A 20 anni da Seven: i finali più shockanti di sempre. La gallery
Nel 1995 il film di David Fincher usciva nelle sale: ricordando la sua conclusione, riviviamo gli ending più spiazzanti del cinema
Andrea Facchin
Forse il più classico dei colpi di scena, firmato dal maestro della suspense, Alfred Hitchcock. Norman Bates, l\'apparentemente tranquillo gestore di un Motel, è un assassino schizofrenico, che ha ucciso sua madre assumendone però la personalità, in perenne conflitto con la sua. Lo strano di Tony Perkins è ancora oggi agghiacciante.
I bimbi di Nicole Kidman non possono esporsi alla luce causa malattia rarissima. Strane presenze invadono la loro casa. Sono fantasmi. Sì, peccato che gli spettri alla fine siano proprio la Kidman e i suoi bambini.
DiCaprio è un infiltrato nel giro mafioso del boss Jack Nicholson. Matt Damon è la talpa nella polizia. Quando i due giungono faccia a faccia, la tensione sembra svanire: Leo ce l\'ha fatta. Poi le porte di un\'ascensore si aprono e a DiCaprio sparano in testa. Riprendersi non è semplice.
Durante l\'interrogatorio al commissariato di Gotham, Batman cerca di farsi dire dal Joker dove sono tenuti prigionieri Harvey Dent e Rachel, l\'amore dell\'Uomo pipistrello. Una volta che il criminale parla, Batman corre dalla donna... salvo poi scoprire che l\'indirizzo datogli dal Joker è quello di Dent. Rachel salta in aria, Harvey diventa Due Facce.
Una ragazza scampa al massacro della famiglia di una sua amica, ma l\'assassino sembra braccarle. Sino a quando si scopre che il killer altri non è che la protagonista, schizofrenica che più non si può.
106 minuti a essere presi in giro da Bryan Singer. La grande domanda è: chi, tra i sospettati della polizia, è il noto criminale Keyser Soze? È un grande scherzo quello messo in piedi da Singer e dallo sceneggiatore Christopher McQuarrie, che ci depistano in una storia di ricatti e tradimenti, con esplosioni di violenza intermittenti e un duplice punto di vista a cui fare affidamento: quello di Verbal Kint (Kevin Spacey), detenuto storpio e chiacchierone, e dell\'agente federale che lo interroga, interpretato da Chazz Palminteri. La rivelazione sull\'identità di Soze ci investe quando ancora stiamo cercando di capire a quale versione della storia credere. Alla fine, in mente risuonano solo le parole di Spacey: «La più grande menzogna che il diavolo abbia mai raccontato al mondo è quella di far credere che non esiste».
«Vedo la gente morta» dice Haley Joel Hosment allo psichiatra interpretato da Bruce Willis. È vero, il bimbo vede i fantasmi più spaventosi. Il problema è che anche Bruce è uno di loro. Rivelazione di cui non sospettiamo nulla sino ai minuti finali. La nostra reazione? Shock e lacrime.
Era da Il sesto senso (e Unbreakable) che Shyamalan non realizzava un colpo di scena \"a-la-Shyamalan\". Lo fa con questo recente horror found footage in cui la settimana a casa dei nonni di due fratelli si trasforma in un incubo. Peccato che i due vecchietti non siano chi dicono di essere...
Nel film di Scorsese, DiCaprio è un investigatore dell\'FBI che si reca in un istituto psichiatrico per indagare sulla scomparsa di una paziente. Un nome lo ossessiona: Andrew Laddis, piromane colpevole di aver ucciso la sua famiglia. La rivelazione finale ci scuote: Andrew Laddis è proprio DiCaprio, in verità un paziente dello stesso istituto al centro delle indagini.
Passato quasi inosservato all\'uscita in sala, trasformato in piccolo cult grazie all\'home video e al passaparola. Protagonista è un giovane Jake Gyllenhaal nei panni di un ragazzo alquanto strambo perseguitato dalla presenza di un tizio con una terrificante maschera di coniglio che lo avvisa di un\'imminente Apocalisse. Finzione e realtà si confondono, sino a quando, proprio prima della fine del mondo, non viene rivelato che Donnie è morto all\'inizio, schiacciato dal motore di un aereo precipitato proprio sopra la sua camera.
Tratto da un racconto di Stephen King, vede Johnny Depp nei panni di uno scrittore perseguitato da John Turturro, che lo accusa di plagio. L\'atmosfera si fa tesa quando cominciano a morire delle persone. Purtroppo è Johnny il problema: si è immaginato tutto e il colpevole altri non è che lui stesso.
Sono passati più di 20 anni da quando abbiamo visto Morgan Freeman aprire quella scatola, rimanendo basito di fronte al suo contenuto. Un contenuto che David Fincher non mostra mai, lasciandolo descrivere a Kevin Spacey/John Doe con la stessa freddezza con cui il killer ha ucciso le sue vittime. Lì dentro cè la testa di Gwyneth Paltrow, in Seven giovane moglie in dolce attesa di Brad Pitt, che nel film interpreta il detective David Mills. Fa tutto parte del piano dell\'assassino, che uccide ispirandosi ai sette peccati capitali: lui incarna l\'invidia e si sacrifica per completare il suo macabro quadretto. Mills - ritratto dell\'ira - uccide Doe scaricandogli addosso il caricatore della sua pistola.
«Il suo nome è Robert Paulsen». Vero, ma è Tyler Durden che ci interessa, perché quando scopriamo che Brad Pitt ed Edward Norton sono la stessa persona, un po\' la mascella ci cade.
La vita di Michael Douglas viene sconvolta da una serie di eventi sempre più strani e inquietanti. Alla fine, esasperato per non riuscire più a distinguere realtà e finzione, tenta il suicidio, ma quel salto nel vuoto rivela la verità: fa tutto parte di un \"gioco di ruolo\" decisamente troppo vero, regalo di compleanno del fratello.
Hugh Jackman e Christian Bale maghi rivali per Nolan. Il primo è ossessionato (anche per vendetta) a scoprire i segreti dell\'altro e riesce a mettere in piedi il numero dei numeri. Come? Praticamente clonandosi. Ma lo capiamo solo alla fine, con i tanti Hugh Jackman annegati nelle botole uno in fila all\'altro.
Due uomini vengono rapiti e rinchiusi in un bagno/prigione da un maniaco che li osserva, mettendoli di fronte a scelte snervanti. Uno reagisce tagliandosi il piede a cui è incatenato. L\'altro, rimasto solo, osserva incredulo il cadavere che per tutto il film è stato disteso a terra, alzarsi come se niente fosse e andare via, abbandonandolo. Il \"resuscitato\" era Jigsaw, il rapitore. Primo capitolo della saga di Saw, il migliore del franchise.
Le creature stanno per arrivare e il protagonista è in macchina con suo figlio e altri sopravvissuti alla mattanza del supermercato. Piuttosto di finire mangiati, meglio morire con una pallottola in testa. Spara a tutti, e quando esce per consegnarsi agli insettoni, scopre che quelli che stavano per circondarli non erano altro che soldati. Una beffa clamorosa.
Christian Bale massacra chiunque gli procuri noia nell\'adattamento del best seller di Bret Easton Ellis. Ma dopo la delirante confessione finale, scopre che le sue vittime in realtà sono ancora vive e vegete. Psyco vero.
Ritmo teso e claustrofobico dall\'inizio alla fine. Scoprire che la polizia apre la bara sbagliata alla fine, condannando Ryan Reynolds, è un colpo che non si dimentica.
Jack Nicholson indaga sulla presunta infedeltà del marito di una donna. Quello che sembra un incarico facile diventa ben presto una storia complessa di intrighi, avidità, morte e... incesto. Sì perché il colpo di scena più forte, che lascia impietrito Nicholson (e anche noi) è la scoperta che Evelyn, la femme fatale di Faye Dunaway (che in quel difetto dell\'iride nasconde l\'oscuro fulcro del racconto), e la sua cameriera Katheryn in realtà sono madre e figlia, ma anche sorelle. Colpa di una relazione incestuosa tra Evelyn e suo padre.
«Luke, io sono tuo padre». Serve altro?
Guy Pearce soffre di perdita di memoria a breve termine e non riesce a ricordare come è morta sua moglie. Si appunta ogni flash di ricordo dovunque gli capiti, anche sulla propria pelle. Nolan ci fa perdere nel puzzle cinematografico che l\'ha lanciato, con un twist finale sorprendente: il colpevole è proprio Pearce.
Un uomo viene sequestrato per quindici anni senza motivo. Quando riesce a fuggire, ha cinque giorni per trovare chi gli ha distrutto la vita. Durante la sua ricerca incontra una ragazza, con cui intreccia una relazione. Quando scoprirà che si tratta di sua figlia, sarà troppo tardi. Ma è solo la punta dell\'iceberg del film di Park Chan-Wook, racconto mistico di vendetta architettato magistralmente, con scene di combattimento innovative e sorprendenti, che tolgono il respiro ma lasciano anche il tempo di riflettere. Sino allo shock finale.
Sei donne rimangono intrappolate sotto un complesso di grotte in cui vivono strani e feroci esseri umanoidi. Solo una di loro riesce a rivedere la luce del sole. Ma è tutto un sogno: aveva sbattuto la testa poco prima e, dopo essere svenuta, si era immaginata tutto.
Nel film che dà il via alla saga horror, non è Jason Voores il killer di Crystal Lake, ma la sua mammina, determinata a far fuori adolescenti come quelli colpevoli della morte del figlio.
Spiazzante ma un po\' assurdo il finale del film di Tim Burton: dove diavolo atterra Mark Whalberg, sulla terra? Perché ci sono poliziotti scimmia ad accoglierlo? E soprattutto, perché Abramo Lincoln è una scimmia? Spiazzante sì, ma rivedibile.
Il figlio di Julianne Moore è scomparso, ma solo lei sembra ricordarsi della sua esistenza. La spiegazione? È stato rapito dagli alieni. WTF?!
Sono già passati 20 anni da quando abbiamo visto Morgan Freeman aprire quella scatola, rimanendo basito di fronte al suo contenuto. Che David Fincher non mostra mai, lasciandolo descrivere a Kevin Spacey/John Doe con la stessa freddezza con cui il killer ha ucciso le sue vittime. Lì dentro c’è la testa di Gwyneth Paltrow, in Seven giovane moglie in dolce attesa di Brad Pitt, che nel film interpreta il detective David Mills. Ciò che succede dopo è quello che avrebbe fatto ognuno di noi: Mills uccide Doe scaricandogli addosso il caricatore della sua pistola. Ma alla fine, viene arrestato.
Il finale del thriller è uno dei più spiazzanti della storia del cinema e nel giorno di questo importante anniversario abbiamo pensato bene di ripercorrere quelli che ci hanno fatto cadere la mascella la prima volta che li abbiamo visti (in senso positivo e negativo). Li trovate nella gallery qui sotto e non abbiate paura a segnalarci quello che vi ha spiazzato di più, in caso non sia presente nella nostra selezione: