Film e videogiochi: i peggiori adattamenti mai realizzati per il grande schermo
Emil Cargalli
Foto: MovieStillsDB
SUPER MARIO BROS. (1993) - Il primo adattamento sul grande schermo di un videogioco non poteva che essere incentrato sulla mitica icona Nintendo. Purtroppo il film tralascia completamente la componente buffa e giocosa tipica del personaggio e dei suoi amici mettendo in scena una rivisitazione cyberpunk dai toni adulti. Elemento che, unito alla trama confusionaria ed al caos produttivo sul set, ha portato il film ad essere definito dagli attori coinvolti come una delle peggiori esperienze lavorative della loro carriera.
STREET FIGHTER - SFIDA FINALE (1994) - L'adattamento sul grande schermo dell'omonimo picchiaduro sviluppato da Capcom è riuscito nell'impresa di essere uno dei film più brutti della decade e al tempo stesso uno dei suoi maggiori successi. Nato con grandi ambiziosi e costruito intorno alla figura di un Jean Claude Van Damme all'apice della carriera ma già preda delle sue dipendenze, il film è ricordato ad oggi per la sua trama confusionaria colma di assurdità e di momenti privi di ogni filo logico.
LARA CROFT: TOMB RAIDER (2001) - L'esordio assoluto dell'iconica archeologa sul grande schermo è considerato da più parti come il primo blockbuster di successo ispirato ad un videogioco. Successo che tuttavia ha trovato il parere diametralmente opposto della critica, la quale lo stroncò senza pietà criticandone ogni aspetto, salvando parzialmente la performance di Angelina Jolie nei panni della protagonista.
RESIDENT EVIL SAGA (2002-2016) - Il primo (godibilissimo) film arrivato nel 2002 aveva già messo in chiaro l'intenzione di seguire una strada diversa dalla pedissequa trasposizione dell'amato franchise survival horror. Tuttavia, nonostante un inizio incoraggiante che all'epoca riuscì a regalare più di qualche brivido, i successivi cinque sequel hanno sterzato con violenza sull'azione cieca e continua senza compromessi, perdendo quasi completamente di vista il fattore horror. Ad ogni modo, la saga ha avuto il merito di affermare Milla Jovovich come una delle maggiori star femminili del genere action.
DOOM (2005) - Adattamento del mitico sparatutto di id Software, presenta nel cast un giovane Dwayne 'The Rock' Johnson, Karl Urban e Rosamund Pike. Vagamente ispirato alla trama di Doom 3, terzo capitolo e al tempo stesso reboot della saga videoludica, il film è stato molto criticato per la confusionaria regia delle sequenze d'azione e per la fotografia decisamente troppo scura. Inoltre è valso a The Rock una nomination come Peggior attore ai Razzie Awards 2005.
ALONE IN THE DARK (2005) - Riconosciuto come uno dei punti più bassi della storia degli adattamenti di videogiochi per il grande schermo, la visione di questo film si rivela un incubo pari almeno a quello vissuto dai protagonisti del titolo originale. Diretto dal regista tedesco Uwe Boll e interpretato da un cast allo sbaraglio nel quale figurano Christian Slater, Stephen Dorff e Tara Reid, si tratta di una produzione nella quale è stato sbagliato tutto lo sbagliabile. Non pago di ciò, Boll avrà l'ardire di dirigere un sequel che molti considerano forse ancora peggiore.
MAX PAYNE (2008) - Grande era l'attesa per vedere sul grande schermo le tragiche vicende di uno dei migliori detective che il mondo dei videogiochi ci abbia mai regalato. Purtroppo la fedeltà del film al soggetto originale si è limitato all'estetica, mentre tutto il contorno si rivela fin da subito noioso e privo di mordente. Mark Wahlberg a tratti potrebbe anche convincere nei panni del protagonista, ma rimane invischiato in una sceneggiatura senza nè capo nè coda che non fa che arrancare dall'inizio alla fine. La poco cura con la quale è stata scritta si macchia inoltre del crimine di privare il suo protagonista e la sua storia del pathos e della drammaticità che i fan del videogioco ben conoscono.
FAR CRY (2008) - Inguardabile al punto da essere considerato un capolavoro trash, questo è solo un altro degli svariati tentativi del regista tedesco Uwe Boll di cimentarsi in film tratti da videogiochi. Salviamo Til Schweiger nei panni del ruvido protagonista Jack Carver, ma tutto il resto - al netto di una scena d'apertura efficace - ci mette ben poco ad arenarsi in un campionario di scenografie scarne, zero spunti originali, dialoghi orribili, e cliché del genere action sfruttati ancora peggio. Un prodotto realizzato chiaramente con il solo intento di cavalcare il grande successo del primo intramontabile capitolo della saga videoludica.
TEKKEN (2009) - Tra i videogiochi a tema picchiaduro Tekken è si è sempre distinto nell'arco degli anni per una trama corale decisamente avvincente e per i suoi personaggi ben delineati. Elementi che sono stati criminalmente trascurati nell'adattamento cinematografico del 2009, il quale stravolge il potenziale del materiale originale portando in scena una sorta di Hunger Games a tema arti marziali decisamente poco ispirato. Il montaggio frenetico e l'infelice decisione di rendere i personaggi tali e quali alla loro controparte videoludica hanno poi penalizzato ulteriormente un progetto già imbastito su pessime basi.
ASSASSIN'S CREED (2016) - Michael Fassbender è il protagonista dell'esordio cinematografico del celebre franchise targato Ubisoft, il quale costituisce forse il miglior esempio di blockbuster schiacciato dal peso delle sue stesse ambizioni. Ne risulta una produzione senza personalità e infarcita di CGI che si trascina stancamente verso l'epilogo che promette ulteriori sequel. Sequel che sono stati cancellati definitivamente dopo i risultati tutt'altro che clamorosi al box-office e un apprezzamento globale decisamente tiepido. È difficile non considerarlo una grande occasione mancata.
Nel nostro precedente excursus dedicato al legame tra cinema e videogiochi vi avevamo segnalato quelli che a nostro avviso rimangono ad oggi i migliori esempi di adattamenti cinematografici a tema. Ci eravamo inoltre soffermati sulla storia del sofferto rapporto tra i due medium, i quali negli anni si sono spesso osservati provando in qualche caso anche a dialogare, pur non comprendendosi mai fino in fondo.
Non è infatti un caso se per lungo tempo il binomio cinema/videogiochi è stato associato a produzioni di pessima qualità. Se i primi tentativi erano nulla più che mere operazioni commerciali atte a portare in sala i videogiocatori, negli anni sono emerse in modo piuttosto chiaro le difficoltà nel trattare il materiale originale e tradurlo in maniera efficace su un medium differente.
Oggi il vento sta cambiando e sono sempre di più gli adattamenti considerati validi che riescono a cogliere il cuore delle storie che hanno appassionato per anni i videogiocatori. Ad ogni modo, oggi vogliamo ricordare quelli che sono stati invece i punti più bassi di questa relazione conflittuale. Nella lista di oggi troverete film decisamente orribili affiancati da alcuni riusciti guilty pleasure che mantengono ancora oggi un posto nel cuore dei fan. Potete trovarli tutti nella gallery di oggi intitolata per l’occasione Film e videogiochi: i peggiori adattamenti mai realizzati per il grande schermo.
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