15 star che hanno quasi abbandonato i loro ruoli più celebri
Alcuni hanno rischiato il licenziamento; altri ancora, hanno pensato semplicemente di fuggire
Letizia Lara Lombardi
Emma Watson - L'attrice ha quasi abbandonato il ruolo di Hermione Granger nella saga di Harry Potter, in particolare durante le riprese del quinto film, Harry Potter e l'Ordine della Fenice, perché il suo impegno nel franchise aveva messo a rischio i suoi studi. «Sarei stata il nemico pubblico numero uno se avessi abbandonato - ha detto ai microfoni di MTV - Ma la verità è che ci ho pensato».
Daisy Ridley - La Rey di Star Wars: Il Risveglio della Forza ha pensato di mollare più volte il settimo capitolo della saga per una ragione molto semplice: aveva paura di non essere all'altezza di un film così atteso. Ha raccontato: «Ero pietrificata, pensavo di avere un attacco di panico il primo giorno sul set». Anche J.J. Abrams l'ha definita un po' impacciata all'inizio, ma alla fine tutto è andato per il meglio. E Daisy ha tenuto testa a Kylo Ren.
Ian McKellen - Oggi sembra impossibile immaginare la lunga barba grigia di Gandalf su un volto diverso da quello di sir Ian McKellen, ruolo che ha mantenuto sia nella trilogia de Il signore degli anelli che ne Lo Hobbit. Ciò non toglie che durante le riprese di Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato l'attore sia stato vicino a un punto di rottura a causa dell'eccessivo uso del green screen per ragioni di "altezza": McKellen, infatti, era molto più alto degli altri interpreti, che erano costretti a recitare separatamente. Fortunatamente il regista Peter Jackson ha saputo gestire la faccenda e ha convinto l'attore a rimanere.
Jessica Alba - La Donna Invisibile dei Fantastici 4 ha passato brutti momenti durante le riprese de I Fantastici 4 e Silver Surfer (2007). La ragione? Divergenze creative con il regista, Tim Story, che durante una scena in cui lei doveva piangere le ha proposto di mantenere un'espressione neutrale: «Mi diceva “c'è troppo dolore Jessica, non puoi essere semplicemente carina quando piangi? Aggiungeremo le lacrime con la CGI". Mi ha fatto dubitare molto di me stessa».
Jim Carrey - Durante la lavorazione de Il Grinch il problema più grande per l'attore erano le numerose ore passate in sala make up per trasformarsi nel mostro verde. Nella prima fase ha dovuto sottoporsi a sedute di otto ore in cui i truccatori hanno modellato protesi adatte al suo volto, durante i 92 giorni di set poi la preparazione richiedeva due ore e mezza prima del ciak e un'ora per uscire dal personaggio. La cosa l'aveva così indisposto da pensare di lasciare il set, quindi diverse scene sono state poi ritoccate in post-produzione.
Robert Pattinson - L'attore deve la sua celebrità a Edward Cullen, il vampiro protagonista della saga di Twilight ispirata ai romanzi di Stephenie Meyer. Il franchise ha ormai chiuso i battenti da 5 anni, ma di recente Pattinson ha rivelato che il suo atteggiamento ribelle lo aveva quasi portato al licenziamento dopo il primo film della saga.
A far cambiare idea alla produzione ci pensarono i suoi agenti, che intervenirono per risolvere la situazione.
Russell Crowe - L'attore è famoso per il suo caratterino, ma quello che non tutti sanno è che sul set de Il Gladiatore ha rischiato di essere cacciato dopo aver discusso animatamente con un produttore. Lo ha addirittura minacciato di morte, gridandogli: «Potrei ucciderti a mani nude!». Ma la vera ragione di un suo possibile abbandono era la banalità di alcune scene. A non convincerlo era persino la celebre battuta "Avrò la mia vendetta... in questa vita o nell'altra", che il suo Massimo Decimo Meridio rivolge al viscido Commodo di Joaquin Phoenix. Frase diventata istantaneamente cult...
Altri problemi sul set per Russell Crowe, che ha vissuto un'esperienza piuttosto turbolenta alla sua quinta e ultima collaborazione con Ridley Scott. Sul set di Robin Hood, infatti, gli scontri tra il protagonista e il regista erano all'ordine del giorno. Secondo alcuni rumor, Crowe avrebbe addirittura chiesto alla produzione un nuovo regista e diversi cambi alla sceneggiatura. Il clima teso tra i due e i continui rinvii del progetto avrebbero anche causato l'abbandono di Sienna Miller, rimpiazzata nel film da Cate Blanchett.
Brad Pitt - L'attore ha rivelato a Entertainment Weekly di essersi sentito sopraffatto durante le riprese di Intervista con il Vampiro. Colpa di una sceneggiatura che non l'ha mai convinto, ma anche delle ambientazioni dark del film, soprattutto durante le riprese ai Pinewood Studios di Londra: «Era sempre buio, sul set e fuori, prima e dopo il lavoro. Un giorno la cosa mi ha veramente spezzato. Pensavo: 'La vita è troppo breve per essere vissuta così'. A quel punto ho chiamato il produttore David Geffen, che era un amico e ho detto: 'David non posso più fare il film. Non posso. Quanto mi costerebbe rinunciare al ruolo?'. E lui molto tranquillamente: 'Quaranta milioni di dollari'. E io: 'Grazie'. Mi ha praticamente tolto ogni ansia, d'un tratto pensavo: 'Devo essere un vero uomo e tenere duro, ecco cosa farò'».
Michelle Rodriguez - L'attrice , che interpreta Letty Ortiz nel franchise di Fast and Furious, ha rivelato che non ci sono stati problemi con il cast o episodi spiacevoli, ma che ad un certo punto voleva lasciare tutto perché non condivideva affatto l'evoluzione del suo personaggio. Letty, infatti, avrebbe dovuto tradire Toretto (Vin Diesel) con Bryan (Paul Walker). «Non sarebbe stato credibile e in più Dom era il mio "promesso sposo": non volevo passare per la sgualdrina di turno davanti a milioni di persone. Così mi sono impuntata». E la produzione l'ha ascoltata.
Al Pacino - Sul set de Il Padrino si vociferava che l'attore fosse vicinissimo al licenziamento nel bel mezzo delle riprese perché alla produzione non piaceva come lavorava. Quello che non viene quasi mai raccontato, però, è che l'attore lo sapeva e aveva deciso di lasciare lui il film. Fortuna che il regista Francis Ford Coppola lo convinse a restare. Ma non finisce qui: altri problemi prima dell'inizio delle riprese de Il Padrino - Parte Terza perché all'attore furono offerti "solo" 5 milioni di dollari per interpretare di nuovo il ruolo di Michael Corleone, ma lui ne chiese 7 più bonus sugli incassi... Inutile dirvi che accettò i 5 milioni, ma non prima di insinuare un possibile abbandono.
Shelley Duvall - Alla voce "esaurimenti nervosi più celebri della storia del cinema", troviamo sicuramente quello dell'attrice sul set di Shining. Per interpretare il ruolo di Wendy Torrance nel capolavoro di Kubrick, la Duvall fu molto provocata dal regista. Si parla tanto dei numerosi ciak, delle urla del regista, delle sue sfuriate contro l'attrice (alcune delle quali possiamo vedere nel celebre dietro le quinte diretto dalla figlia di Kubrick dove vediamo la Duvall perfino collassare in fase di riprese). Si dice che un giorno presentò a Kubrick tutti i capelli che le erano caduti da quando aveva iniziato a lavorare con lui. Non è un caso che dopo Shining smise di recitare a tempo pieno.
Martin Sheen - La scena d'apertura di Apocalypse Now con Willard nella sua stanza d'albergo fu completamente improvvisata. Martin Sheen era ubriaco fradicio, e oltre ad aver tirato un pugno allo specchio ferendosi la mano, in preda al delirio, ha pure cercato di attaccare Francis Ford Coppola. La crew aveva dannatamente paura e voleva interrompere le riprese, ma il regista pensò bene di continuare a girare e inserire la scena nel film. Fu sempre il regista a volere che l'attore rimanesse sul set anche in quello stato emotivo.
Tippi Hedren - Che Hitchcock si fosse invaghito dell'attrice e le riservasse allusioni maliziose (succedeva quasi con ognuna delle sue protagoniste) non è un segreto. Ma sul set di Gli Uccelli sono stati i metodi di ripresa del regista (e l'impiego di uccelli veri, anche) a farla cadere in un esaurimento nervoso. Soprattutto dopo aver girato la scena in cui viene aggredita da uno stormo di volatili in soffitta: l'attrice crollò definitivamente e le riprese furono rimandate di una settimana. Fu in quel momento che Tippi pensò di abbandonare il film, salvo poi terminarlo.
Sean Young - La scena del bacio di Blade Runner non è stata facile per l'attrice, che è stata strattonata e spinta contro una parete da Harrison Ford. Violenza non prevista nel copione, ma suggerita prima del ciak dal regista Ridley Scott. A quel punto la Young è scoppiata in lacrime, e Ford ha cercato di calmarla e buttarla sullo scherzo mostrandole il sedere...