15 film che sono cinecomic pur essendo impossibili da riconoscere come tali
Simona Carradori
La vita di Adele - Lo sapevate? La storia d'amore tra le giovani Adele ed Emma che il regista Abdellatif Kechiche ha raccontato nel suo pluripremiato film, è in realtà tratta dal fumetto del 2010 Il blu è un colore caldo di Julie Maroh.
Men in Black - Il cult di fantascienza di Barry Sonnenfeld, che segue un'affiatata coppia di agenti alle prese con una pericolosa minaccia aliena, è tratto dall’omonima serie a fumetti di Lowell Cunningham del 1990.
La famiglia Addams - Sembrerà pazzesco, ma anche l'oscura ed eccentrica famigliola proviene da un cinecomic. Le serie TV e lo stesso film di di Barry Sonnenfeld sono infatti basati sulle omonime vignette umoristiche create da Charles Addams e pubblicate dal settimanale The New Yorker negli anni ’30.
A History of Violence - Il celebre thriller di David Cronenberg con protagonista un intenso Viggo Mortensen, è tratto - che ci crediate o meno - dall’omonimo romanzo grafico della Vertigo (etichetta della DC Comics) scritto da John Wagner e illustrato da Vince Locke nel 1997.
Era mio padre - Forse vi sembrerà incredibile, ma la gangster story di Sam Mendes, con protagonisti Tom Hanks e Paul Newman, è davvero tratta da un fumetto. Il film candidato a ben 6 premi Oscar è infatti basato sull'opera grafica La strada della perdizione di Max Allan Collins, del 1998. (foto:
The Fountain - L’albero della vita - Che ci crediate o no, l'opera visionaria di Darren Aronofsky è tratta dall’omonimo fumetto scritto dallo stesso regista ed illustrato da Kent Williams, realizzato quasi in contemporanea con il lungometraggio.
Snowpiercer - Ma quanto piacciono i cinecomic a Chris Evans! Oltre ad interpretare Captain America e La Torcia Umana, l'attore è stato anche protagonista del film diretto dal coreano Bong Joon-ho, che indovinate un po’, è tratto da una serie a fumetti. Il film post-apocalittico ambientato quasi interamente all'interno di un treno è basato infatti sull'opera grafica francese del 1982 Le Transperceneige, di Jacques Lob e Jean-Marc Rochette. (foto:
30 giorni di buio - Anche l’horror vampiresco con Josh Hartnett e Melissa George è tratto da un fumetto. A ispirare il film di David Slade è stata infatti l'omonima serie di Steve Niles e Ben Templesmith, pubblicata in tre volumi nel 2002).
Ghost World - Ricordate le giovanissime Thora Birch e Scarlett Johansson alle prese con i drammi adolescenziali nel film di Terry Zwigoff? Ebbene, si tratta di un cinecomic adattato dall’omonima graphic novel di Daniel Clowes del 1997.
Ichi the Killer - Uno dei film più violenti del giapponese Takashi Miike - incentrato sulle folli vicende di un giovane disturbato e di alcuni membri della yakuza - è tratto dall’omonimo manga di Hideo Yamamoto, pubblicato tra il 1998 e il 2001.
Richie Rich – Il più ricco del mondo - La commedia del 1994 diretta da Donald Petrie e con protagonista il piccolo Macaulay Culkin nei panni del celebre bambino ricco e viziato, è tratta dall’omonima serie a fumetti degli anni ’50 di Alfred Harvey e Warren Kremer.
La vera storia di Jack lo Squartatore - L'horror dei fratelli Huges, che ha come protagonista un Johnny Depp alle prese con il noto serial killer londinese, è tratto dalla serie di fumetti From Hell del 1991, scritta da Alan Moore e disegnata da Eddie Campbell.
Tamara Drewe – Tradimenti all’inglese - Anche le commedie sentimentali possono essere cinecomic. Il film con protagonista Gemma Arterton e diretto da Stephen Frears, è infatti basato sulle omonime vignette di Posy Simmonds, pubblicate tra il 2005 e il 2006 sul quotidiano britannico The Guardian e poi trasposte successivamente in una graphic novel.
Oldboy - Il thriller coreano di Park Chan-wook (e di conseguenza anche il remake americano di Spike Lee) è tratto dall’omonimo manga scritto da Garon Tsuchiya e disegnato da Nobuaki Minegisci, pubblicato tra il 1996 e il 1998.
Oblivion - L'action fantascientifico di Joseph Kosinski, che vede Tom Cruise intrappolato in un mondo post-apocalittico popolato da alieni, è tratto dall’omonima graphic novel - mai pubblicata - dello stesso regista.