Cinema e terrorismo: i film per riflettere sull’attacco a Parigi. La gallery

Moore si scaglia nel suo documentario palma d\'Oro contro il suo nemico pubblico numero 1: George W. Bush, mettendo in dubbio la legittimità della sua elezione. Moore non solo vuole mettere in luce tutte le bugie dell\'amministrazione Bush, la sua incapacità di affrontare l\'11 settembre, l\'amicizia con Bin Laden, le dichiarazioni fallaci sull\'Iraq), ma cerca anche di fare luce sui meccanismi d\'arruolamento dell\'esercito e su come i soldati Usa non siano altro che vittime predestinate.

La caccia ad Osama Bin Laden è stata la missione che ha impegnato l\'America per un decennio e due mandati presidenziali. Il film della Bygelow è la storia di Maya, agente della CIA, che non si è lasciata intimorare dalla riluttanza e dai giochi di potere dei suoi superiori, ma che ha seguito il suo intuito fino alla fine scovando l\'uomo più ricercato della Terra e che sembrava svanito nel nulla.

Una riflessione da parte del regista ebreo, ma affrontata con quanta più imparzialità possibile, sulla questione palestinese a partire dall\'attentato di Monaco del 1972 ai danni degli atleti olimpici israeliani. Non si dà la ragione a una parte o il torto all\'altra, ma si cerca di comprendere l\'evoluzione della questione.

Syriana mette a fuoco l\'influenza dell\'industria petrolifera, mostrando come i suoi effetti politici, economici, legali e sociali vadano a incidere sulla vita di un agente della CIA (George Clooney), di un economista analista dell\'energia (Matt Damon), di un avvocato (Jeffrey Wright), e di un giovane pakistano disoccupato, che emigra per lavorare in un ricco paese arabo del Golfo Persico (Mazhar Munir).

Nessuna Verità è un film sulle diverse prospettive. Da una parte c\'è l\'agente della CIA nel Medio Oriente, dall\'altra c\'è il suo superiore, dall\'altra c\'è il giordano preoccupato del suo feudo. Tutti su posizioni morali diverse; con preoccupazioni opposte, con prospettive lontanissime: c\'è quella di DiCaprio che vive il paese dall\'interno e quella di Crowe, che vive i problemi dai piani alti con distacco, e quella del personaggio locale, la più personale di tutte. Ridley Scott dà voce a tutte e tre, con sguardo neutro, cercando di non offrire per l\'appunto \"nessuna verità\".

ll volo United 93 l\'11 settembre 2001 non attraversò le Torri gemelle né si abbatté sul Pentagono. A essere vittima del suo dirottamento furono i terroristi, il personale di bordo e i passeggeri, che precipitarono rifiutandosi di diventare un\'arma impropria.

Un film che spiega forse meglio di altri come le colpe di alcuni si rovescino su tutti. Un pakistano perfettamente integrato nella società americana, all\'indomani dell\'11 settembre perde lavoro, amore e identità a causa dell\'ondata xenofoba nei confronti dei suoi correligiosi. L\'estremo rifiuto della terra a cui ha sempre soganto di appartenere lo costringe a tornare in patria e ad abbracciare un fondamentalismo da cui era sempre rifuggito.

Il film nasce dall\'idea per cui anche il piano criminale più atroce parte dall\'incontro tra menti umane, e pertanto facili all\'errore, oltre che a corpi goffi e imbranati. Si ride e si fa farsa ma su minacce incombenti.

Charlie Wilson è un imprenditore del Texas entrato in politica, che si mette in affari con un agente influente della CIA, manipolando sia il Congresso sia la CIA.Assisterà ed addestrerà i ribelli nella guerriglia, ma molti dei Talebani che contribuisce ad armare ed addestrare saranno poi destinati a diventare terroristi seguaci di Osama Bin Laden.

In un contesto da guerriglia urbana, l\'ebreo Vinz, il maghrebino Said e il nero Hubert agiscono da soldati armati dall\'odio, il proprio e quello altrui, oscillando tra il desiderio di essere rispettati e la rassegnazione dei vinti, quegli stessi vinti che la Parigi bene li guarda con insofferenza e la politica ignora, lasciandoli alle \"amorevoli cure\" della polizia che nelle banlieu sfoga tutta la sua violenza.

L\'ultimo film di Philip Seymour Hoffman è pieno di dilemmi morali, ossessionato dall\'ingerenza americana negli affari mondiali. Racconta della spia Günther Bachmann, decisa a distinguere il bene dal male e a consegnare alla giustizia soltanto i cattivi, all\'indomani dell\'11 settembre.

Quant\'è difficile l\'integrazione per i rifugiati? Spesso in fuga da zone di guerra pericolosissime, sono costretti a vivere in zone dove ogni giorno si accendono battaglie di quartiere ancor più pericolose.