Dalle stelle… agli spot: le figuracce delle star di Hollywood in 12 pubblicità
Da Bruce Willis e Patrick Dempsey a Kevin Costner e Antonio Banderas: quando fare da testimonial diventa un errore
Andrea Facchin
"Qui Prende! Anche qui prende!", "Film!", "Feeermooo!", "Anche io in Vodafooone!", "Palmiiiraaaa!": queste sono solo alcune delle difficilissime battute pronunciate con inconfondibile accento yankee da Bruce Willis nel corso della sua memorabile serie di spot Vodafone. Più uscivano gli spot, più si esauriva il suo stile da duro a morire, sia che fosse bloccato su una seggiovia o sul tetto di una casa mentre attacca le luci di Natale. Alla fine Vodafone ha trovato un sostituto, dicendogli "Ciao, Bru".
Salutato Bruce Willis, Vodafone ora punta su Patrick Dempsey, pronto a entrare nelle nostre case con il suo bel gattone bianco. Dopo l'uscita di scena in Grey's Anatomy l'attore ha fatto più o meno il nulla, quindi proviamo a capirlo. Sinora non ha detto una parola, ma aspettiamoci frasi a effetto ai prossimi giri...
Tutto il giorno a fare focaccelle, biscotti e cornetti, con l'inseparabile gallina Rosita al suo fianco. Sentendosi solo, il povero Antonio ci ha sempre parlato e forse per pietà gli autori hanno cominciato ad affiancargli anche esseri umani, tra cui apprendisti mugnai e Angela Finocchiaro. Ma dopo "il biscotto inzupposo" non c'è stato più modo di rimediare.
Una volta ballava coi lupi, vincendo pure l'Oscar. È finito a ballare coi tonni Rio Mare. O coi salmoni, per variare un po'... Ma ti vogliamo sempre bene, KC.
Andy Garcia esce dal bunker in cui si era nascosto ma si dimentica di tagliarsi la barba (o forse si piace così, super-hipster). È il volto dei nuovi spot dell'amaro Averna.
Qualche anno fa, John Travolta si presentava alla porta di Michelle Hunziker riempiendola di complimenti ("beeella", "sei perfetta") per Telecom. Perla di recitazione ora seguita dalla chiamata, da ospite d'onore, nel nuovo programma di Paolo Bonolis, Music, in onda da mercoledì 11 gennaio su Canale 5. Provaci ancora, Johnny.
Fedele allo slogan che da sempre accompagna il Crodino, "l'analcolico biondo fa impazzire il mondo", il brand ha scelto il biondo Owen Wilson come testimonial. A fare da colonna sonora degli spot, una rivisitazione di Il mondo di Jimmy Fontana, diventata per l'occasione "Il biondo". Improvvisamente, è scemata la voglia di fare aperitivi...
Schweppes Italia a un certo punto ha deciso di prendersi visibilità attraverso una serie di spot seducenti improntati sul doppio senso. Ha cominciato chiamando Nicole Kidman, già più avviata verso il chirurgo che il grande schermo: di seduzione se ne intende sempre, ma diciamo che, per come beve la Schweppes, della bibita non si sono accorti in molti...
Il testimone di Nicole Kidman, Schweppes lo ha poi consegnato a Uma Thurman, che si è spiaggiata su un divano seducendo un ometto. Nel farlo, ha cercato di rispolverare un certo fascino in stile Poison Ivy, forse dimenticandosi che Batman e Robin non era piaciuto a nessuno.
Più di un milione di euro per 45 secondi di spot con Bonolis e Laurenti, senza dire una parola e con sorrisone finale. Julia Roberts per Lavazza, prima di Calzedonia.
Lo spot iniziava con Gerard Depardieu presissimo in una cantata napoletana, e già qui non si cominciava esattamente in scioltezza. Poi l'attore francese versa un barattolone di passata rustica Cirio negli spaghetti, intingendo il ditone nel vasetto (germi mieiii) per leccarselo con sommo gaudio. Infine, la ciliegina sulla torta: "Tengo core italiaaano". No Gerard, ci spiace.
Dustin Hoffman prima va a prendersi lezioni di caffè (Vergnano), poi, per rilanciare l'immagine della Regione Marche nel mondo, recita l'Infinito di Leopardi. Nonostante l'altezza, Dustin, sei sempre stato un gigante di Hollywood, ma questo potevi evitarlo...
Non c’è da stupirsi se un volto noto del cinema diventa testimonial di un brand: ne va sia al prodotto, che sfrutta la visibilità di chi lo rappresenta, sia alla celebrità, che arricchisce ulteriormente il suo conto in banca. A volte il binomio funziona (pensiamo a George Clooney e Nespresso, per esempio), altre, soprattutto di recente, proprio no. E anzi, si rivela una sorta di boomerang, che nel tornare indietro in qualche modo macchia una carriera.
Colpa di spot non esattamente esaltanti o ipnotici, in contrasto con quanto realizzato dalla star in questione nei suoi tempi di gloria. Pensiamo al Bruce Willis in versione Vodafone, preso in giro in tutte le salse, o a Kevin Costner finito a promuovere il tonno Rio Mare. E che dire Antonio Banderas mugnaio per Mulino Bianco: c’è ancora speranza per questi vecchi leoni a Hollywood?
In attesa di una resurrezione, commentiamo alcuni esempi, più o meno recenti, di “figuracce promozionali” delle star di Hollywood.