Film (quasi) rinnegati: 11 registi che hanno chiesto scusa al pubblico per i loro stessi lungometraggi
Simona Carradori
Sam Raimi / Spider-Man 3 – Dopo due film eccellenti sull’eroe Peter Parker, il terzo lavoro di Sam Raimi non è stato esattamente all'altezza delle aspettative, soprattutto perché – a causa della data d'uscita anticipata - lo script non era affatto pronto per l'inizio delle riprese. E la pensa così anche il regista, che in un'intervista molto diretta con Nerdist, ha ammesso: «Ho incasinato tutto con il terzo Spider-Man e la gente mi ha odiato per anni. Mi odiano ancora. È un film che non ha funzionato».
David Fincher / Alien³ - Ebbene sì, anche nella carriera del celebre regista c'è uno scheletro nell'armadio. Va ammesso: realizzare il sequel di un franchise iniziato egregiamente da Ridley Scott e proseguito altrettanto bene da James Cameron, non sarebbe stato facile per nessuno. Ma Fincher non riesce proprio a darsi pace, spiegando che: «Nessuno ha odiato quel film più di me».
Josh Trank / I Fantastici Quattro – Del clamoroso flop del 2015 si parla ancora oggi. Lo stesso regista ha affermato su Twitter: «All’inizio avevo una versione fantastica di questo film. E avrebbe ricevuto ottime recensioni. Probabilmente non la vedrete mai. Questa è la realtà». Il post scomparve molto velocemente dai social, ma l'amaro in bocca per non aver potuto vedere la sua versione rimane. Un po’ come per Justice League.
Jennifer Lee / Frozen - Perché la regista dovrebbe scusarsi per aver realizzato uno dei titoli d'animazione più amati della storia? Beh, a causa di Let It Go, colonna sonora e tormentone sin dall'uscita del film Disney nelle sale. La Lee ha dichiarato al The Hollywood Reporter: «All'inizio incontravo persone che, dopo aver scoperto chi fossi, dicevano "Oh, amiamo le canzoni! Le cantiamo tutto il tempo!", ora invece mi ripetono "Sì, stiamo ancora ascoltando quelle canzoni, dopotutto". Sono passata dal rispondere "Grazie" a scusarmi della cosa».
Neill Blomkamp / Elysium - Dopo l'enorme successo di District 9, il regista arrivò nelle sale con Elysium. Ma la storia di un gruppo di ricconi che vivono in una stazione spaziale per sfuggire al pianeta devastato, dove invece rimangono i poveri, non ha convinto nemmeno Blomkamp: «Ho sentito come se alla fine, la storia non fosse quella giusta. Penso ancora che l'idea satirica di un anello, pieno di persone ricche, che staziona sopra alla Terra impoverita, sia un'idea impressionante. Mi piace molto, quasi quasi vorrei tornare indietro per rifarlo correttamente. Ma penso solo che lo script non fosse abbastanza buono».
Vincent Gallo / The Brown Bunny - Presentato in concorso al 56º Festival di Cannes, il film ha suscitato parecchio scalpore per la scena in cui Gallo – anche protagonista - riceve una fellatio non simulata da Chloë Sevigny, all’epoca sua compagna nella vita reale. Il regista ha parlato così del film dopo le critiche: «Accetto quello che dicono. È un disastro, uno spreco di tempo. Non è mai stata mia intenzione fare un film pretenzioso, auto-indulgente, inutile e sgradevole. Pensavo di avere qualcosa di bello da condividere con altre persone. Posso solo chiedere scusa a coloro che sentono di aver sprecato il loro tempo».
Alex Proyas / Gods of Egypt - Probabilmente sarebbe stato un flop in ogni caso, ma la critica più pesante fu quella relativa ai casting: "troppi bianchi" per un film sulla storia egizia. Proyas ha chiesto scusa ammettendo: «La fase del casting di un film ha tante variabili complicate, ma è chiaro che le nostre scelte avrebbero dovuto essere diverse. Chiedo sinceramente scusa per chi si è sentito offeso dalle decisioni prese».
Michael Bay / Armageddon - Sembrano più delle giustificazioni che delle scuse, ma queste sono le parole del regista in merito al film: «Mi scuso per Armageddon, ma abbiamo dovuto girare tutto il film in 16 settimane. Era un'impresa enorme. Non era giusto per l’opera. Rifarei l'intero terzo atto se potessi. Ma lo studio ci ha letteralmente tolto il film dalle mani. È stato terribile. Il mio supervisore degli effetti visivi ha avuto un esaurimento nervoso e io ne ero responsabile. Ho chiamato James Cameron e gli ho chiesto: "Come fai quando devi fare tutti gli effetti speciali da solo?"».
Eli Roth / Hostel - Il regista si è scusato per il personaggio di Oli (Eythor Gudjonsson), l'islandese incontrato da Josh e Paxton lungo la strada: «Il Ministro della Cultura islandese ha accettato le mie scuse. Poi ho incontrato anche il Presidente e gli ho chiesto perdono per aver rovinato l'immagine dell’Islanda nel mondo, e lui mi ha stupito dicendomi "Beh dai, il tuo personaggio è piuttosto accurato, quindi ti perdono"».
Cameron Crowe / Aloha - Il film è stato parecchio criticato, soprattutto per il casting di Emma Stone nel ruolo di una donna hawaiana (e parzialmente asiatica). Nonostante Crowe si sia inizialmente difeso spiegando che il personaggio della Stone fosse ispirato a una donna realmente esistita, di origini asiatiche ma dai capelli rossi, alla fine si è scusato con il pubblico: «Ho ascoltato le vostre parole deluse e offro le mie più sincere scuse a tutti coloro che hanno ritenuto questa scelta scoraggiante o sbagliata».
Steven Soderbergh / Torbide ossessioni - Qualche anno dopo il pluripremiato Sesso, bugie e videotape, il regista si è riunito con Peter Gallagher per girare Torbide ossessioni, remake del classico noir del 1949. Ma il risultato finale non lo ha affatto convinto. Successivamente, infatti, ha dichiarato: «Non ci ho messo il cuore», sottolineando come nel film ci fosse “una gran confusione”.
Non solo le critiche degli spettatori a volte sono proprio gli stessi registi ad ammettere di aver fatto qualche errore nei propri lavori, scusandosi con il loro pubblico! Ecco 11 esempi.