Aspettando Tom Holland: 10 cose che forse non sapevate dello Spiderman di Sam Raimi. La gallery

In origine, il sequel includeva ben quattro villani: il Dottor Octopus, Lizard, Gatta Nera e il Green Goblin di Harry Osborn. Fortunatamente si è scesi a uno, ma si era pensato di ringiovanire “Doc Oc” rendendolo un coetaneo di Peter Parker. Non solo, si voleva pure inserirlo in un triangolo con Mary Jane Watson. E per non farsi mancare niente, la cura per curare il suo incidente (la fusione con i tentacoli meccanici), sarebbe stata nella spina dorsale di Parker, che quindi Octopus avrebbe tentato di rubare. Sam Raimi ha detto educatamente no.

Il regista non è mai stato soddisfatto del terzo capitolo. Non era il film che avrebbe voluto: troppi personaggi e troppe storyline da gestire. Ma la sceneggiatura era passata da troppi scrittori e alla fine c’erano dei tempi da rispettare. Rami ha sempre detto che di essersi immaginato Spiderman 4 come il suo gran finale, ma non era sicuro di poter completare il progetto entro la deadline concordata (2011), quindi, concorde con Sony, ha abbandonato il franchise.

Durante la lavorazione del primo film, quattro costumi di Spiderman sono stati rubati. Ognuno costava 50 mila dollari e la produzione è quasi sprofondata nel caos dopo la loro scomparsa. Sony è arrivata a offrire una ricompensa di 25 mila dollari per chiunque li riportasse: dopo 18 mesi di indagini, i costumi sono stati rintracciati a New York, Los Angeles e in Giappone. Il colpevole? Un addetto alla sicurezza che aveva lavorato per un breve periodo al film, per altro recidivo nei furti di costumi di supereroi: era anche riuscito a rubare un costume di Batman da 250 mila dollari. Alla fine, il materiale rubato è tornato alla base.

I primi due capitoli della saga vennero girati quasi in contemporanea. Torei Maguire e Kirsten Dunst riuscirono a prendersi del tempo giusto per terminare altri progetti, ma Sam Raimi e la produzione non si fermarono un attimo. Il duro lavoro pagò perché il sequel convinse tutti e Sony rilasciò persino una versione estesa, Spider-Man 2.1, con 8 minuti in più e scene d’azione inedite.

La tanta carne al fuoco aveva quasi convinto la produzione a dividere Spiderman 3 in due parti, tendenza molto in voga oggi con i capitoli conclusivi della grandi saghe. Un’idea maturata dopo la prima stesura della sceneggiatura, firmata da Ivan Raimi, il fratello di Sam. Lo script comprendeva l’Uomo sabbia, l’Avvoltoio, Green Goblin e Veno, relegato però a un ruolo decisamente minore. Questo fino a quando il produttore Avi Arad non spinse per aumentarne il minutaggio. Raimi dovette accettare e Alvin Sergent riscrisse la sceneggiatura. Ara però continuava ad aggiungere personaggi così il regista provò a dividere il film in due parti. Non trovando però il momento giusto che concludesse il primo segmento, tutto sfumò.

Raimi, Maguire e Dunst confermati. Dylan Baker nei panni di Lizard. John Malkovich in quelli dell’Avvoltoio. Felicia Hardy altra new entry. E da lei iniziano i problemi: Sony, temendo paragoni con Catwoman, decide di trasformarla nella figlia dell’Avvoltoio. Un’idea che avrebbe stravolta uno dei più tormentati interessi amorosi di Spidey. Fortuna che tutto è saltato.

Avremmo potuto vedere Hugh Jackman nei panni del mutante prima del suo incontro con Charles Xavier. Rami è stato tentato dall’idea di inserire un cameo di Wolverine nel primo Spiderman. Non è successo solo perché… nessuno riusciva a trovare un costume per Logan!

258 milioni di dollari di budget, cifra che ha reso il cinecomic il film più costoso di quegli anni. Ma alcuni parlano di numeri ben più alti (350 milioni), dovuti alle riprese aggiuntive e alla tecnologia impiegata per creare Sandman.

Mentre girava Seabiscuit, Tobey Maguire si infortunò alla schiena e il suo ritorno in Spiderman 2 sembrava a rischio. Il primo nome scelto per sostituirlo in caso di necessità era quello di Jake Gyllenhaal, che al tempo era il fidanzato di Kirsten Dunst. ma Maguire recuperò in fretta e, con un compenso di 17 milioni di dollari, si rimise ben volentieri la maschera.

Durante la realizzazione di Spiderman 2, il compositore ha avuto non pochi screzi con il regista. La colonna sonora non è stata nemmeno accreditata a lui, bensì a Christopher Young, anche lui al lavoro sulle musiche del sequel. Non sorprende che Elfman si sia rifiutato di tornare per il terzo episodio. I due, comunque, hanno fatto pace, lavorando di nuovo insieme per Il grande e potente Oz.