconsin, una catena di cinema si rifiutò di proiettare l’horror nelle cittadine di Milwaukee e Waukesha. Il motivo è legato ad un triste caso di cronaca di cui furono protagoniste due ragazzine di 12 anni, che nel 2014 accoltellarono una loro coetanea per offrirla in tributo proprio allo Slenderman.
Joker – Criticato pesantemente perché considerato un film capace di suscitare empatia verso un folle criminale, il film di Todd Phillips è stato bandito – come gesto di solidarietà verso i familiari delle vittime - dal multisala che fu teatro della strage di Aurora, il cui autore aveva dichiarato di immedesimarsi proprio nel Joker.
Scarface – Nel 1932, quando il film venne lanciato nelle sale, la comunità italiana protestò a gran voce per via degli stereotipi cucitigli ancora una volta addosso. Raffigurati spesso come gangster o più semplicemente come criminali, molti italoamericani decisero di ribellarsi, riuscendo a bloccare la distribuzione in diverse città statunitensi. A Chicago, ad esempio, Scarface arrivò nei cinema 10 anni dopo!
Brian di Nazareth – Proprio come L’ultima tentazione di Cristo di Martin Scorsese, anche il lungometraggio dei Monty Python venne accusato di blasfemia e rifiutato da diversi cinema in tutto il mondo. Non solo, in paesi particolarmente sensibili al tema, come l’Irlanda e la Norvegia, non venne nemmeno distribuito per via delle accuse mosse dai fondamentalisti.
Star Wars: Gli ultimi Jedi – Per incrementare i guadagni, la Disney aveva promesso il 65% degli incassi agli esercenti che avessero proiettato il film per quattro settimane consecutive. Per i multisala si trattò di un’occasione ghiottissima. Al contrario, i piccoli cinema che avrebbero dovuto tenere in sala un solo, singolo film, si sentirono penalizzati da questa iniziativa. Così alcuni, come avvenne in Iowa, decisero direttamente di rifiutarlo.
Cinema che rinunciano agli incassi per bandire un film dalle proprie sale? Sembra assurdo ma capita più spesso di quanto si immagini. Opere particolarmente offensive o controverse in grado di sottrarre più spettatori di quanti riesca a portarne, lungometraggi che per ragioni ideologiche non piacciono agli esercenti e ancora titoli legati a particolari tragedie avvenute nei pressi dei cinema in questione. Sono tante le ragioni e altrettanti i prodotti che ne hanno subito le conseguenze. Nella gallery di oggi scoprite gli 11 film che gli esercenti non hanno assolutamente voluto proiettare nelle loro sale.